martedì 27 novembre 2018

NOCCIOLINO, LA STORIA DI UN CANE. "molto meglio gli animali degli umani"


Nocciolino è sempre stato un cane un po' solitario, diffidente, 
ma contento di vivere a Todiano, luogo in cui era nato e vissuto fino al 2016.
 
Poi il terremoto, le macerie, il suo disorientamento, e dopo la grande scossa avvenuta il 30 Ottobre, decide di trasferirsi nella zona industriale di Norcia.
Lì a dargli del cibo erano i militari che avevano raggiunto la città per gestire l'emergenza post sisma. Il suo proprietario Lamberto muore 5 anni fa, e ad occuparsi di lui è stata una signora di Todiano che gli dava il cibo ma a cui non veniva permesso di avvicinarsi.
In seguito dalla zona industriale Nocciolino si trasferisce nella zona di Porta Romana, dove alcuni commercianti provvedono a sfamarlo.
Saranno i cittadini a far scattare le prime segnalazioni al servizio veterinario dell'Usl temendo la sua presenza. Si fanno delle verifiche e si rileva che il cane è buonissimo. 
 Vengono effettuati anche dei tentativi al fine di catturarlo, ma questi sono falliti.
Nel mese di giugno una signora di Cesena, in visita a Norcia, dopo averlo visto si era attivata, presso il servizio veterinario, per avviare le procedure di adozione e così il 18 giugno era stata eseguita la cattura dopo aver sparato a Nocciolino una cartuccia di sonnifero. il cane viene trasferito a Foligno e qui avrebbe dovuto restare in attesa della definitiva adozione.
Non appena ha avuto l'opportunità di fuggire l'ha fatto, perché il posto non è a Cesena e in nessun'altra parte d'Italia, la sua casa è Norcia.

Nocciolino, un meticcio di taglia grande, di 11 anni, che magari può sembrare un po' restio alla socializzazione ma che ha le idee ben chiare in merito a dove vuole continuare a vivere.
 
Forse non ha cancellato i ricordi della sua esistenza serena in quel luogo, forse proprio non riesce ad immaginare la sua vita futura in un luogo in cui non ha radici, fatto è che la sua storia rivela un grande attaccamento per la sua terra e per quei luoghi in cui, prima del terremoto era facile sentirsi bene e protetto.

Non si immagina rinchiuso in un recinto ad attendere qualcuno che lo ami, le sua zampe percorrono 60 Km per tornare a casa, non lo sente il caldo e si arrangia come può, magari ricevendo un boccone da qualcuno oppure rovistando tra i rifiuti ma l'importante è che sia lui a scegliere chi e dove amare e magari ricominciare a fidarsi dell'uomo.

60 Km percorsi in una settimana ma che per lui valevano la pena.
60 Km che hanno reso il suo pelo non pulitissimo ma a lui non importa perché di pulito ha l'anima.

Magari sceglierà di non appartenere a nessuno, di continuare a girare libero per le sue strade e di mantenere vivi i suoi ricordi. Anche il vicesindaco, Pierluigi Altavilla, si impegnerà per trovare una soluzione affinché possa restare in città.

La legge concede la possibilità di concedergli la cittadinanza onoraria, o dichiararlo cane di quartiere o cane libero accudito, speriamo che Nocciolino possa essere ritenuto tale e smettere di non sentirsi preso in considerazione per ciò che è: un cane che è nato libero e tale vuole continuare a sentirsi.

Una storia di assoluta resilienza e attaccamento al territorio ma anche agli odori, ai vicoli in cui ha lasciato il suo cuore. 
 
Chi ha l'anima randagia e la montagna dentro il cuore non accetta prospettive diverse, neanche quando potrebbero essere migliori e fatte di maggiore agio.

Cosa insegna questa storia?

Insegna che non sempre e non tutti sono disposti a barattare la libertà individuale con gli agi ed i conforti. Insegna che si può stare bene, anzi meglio avendo il cielo che fa da coperta.
Insegna che l'apparenza può ingannare e che spesso si confonde il timore con l'aggressività, quando il più delle volte sono i ben disposti a ferire ed a fare male.
Insegna che luoghi e ricordi vanno tutelati e mantenuti vivi nell'animo. 
Insegna che non a caso si dice: "molto meglio gli animali degli umani".

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