mercoledì 18 dicembre 2019

Lauretta, l’orsa del Centro Visite di Pescasseroli.

"Lauretta, l’orsa del Centro Visite di Pescasseroli, è morta"
L'annuncio, corredato da alcune foto recenti, sulla pagina Facebook del Parco nazionale d'Abruzzo: "Avevamo raccontato lo scorso 15 novembre dei problemi di salute che stavano affliggendo l'orsa Lauretta - si legge nel teso - ospite del Centro Visite da quando fu trovata, nel lontano 1993, quasi moribonda da alcuni escursionisti tedeschi e pesava circa 3kg.
"Il ricordo di Lauretta - conclude il comunicato su Facebook - continuerà ad accompagnare la struttura nel percorso di divulgazione per migliorare la sensibilità e l'attenzione verso la specie simbolo della regione, una specie ancora minacciata e per questo al centro di continui sforzi di tutela e di conservazione".
Lauretta, come Yoga e Sandrino, continueranno ad accompagnarci nel percorso di divulgazione per migliorare la sensibilità e l’attenzione verso la specie simbolo del Parco, ancora minacciata e per questo al centro dei nostri sforzi di tutela e conservazione.

domenica 1 dicembre 2019

Marta Bassino, Federica Brignone, Dominik Paris, staffetta mista biathlon. #lebelleitalie #sport

Trionfo azzurro slalom gigante di cdm di Killington: ha vinto, primo successo in carriera, Marta Bassino in 1.38.19 e seconda Federica Brignone in 1.38.45 e miglior tempo nella seconda manche. Anche in questa quarta edizione del gigante di Killington la campionessa Usa MikaeLa Shiffrin non è' riuscita a vincere ed ha chiuso 3/a in 1.38.48. Per l'Italia grande impresa anche di Sofia Goggia che, partita con l'alto pettorale 54, ha chiuso 11/a in 1.39.67 . 
La bergamasca - velocista eccellente - guadagna cosi' posizioni preziose anche in slalom gigante. Le altre azzurre in classifica sono poi Francesca Marsaglia 26/a in 1.40.96 e Laura Pirovano 30/a in 1.41.96. Domani e' in programma uno slalom speciale.
È iniziata nel migliore dei modi la Coppa del mondo 2019/2020 di biathlon per l'Italia. Nella prima giornata di gare a Ostersund, in Svezia, il quartetto azzurro composto da Lisa Vittozzi, Dorothea Wierer, Lukas Hofer e Dominik Windish si è imposto la staffetta mista, regalando subito una gioia ai tifosi in una gara dominata nelle prime frazioni, e conclusa con un pizzico di ansia per l grande recupero della Norvegia. Fondamentale per il trionfo finale è stato il lavoro compiuto nelle due frazioni iniziali sia da Vittozzi che da Wierer, capaci di staccare le dirette avversarie di quasi 1', con soli tre errori dal poligono. Un vantaggio che Hofer ha contribuito a mantenere sui diretti avversari della Norvegia, grazie ad un buon passo sugli sci e ad una buona precisione in occasione delle due serie al poligono. Poi è toccato a Windisch concludere l'opera: il 30enne di Anterselva, ha controllato la situazione, gestendo al meglio co le ricariche i quattro errori al tiro, equamente divisi, riuscendo ugualmente a controllare la situazione e tagliare il traguardo con 4"1 sull'arrembante Boe. Chiude il podio la Svezia, staccata di 59"9.
Dominik Paris c'è. E' secondo nella discesa d'apertura della stagione a Lake Louise. Ma la vittoria va al tedesco Thomas Dressen, per due centesimi più veloce dell'azzurro, guadagnati nel finale di scorrimento della pista canadese. La vittoria di Dressen, la terza in carriera, acquisisce maggior valore se si considera che il tedesco era al rientro da un infortunio che lo aveva tenuto lontano dalle piste nella passata stagione. Ma per il gigante della Val d'Ultimo arriva la garanzia che anche quest'anno potrà combattere per la vittoria su tutte le piste del circuito.
Paris ha studiato perfettamente, come al solito, la pista durante le due prove cronometrate, per mettere poi in pista una gara quasi perfetta, che gli aveva permesso di stare davanti ai due svizzeri che erano fra i favoriti, Carlo janka e Beat Feuz, entrambi terzi a pari merito. 24 i centesimi che Paris era riuscito a rifilare alla coppia elvetica, grazie ad una partenza molto veloce, ad una parte centrale in linea, e ad un finale al fulmicotone.
Un'ottima prova per il trentenne carabiniere azzurro, poi battuto dall'exploit di Dressen. https://www.fisi.org

giovedì 14 novembre 2019

Il castello di Comano

Il castello di Comano è una fortificazione medievale che si trova nel comune omonimo, in provincia di Massa Carrara nella storica regione della Lunigiana.
È situato sopra un colle a circa 600 metri di altitudine nella profonda valle del Taverone. In passato fu importante per la sua posizione strategica al confine tra l'Emilia-Romagna e la Toscana e per il grande valore economico del suo centro agricolo. La prima fonte scritta relativa all'antico castello risale all'884 anche se ritrovamenti settecenteschi rivelano frequentazioni della valle già in epoca romana.
Nell'884 il marchese e duca di Toscana Adalberto I donò il castello al monastero benedettino di Aulla. Comano rientrava nell'importante corte che nel 937 il re Ugo, dopo averne spogliati i figli di Adalberto II, diede in dote alla moglie Berta assieme a 60 mansiones. Le origini di questo castello sono legate alla necessità di protezione di una qualche curtis rurale sorta nella zona.
Il castello passò sotto in seguito il controllo degli Estensi e poi sotto i Malaspina: nel 1164 l'imperatore Federico Barbarossa attribuìla quarta parte del feudo di Comano all'alleato Obizzo Malaspina, investitura poi confermata nel 1220. Comano ed il suo castello passano poi nel marchesato di Filattiera ed in seguito nel marchesato di Olivola, assieme al castello di Groppo San Pietro. In questo periodo è qui vassalla dei Malaspina la famiglia dei Dallo: un fratricidio interno alla famiglia nella prima metà del Trecento provocò l'intervento di Spinetta Malaspina che uccise gli assassini e annesse il castello al marchesato della Verrucola. Alla metà del XV secolo il marchesato e tutti i suoi castelli per eredità passarono sotto la Repubblica fiorentina.
In un documento del maggio 1481 redatto a Fivizzano dal locale castellano e diretto al governo fiorentino c'è testimonianza dei gravi danni apportati ai castelli in zona da un terremoto: lunedì a dì 7, a ore 19, venne un tremuoto terribile, lo quale ha fatto rovinare in questo paese [...] la fortezza di groppo S. Piero, tutta fracassata eccetto la torre principale nella quale s'è ridotto il castellano; male in axetto la fortezza di Comano, quella di Saxalbo fracassata in modo che non vi si può abitare.
Della struttura resiste solo il dongione, torre cilindrica del XIII secolo, racchiuso dalla cortina muraria del Quattrocento dotata di torri di fiancheggiamento. La torre è caratterizzata da una merlatura guelfa e beccatelli in pietra tipici delle torri malaspiniane secondo un modello facilmente riconoscibile nel castello di Malgrate, Bagnone e Treschietto. All'epoca l'ingresso avveniva a un piano rialzato e tramite scale retrattili come d'uso nei sistemi difensivi medievali.
Il circuito murario è dotato di torri di fiancheggiamento e un'unica porta d'accesso. All'interno sono individuabili i ruderi di una residenza probabilmente costruita in epoca successiva
Comano sorge, a circa 600 metri d'altitudine, nell'alta valle del torrente Taverone, tra pascoli e castagneti, circondato dalle alte cime appenniniche e naturale controllore dei gioghi appenninici tra le valli del Secchia e del Taverone, i passi di Lagastrello e dell’Ospedalaccio (oggi Cerreto), e del Passo di Tea verso Lucca.
La prima citazione di Comano risale all'anno 884, quando fu donato da Adalberto, marchese di Toscana, al monastero Benedettino di Aulla, anche se da ritrovamenti archeologici il luogo sembra essere stato abitato fin dall’epoca romana. https://www.castellitoscani.com
#ascoltando
Rickie Lee Jones - Young Blood

martedì 29 ottobre 2019

Castello Malaspina (Fosdinovo)

Il castello Malaspina è una dimora storica iscritta all'A.D.S.I. e vincolata dalla Soprintendenza per i beni artistici e architettonici. Si trova nel paese di Fosdinovo in provincia di Massa Carrara. È il castello più grande e meglio conservato della Lunigiana, recentemente restaurato.
Il castello di Fosdinovo è stato residenza principale del marchese, reggitore dell'omonimo feudo, appartenente ad uno dei rami dei Malaspina dello Spino Fiorito, dal XIV al XVIII secolo. La costruzione dell'imponente fortezza, che si fonde perfettamente con la roccia arenaria, ebbe inizio nella seconda metà del XII secolo, anche se si parla del Castrum Fosdinovense già in un documento di Lucca del 1084. Innalzata a dominio e difesa del primitivo Castro di Fosdinovo, nel 1340 venne ufficialmente ceduta dai Nobili di Fosdinovo a Spinetta Malaspina, morto nel 1352.
Egli creò così il marchesato di Fosdinovo risiedendo nel castello che il nipote Galeotto I, scomparso nel 1367, in seguito ingrandirà e abbellirà. Nella parte finale del Quattrocento fu restaurato razionalmente da Gabriele II Malaspina. Nel Cinquecento, grazie all'opera del suddetto regnante e del suo successore Lorenzo Malaspina, il castello acquistò l'aspetto di dimora gentilizia e la dimensione di corte rinascimentale, mentre nel Seicento, durante il marchesato di Giacomo (Jacopo) II Malaspina, il borgo si ingrandì ulteriormente fino a contare, nel 1636, ben ottocento “fuochi”.
Il castello di Fosdinovo si compone di una pianta quadrangolare con quattro torri rotonde orientate, un bastione semicircolare, due cortili interni (uno centrale), camminamenti di ronda sopra i tetti, giardini pensili, loggiati ed un avamposto verso il paese, detto anticamente lo “spuntone”, formidabile strumento difensivo (una sorta di rivellino).
Il primo a chiamarsi Malaspina fu Alberto, discendente diretto di Oberto, capostipite della nobile ed illustre famiglia degli Obertenghi (945 d.C.). Sull'origine di questo nome vi sono varie teorie e leggende. Una di queste, illustrata in un dipinto conservato in una sala del castello, ne fa risalire l'origine all'anno 540 d.C. quando il giovane nobile Accino Marzio vendicò la morte del padre sorprendendo il re dei Franchi Teodeberto II nel sonno e trafiggendolo alla gola con una spina. Il grido disperato del re “Ah ! mala spina !” dette origine al cognome e, in seguito, al motto di famiglia “SUM MALA SPINA MALIS, SUM BONA SPINA BONIS” “Sono una spina pungente per i cattivi, e una spina che non punge per i buoni”. Il figlio di Alberto, il marchese Obizzo, fu uno dei personaggi più celebri ai tempi di Federico Barbarossa, prima affrontandolo insieme ai comuni ribelli, poi, quando l'imperatore prese il sopravvento, sostenendolo e combattendo contro Milano (1157). 
Lo stemma dei Malaspina nel castello 
Nel 1221 la famiglia si divise in due rami, i Malaspina dello Spino Secco e quelli dello Spino Fiorito. A questi ultimi fu assegnato, fra gli altri, il feudo di Fosdinovo. L'atto formale di cessione di tutte le terre, distretti e giurisdizioni da parte dei Nobili di Fosdinovo a Spinetta Malaspina avvenne, tuttavia, soltanto nel 1340. Nel dominio di Fosdinovo gli successe il nipote Galeotto I, figlio del fratello Azzolino. Sposò Argentina Grimaldi e fu un famoso giureconsulto. Il suo monumento funebre è senza dubbio l'opera d'arte più significativa conservata all'interno della chiesa di San Remigio. Da allora i Malaspina dello Spino Fiorito governarono sul prestigioso feudo di Fosdinovo ininterrottamente per quasi cinque secoli. Solo l'avvento della rivoluzione francese, ed i suoi echi, posero termine al loro dominio, con l'annessione dello stesso alla Repubblica Cisalpina. Si trattò tuttavia di una breve parentesi. Per effetto del Congresso di Vienna del 1815, infatti, gli ex feudi dei Malaspina furono incorporati nel ducato di Modena e Reggio. Dopo la rivoluzione del 1848 a Fosdinovo si costituì un primo governo provvisorio. Ma l'anno successivo di nuovo gli austriaci restaurarono il governo estense che durò fino al 1859. Si formò allora a Fosdinovo il secondo governo provvisorio durato fino alla proclamazione del Regno d'Italia.
Castello di Fosdinovo l'amore di una Malaspina Estratti dalla guida di viaggio in allegato al dvd Mystery Tuscany. Documenti scritti fanno risalire il Castello Malaspina di Fosdinovo al 1084. Sorge in una posizione da sempre strategica per il controllo del mare e d'importanti strade e valichi appenninici usati in epoca medievale.

venerdì 20 settembre 2019

Il lago di Santa Croce

Il lago di Santa Croce è un lago naturale (il cui bacino è stato ampliato artificialmente negli anni trenta) situato in provincia di Belluno, nella zona dell'Alpago, al confine con la provincia di Treviso.
I principali immissari del lago sono a nord il Canale Cellina, che raccoglie le acque del fiume Piave a Soverzene, e il torrente Tesa. Il lago di Santa Croce ha un solo emissario, il torrente Rai che serve da sicurezza in caso di piene del lago e confluisce nel Piave in località Cadola di Ponte nelle Alpi.
Fino alla metà del secolo XVIII il Lago di Santa Croce non aveva alcun emissario, ma la vicinanza del Bosco del Cansiglio, da cui si traeva gran quantità di legname da costruzione, spinse a scavare il torrente Rai, lungo 7 km, che immetteva nel Piave.
Sul lago si affacciano i centri abitati di Farra d'Alpago a nord, della frazione di Poiatte a est, del paese di Santa Croce del Lago a ovest e della frazione de La Secca a nord. Inoltre, l'intero versante occidentale del lago è attraversato dalla strada statale 51 di Alemagna, che costituiva la principale via di comunicazione tra la provincia di Treviso e la provincia di Belluno prima dell'inaugurazione nel 1995 del tratto Vittorio Veneto-Belluno dell'autostrada A27.
Sulle origini del lago, soprattutto sulla successione temporale degli avvenimenti, e sul ruolo preciso del Fiume Piave nella formazione dell'intera vallata non vi è ancora assoluta chiarezza. Vi è chi, soprattutto tra gli studiosi meno recenti, ritiene che il dirigersi del Piave prima verso il lago di Santa Croce per poi svoltare bruscamente all'altezza di Ponte nelle Alpi verso la Val Belluna, indichi che anticamente questo fiume scendesse verso il mare passando per la Val Lapisina e poi per la Valle del Meschio, passaggio mascherato successivamente dai fenomeni glaciali e di frana. Ricerche più recenti condotte nella conca di Ponte nelle Alpi e nella Val Lapisina hanno chiarito che le acque del Piave, provenienti dal Cadore, defluirono con continuità verso il Vallone Bellunese e quindi nel Canale di Quero solo dopo il ritiro dei ghiacciai pleistocenici, e precisamente dopo lo sbarramento della Valle di Santa Croce determinato dalla frana di Fadalto
#ascoltando
Avril Lavigne - Don't Tell Me

sabato 17 agosto 2019

#Festambiente2019#SALVAILCLIMA

Come unica data in #Toscana, Carmen per il tour estivo ha scelto #Festambiente.
Il suo impegno nei confronti delle tematiche #ambientali rappresenta per noi un filo rosso che ci ha sempre legati e che continuerà a farlo. Basti pensare al fatto che proprio Carmen in passato è stata testimonial di #PuliamoilMondo di #Legambiente.
Non solo, #CarmenConsoli da sempre è paladina dei diritti umani, e per questo e soprattutto per il suo valore artistico, non può che essere la donna giusta per salire sul nostro #Palcoperilclima.
Un concerto sempre emozionante quello della Cantantessa, tra il #rock e l’#acustico, una magia che riesce sempre a regalare agli ascoltatori appassionati dei suoi #concerti.
Max Gazzè
16 AGOSTO 2019 Ore 22.30 
Bassista d’eccezione, straordinario musicista, compositore di opere ‘sintoniche’ e colonne sonore, attore sporadico: #MaxGazzè è un artista capace di spostarsi in ambiti diversissimi sempre con successo. 
Torna a #Festambiente con un live di eccezione, con un grande concerto con il suo intero repertorio, dagli inizi alle ultime hit. 
Insieme a lui, in questo nuovo viaggio, i suoi musicisti di sempre: #GiorgioBaldi (Chitarre), #CristianoMicalizzi (Batteria), #ClementeFerrari (Tastiere) e #MaxDedo e una particolarissima sezione fiati.
Giovedì 15 agosto | ore 20,30 presso Piazza Economia Civile
#IOACCOLGO. Insieme per dire no all’odio e all’esclusione e sì all’accoglienza, alla solidarietà e all’uguaglianza: presentazione della campagna. 
Coordina Entico Fontana segreteria nazionale Legambiente.
Partecipano 
Stefano Ciafani presidente nazionale Legambiente, 
Rossella Muroni commissione ambiente della Camera, 
don Mattia Ferrari Mediterranea Saving Humans, 
Claudio Cottatelluci Comunità di Sant’Egidio e 
Claudia Lodisani presidente Medici Senza Frontiere.
15 agosto
The Zen Circus | aprono Giorgio Canali e Rossofuoco
#TheZenCircus. Un ferragosto in chiave #rock all’italiana in cui la musica e i temi sociali saranno i protagonisti assoluti. 
I The Zen Circus contano al loro attivo vent’anni di onorata carriera ed oltre mille concerti che hanno contribuito a definire la nuova generazione della musica italiana degli anni zero. 
Oggi più che mai il gruppo si conferma come una certezza del rock indipendente Italiano, portabandiera indiscutibile della #musica libera da vincoli: zero pose, zero hype, ma solo tanto, tanto sudore. Questa attitudine è stata premiata nel tempo da un pubblico affezionato e sempre più trans generazionale. 

Chitarrista, cantautore, produttore discografico e ingegnere del suono italiano, Canali è considerato tra i maggiori artisti del rock alternativo italiano, per qualità e carisma, testi lucidi e potenti, impatto sonoro. 
Già anima dei CSI, CCCP, PRG, Giorgio Canali è uno degli ultimi romantici maledetti della scena musicale #italiana: solca implacabilmente il mare magnum del nostro tempo, con un misto di timidezza, arroganza e dolcezza che è solo suo. 
“Undici canzoni di merda con la pioggia dentro” è un album in equilibrio perfetto tra temi personali e intimi, critica sociale e visione, attraversato da immagini fulminanti. 
Accompagnato da una band di tutto rispetto, ROSSOFUOCO, composta da: Giorgio Canali, Chitarra e Voce, Marco Greco, Basso e voce, Luca Martelli, Batteria e voce, Stewie Dalcol, Chitarra e voce, ai suoni Francesco Felcini
#spazioincontri di #Festambiente2019#SALVAILCLIMA vi aspettiamo con "#COSTRUIRELEGALITÀ | Diritti ambientali e diritti sociali: i lampadieri del nuovo #umanesimo".
🔜 Enrico Fontana, segreteria nazionale di Legambiente Onlus, Stefano Ciafani, presidente nazionale della nostra associazione, 
Don Luigi Ciotti, presidente Libera Contro le Mafie,  
💛🌍 Costruire legalità. Diritti ambientali e diritti sociali: i lampadieri del nuovo umanesimo.
#14Agosto #Daniele Silvestri
Il “Concerto per il clima” è firmato da un autore di eccezione, Daniele Silvestri. Data unica per Silvestri, creata per #Festambiente, una chicca nella chicca che ci parlerà di #futuro e di come salvare il nostro #Pianeta, anche da noi stessi. Con il suo ultimo album “La terra sotto i piedi” , gusteremo uno spettacolo intenso, pieno di forti emozioni, in cui si lancerà dal #palcoperilcima, un appello di mobilitazione e di #speranza per salvare il Pianeta che ci ospita.
Ad aprire #Mirkoeilcane (unica data in Toscana) e #Diodato (unica data ad agosto).
MIRKOEILCANE
Mirko Mancini in arte Mirkoeilcane, cantautore e musicista romano, nel 2018 partecipa alla 68° edizione del Festival di Sanremo, nella categoria Nuove Proposte, aggiudicandosi il secondo posto. Sul palco dell’Ariston Mirkoeilcane incanta e convince, ricevendo il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo, il Premio della critica “Mia Martini”, il Premio “Enzo Jannacci” di Nuovoimaie e la Targa Pmi (Produttori Musicali Indipendenti).
DIODATO
Cantautore di talento con un solido percorso musicale, Diodato negli anni si è affermato come artista carismatico, capace di incantare con le sue doti vocali e la sua presenza scenica. Ha partecipato a diverse edizioni di Sanremo, tra cui nel 2019 con il brano “Adesso”, insieme al nostro caro amico Roy Paci.

martedì 6 agosto 2019

RisorgiMarche 2019

«Torniamo a fare quella comunità che ha sempre contraddistinto il nostro lavoro – aggiunge il direttore esecutivo, Giambattista Tofoni –. RisorgiMarche non è un mero calendario di concerti e performance artistiche, ma un popolo in movimento: un popolo che cammina in montagna, con consapevolezza, che fa dell’incontro e della conoscenza con le popolazioni colpite dal terremoto una motivazione forte e che, attraverso modalità di acquisto che ci piace definire solidali, realizza gesti concreti, tangibili e con ricadute importantissime».
Tra le novità di questa edizione la collaborazione con il pittore Tullio Pericoli, che ha realizzato una serie di disegni che verranno stampati sulle magliette di RisorgiMarche che, tornano tra i gadget più gettonati, insieme alle borracce. Mentre non mancheranno, ad ogni tappa del tour, dei banchetti allestiti dai Comuni ospitanti con i prodotti delle aziende terremotate. 
[Tutte le informazioni corrette ed aggiornate possono essere reperite solo ed esclusivamente all'interno degli eventi Facebook organizzati da RisorgiMarche e nel sito www.risorgimarche.it]
ricordiamo che è necessario andare sul sito di #RisorgiMarche, entrare nel singolo evento e cliccare sullo spazio PRENOTA ORA.
Domenica 4 agosto (Borgo)
ore 19
LEDA
Piazzetta (Smerillo FM)
I LEDA nascono nel 2017 dall’incontro dei musicisti Enrico Vitali, Serena Abrami, Fabrizio Baioni e Mirko Fermani, da anni attivi nei rispettivi progetti nella scena italiana underground e cantautorale. Il 12 Aprile 2019 esce negli store digitali “Memorie dal futuro”. Le undici composizioni viaggiano su territori che abbiamo imparato a conoscere ed apprezzare negli anni ’90, qui fotografati con mezzi moderni e tirati a lucido proprio per recuperarne la “memoria” e proiettarla dritta nel “futuro”, come suggerisce il titolo del disco. Collabora in alcuni testi lo scrittore fermano Francesco Ferracuti.
Lunedì 5 agosto (Escursione)
ore 19 
DANIELE DI BONAVENTURA  “solo”
“Nelle sue mani il bandoneon si trasforma in un’orchestra da camera.” (Pierre Favre)
Daniele di Bonaventura, originario delle Marche, è considerato uno dei più originali e creativi bandoneonisti al mondo. La sua musica è una mescolanza meravigliosamente seria e al contempo straordinariamente giocosa di musica classica (composizione, struttura) e di jazz (improvvisazione e libertà) e fa riferimento in particolar modo alle tradizioni melodiche mediterranee e al genere musicale sudamericano.
Anche nelle sue esibizioni da solista esegue e improvvisa pezzi che nascono dalla sua “patria musicale”, la cui ispirazione spazia dai compositori del barocco ai classici della canzone popolare, per approdare al suo ultimo repertorio, e creano un suo specifico mondo musicale incredibilmente variegato e nel contempo inconfondibile, dove il bandoneon sa trasformarsi, come per gioco, in un’armonica a bocca o nell’organo di una Chiesa. Nasce una corrente dinamica di melodie superbe, capaci di incantare l’ascoltatore.
[Orario di ritrovo e luogo verranno comunicati soltanto a chi avrà effettuato la prenotazione]
RisorgiMarche
Sabato 3 agosto (Borgo)
ore 11
CARMENSITA
Parco Girolamo Varnelli (Località Pievebovigliana, Valfornace MC)
ore 17
CARMENSITA
Istituto Giacomo Leopardi (Sarnano MC)
La nuova edizione di Opera Kids presenta CARMENSITA, uno spettacolo di teatro musicale per bambini dai 3 ai 6 anni con la regia di Luana Gramegna e la drammaturgia musicale di Federica Falasconi. In scena ad interagire con la platea di bambini un attore, una cantante, dei bizzarri burattini e, ovviamente, un pianoforte!
Opera Kids si rivolge ai bimbi dai 3 ai 6 anni che frequentano la scuola dell’infanzia. Accanto al percorso didattico realizzato con i maestri, AsLiCo crea uno spettacolo di teatro musicale con cantante, musicista ed attore, a cui i bambini partecipano attivamente, direttamente dal loro posto. I bambini si preparano ad assistere allo spettacolo grazie ad un libro-gioco realizzato ad hoc sull’opera scelta, dove disegnando e ritagliando possono apprendere sia la storia che le principali tematiche dell’opera. Con la guida al canto sul sito operakids.org ed un workshop in classe, imparano inoltre alcune arie dell’opera che canteranno dalla platea insieme agli artisti durante lo spettacolo.
venerdì 2 agosto
Arquata del Tronto frazione di Spelonga

31 Luglio 2019 / 19:00
Francesco Di Rosa
Piazza Vittorio Emanuele II
Force AP
Considerato dal pubblico e dalla critica come uno dei migliori oboisti nel panorama internazionale, attualmente è primo oboe dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
Dal 1994 al 2008 è stato stato primo oboe dell’Orchestra del Teatro alla Scala sotto la direzione di Riccardo Muti e Daniel Barenboim.
Ha suonato nelle sale da concerto più prestigiose del mondo, è stato diretto dai più celebri Direttori d’orchestra, Abbado, Giulini, Muti, Chailly, Gatti, Boulez, Barenboim, Sawallisch, Pretre, Pappano, Maazel, Metha, Gergiev, Chung.
Ha tenuto master class a Londra, Valenzia, Stoccarda, Belgrado, Poznan, Bogotà, Città del Messico, Pechino, Los Angeles e Tokyo.
Unico oboista italiano ad aver suonato come primo oboe con i Berliner Philharmoniker è stato invitato da prestigiose orchestre come i Bayerischer Rundfunk, la Mahler Chamber, la Camerata Salzburg, l’Orchestra Mozart di Claudio Abbado, l’Orchestre National de France e l’ Orchestre de la Suisse Romande di Ginevra.
E’ artista Buffet-Crampon, suona un oboe Buffet modello “Virtuose”.
Ensemble Brancadoro:
Roberta Di Rosa – violino
Fabio Cappella – viola
Andrea Agostinelli – violoncello
Musiche di:
C.Bach, W.A.Mozart, A.Piazzolla
30 Luglio 2019 / 16:30
Marco Mengoni
LOCALITA’ FONTANELLE
AMANDOLA - BOLOGNOLA e SARNANO FM e MC
Recordman e star del pop italiano, festeggia quest’anno dieci anni di carriera con 50 dischi di platino e oltre 500 milioni di views su Youtube. Il suo ultimo album “Atlantico” è un vero e proprio viaggio, un contenitore di sonorità, influenze, fotografie che Marco ha letteralmente raccolto durante due anni di viaggi. Già doppio disco di platino, contiene il nuovo singolo “Muhammad Alì”, una dedica al mitico pugile ed un incitamento a prenderlo come riferimento. Anche “Atlantico tour” è stato un successo: un viaggio sold out, in Italia ed Europa, con oltre 200mila biglietti venduti, un tour unico, non solo per i suoi numeri, ma anche e soprattutto per il suo impegno nei confronti dell’ambiente, tema che sta da sempre a cuore a Marco, già testimonial per l’Italia della campagna Planet or Plastic? di National Geographic. Lo stesso impegno green verrà mantenuto in estate con “Fuori atlantico tour – attraversa la bellezza”, il nuovo viaggio in 5 location inedite simbolo della conservazione artistica e culturale del nostro Paese. Un’esperienza, incredibilmente immersiva per tutto il pubblico che potrà apprezzare il vero spettacolo della natura che si fonde con la musica, che anticipa dall’autunno le nuove date nei palazzetti di tutta Italia e in Europa.
Lunedì 29 luglio (Borgo)
ore 19
GIUA
Parco di Colle Ascarano (San Ginesio MC)
TUTTO ESAURITO
Un concerto potente, acustico, ricco di sfumature, in cui Giua assieme ai due chitarristi Pietro Guarracino e Vieri Sturlini – conosciuti nella fortunata tournée dello spettacolo “Quello che non ho” con Neri Marcorè dedicato alle canzoni di De André – proporrà alcune delle canzoni del suo nuovo disco “piovesse sempre così” in versione unplugged, ne rivisiterà altre raccolte dai suoi dischi precedenti e proporrà un omaggio a Faber.
28 Luglio 2019 / 16:30
Edoardo Bennato
PIANI DI MONTE GEMMO
CASTELRAIMONDO - ESANATOGLIA - FIUMINATA e PIORACO MC
Il Monte Gemmo è il luogo degli ampi prati verdi, delle fonti dalle fresche acque, dei boschi e delle lunghe passeggiate lungo i sentieri segnalati, a contatto con una natura incontaminata. Ma è anche il luogo dei decolli perché ospita il campo di volo libero per parapendio e deltaplano, noto per le sue caratteristiche orografiche e l’avvicendarsi delle correnti atlantiche e balcaniche che lo hanno anche reso favorevole per ospitare campionati nazionali ed internazionali. Ma è anche il luogo dove si incontrano i confini dei quattro comuni di Fiuminata, Pioraco, Castelraimondo ed Esanatoglia (Matelica??) da dove partiremo per incontrarci tutti in unico cammino verso i prati, per godere dell’ampio panorama verso gli abitati, i monti circostanti e sulla valle del Potenza.
Mercoledì 24 luglio (Escursione)
ore 19
QUARTETTO D'ARCHI FORM
[Orario di ritrovo e luogo verranno comunicati soltanto a chi avrà effettuato la prenotazione]
Tutto esaurito anche per il concerto escursione del Form String Quartet, in programma mercoledì 24 luglio nel territorio di Serrapetrona.
21 Luglio 2019 / 16:30
Pacifico 
con la partecipazione di
Neri Marcorè
“BASTASSE IL CIELO” è il nuovo album di Pacifico, composto di 10 brani, pensato, scritto e realizzato a Parigi.
«Un disco rimbalzato da una parte all’altra del pianeta – spiega PACIFICO – catapultato da un fuso orario all’altro grazie a una semplice pressione sul tasto Invio. Un disco transitato nei Cloud, dove ha fatto anticamera nell’attesa di essere ascoltato. È partito da Parigi, ha atteso sopra India, Turchia, Inghilterra, Stati Uniti, Italia. È un disco di attenzioni e gentilezza dovrei aggiungere “oserei dire”, perché sono parole che bisogna osare dire, tanto sembrano svenevoli».
Dal vivo Pacifico sarà accompagnato sul palco dai musicisti Mirco Mariani, Alfredo Nuti e Luigi Savino. Un live pieno di energia che alternerà momenti di divertimento e commozione.
MONTE FRAITUNNO
MONTEMONACO AP
Immaginatevi un’area dove lo sguardo, in un girotondo, può perdersi e meravigliarsi di ogni singola immagine che riesce a percepire. Immaginate le pareti più maestose dei Monti Sibillini che ora osservano te li con il naso all’insù. E in quel prato guarda lontano fino all’infinito dell’orizzonte per percepire la sensazione dell’immensità. Questo è il luogo dove andremo, verso i prati di Monte Fraitunno, nel Comune di Montemonaco (AP), situato a 988 mt. s.l.m. all’interno del territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini a confine con le vicine località di Montegallo, Comunanza e Arquata del Tronto.
PIANI DI MONTE TORRONCELLO
In questi luoghi faremo un salto indietro nel tempo, con tre comuni uniti da antiche storie. Il Ducato di Camerino fu un vasto stato indipendente, governato dalla famiglia Da Varano, da sempre legato da una lunga storia di alleanza con il piccolo castello di Sefro, tanto da nominarlo per primo “libero comune”. Non da meno Serravalle del Chienti, che con la sua antica fortezza difendeva le terre del ducato, e vide santi, pellegrini e condottieri risalire il passo e scendere nella Valle Scurosa verso la terra sefrana alla ricerca di salvezza da cammini troppo esposti. E sopra tutto lui, il piccolo Monte Torroncello che, con i suoi quasi insignificanti 1000 mt, allora come oggi osserva le genti muoversi nel gioco del loro destino. Da questi tre comuni risaliremo anche noi, non per conquistare nè per espiare, ma per emozionarci.
18 Luglio 2019 / 16:30
Tosca
Il calendario dei concerti al tramonto (sia nei borghi che con escursione) parte con un TUTTO ESAURITO. Sono infatti terminati i biglietti gratuiti a disposizione per il concerto del cantautore Rosso Petrolio, in programma martedì 23 luglio alle ore 19 alla Rocca Borgesca di Camerino.
➡️PERCHÉ
RisorgiMarche è un Festival speciale che bisogna affrontare adeguatamente, dedicandogli il giusto tempo.
E’ una sorta di pellegrinaggio laico, un elogio alla lentezza, un modo per riconciliarsi con la natura. Un modo per godere di questa terra, camminando, prendendosi il proprio tempo e gettando lo sguardo verso le tante bellezze che delineano una regione veramente plurale.
È un modo per regalare entusiasmo, emozione e senso di comunità a tutte le persone e le aziende colpite dal terremoto.
RisorgiMarche, come detto, è un’esortazione a ripartire attraverso la musica, le emozioni, il sorriso, la solidarietà. Si sviluppa grazie alla generosità di grandi artisti del panorama musicale italiano ed internazionale, al lavoro appassionato di molte persone, a cominciare dal suo ideatore Neri Marcorè, e alle sponsorizzazioni di aziende ed enti che lo sostengono economicamente, in maniera del tutto volontaria e con spirito solidaristico, che qui ringraziamo.
➡️DOVE
È un festival ecosostenibile che si svolgerà nei Comuni colpiti dal sisma, in luoghi sicuri, accessibili e agibili, scelti sulla base della bellezza e della coerenza con il progetto complessivo, nel pieno rispetto della natura e della flora e fauna locale, senza palchi, luci artificiali, strutture e transenne, con gli artisti che suonano a contatto con il pubblico sui prati, in scenari aperti e rappresentativi.
➡️COME/MOBILITÀ
Le aree dei concerti saranno raggiungibili solo a piedi o in bicicletta (itinerari di difficoltà “Turistica” individuati dall’organizzazione - da 3 a 6 km di passeggiata/camminata a seconda del luogo) dopo aver parcheggiato il proprio mezzo a motore in spazi che saranno adeguatamente segnalati, proprio per lasciare che la natura e la musica, insieme al pubblico, siano le vere protagoniste della rassegna.
Per ogni concerto, verrà indicato il tempo medio di percorrenza a piedi; per sapere sempre a che punto vi trovate saranno indicati i km mancanti al luogo del concerto.
All’inizio della camminata, vedrete un punto informazione del Collegio delle Guide Alpine delle Marche a cui potete rivolgervi per consigli ed eventuali indicazioni.
Modalità ideale
Il modo ideale di partecipare è quello di partire al mattino per recarsi nei pressi delle zone indicate nella toponomastica, visitare i borghi, fare nuovi incontri ed amicizie, apprezzare i prodotti enogastronomici locali, acquistare i prodotti degli artigiani, per poi spostarsi nella zona dei parcheggi segnalati e quindi iniziare dal relativo varco il cammino verso il luogo del concerto. Sempre muniti di zaino, molta acqua, cibo, copricapo e di tutto l’occorrente necessario per una lunga escursione in montagna.
Di ritorno dal concerto siete invitati a partecipare al DopoFestival organizzato dai Comuni.
Saturazione parcheggi
La quantità di pubblico che può partecipare al concerto è strettamente legata alla disponibilità delle aree parcheggio. Una volta sature, non sarà più permesso il transito con gli automezzi. Sarà comunque possibile transitare a piedi o in bicicletta ma bisogna tener conto che le distanze potrebbero diventare considerevoli.
Se arrivate ai parcheggi poco prima dell’ora di inizio del concerto, correte il rischio di trovarli saturi e quindi di dover tornare indietro e rinunciare al concerto. Tenete anche presente che dai parcheggi al luogo del concerto c’è sempre una camminata da affrontare, mediamente di 4 km, con un tempo di percorrenza spesso superiore ai 60 minuti e comunque in funzione delle proprie capacità. La saturazione dei parcheggi verrà segnalata sui social in tempo reale, compatibilmente con la presenza di una connessione dati che purtroppo in montagna non sempre è garantita.
Mobilità alternativa e consigli
Per i motivi sopra esposti, vi invitiamo a partire presto, proponendovi anche una serie di indicazioni di mobilità alternativa con consigli e servizi.
Car pooling
Condividete le vostre autovetture con gli amici che vogliono partecipare al concerto. Meno macchine circolano, meglio è per l’ambiente, per il festival e per l’efficienza dell’intero sistema. E partite la mattina! Potete anche utilizzare servizi presenti sul web, tra cui BlaBlaCar, piattaforma di car pooling molto seguita ed affidabile. Anche qui, partite la mattina! E diffidate di proposte di partenze in tarda mattinata o peggio, nel primo pomeriggio. Le indicazioni sopra riportate sulla saturazione dei parcheggi valgono per tutti.
Autobus
Molte aziende propongono autonomamente pacchetti di viaggio tramite autobus (ricordiamo che RisorgiMarche non organizza direttamente o indirettamente alcun trasporto pubblico o navettamento). E’ una modalità di arrivo all’evento che noi apprezziamo particolarmente. É un modo intelligente per condividere una bella esperienza, fare nuove amicizie e decongestionare il traffico. Gli autobus (che devono accreditarsi preventivamente all'indirizzo autobus@risorgimarche.it) vi accompagneranno fino al varco da dove inizia la camminata per poi tornare a prendervi secondo le indicazioni che vi daranno direttamente le aziende che propongono il servizio. Anche in questo caso, diffidate di proposte di partenze in tarda mattinata o peggio, primo pomeriggio.
Chi offre questi servizi deve obbligatoriamente utilizzare questa dicitura: “L’azienda XXXXXXX ha preso visione delle modalità operative (“Come organizzarsi”) e gestisce autonomamente il presente servizio di trasporto, sollevando il Festival RisorgiMarche da ogni responsabilità”.
Ciclisti
Un approccio che abbiamo visto funzionare particolarmente bene durante le prime due edizioni è stato quello di partire in macchina caricando le proprie biciclette, parcheggiare le autovetture a circa 15/20 km dal luogo dell’evento (a seconda del vostro livello di allenamento e della ascesa prevista) in zone non segnalate ma idonee al parcheggio, salire in bici e godersi insieme ai vostri amici o alla vostra famiglia la pedalata fino al luogo del concerto per poi far ritorno in tutta tranquillità. C’è anche chi è partito in bici direttamente dalla propria abitazione effettuando un giro di 80 km! La bicicletta elettrica a pedalata assistita è una soluzione molto gettonata. Fate sempre attenzione alla carica residua e all’autonomia: non c’è possibilità di ricarica in montagna.
Ricordate di portare sempre il casco, luci visibili ed efficienti fronte/retro, e tutte le dotazioni di sicurezza!
➡️COSA INDOSSARE, COSA METTERE NELLO ZAINO
Indossate l’abbigliamento adeguato per una passeggiata in montagna, scarpe comode, abbigliamento da trekking, copricapo. Vi consigliamo di inserire nel vostro zaino acqua a sufficienza, cibo, occhiali da sole, magliette di ricambio, giacca a vento impermeabile con cappuccio (in caso di pioggia), crema protettiva solare, asciugamano, plaid o cuscino per sedersi sul prato e una lampada/torcia a batterie portatile. Vi assisterà nel caso vi attardiate nel percorso di ritorno o siate costretti ad un rientro al buio.
Prestate attenzione alla segnaletica collocata lungo il percorso turistico ufficiale.
➡️QUANDO
Dall’11 luglio al 7 agosto 2019.
Tutti i concerti saranno ad ingresso gratuito e avranno inizio alle ore 16.30.
A fine concerto vi chiediamo di collaborare nell’abbandonare il luogo senza attardarvi, dando la precedenza ai disabili motori, affinché il ritorno al varco avvenga in condizioni di luce naturale.
I luoghi dei concerti e le modalità di accesso possono variare: verificate sempre il programma sul sito e sui nostri social.
In caso di forti precipitazioni il concerto verrà annullato e non sarà recuperato
➡️IL DOPOFESTIVAL
I Comuni, limitrofi o pertinenti alla zona in cui si svolgeranno i concerti, potranno organizzare mercatini per degustare il meglio dell’enogastronomia ed acquistare prodotti artigianali di pregio, oltre ad iniziative culturali e con negozi aperti fino tarda notte. Un modo concreto per vivere i nostri borghi, per far scoprire le bellezze storiche ed architettoniche che caratterizzano ogni angolo delle Marche, ma, soprattutto, per sostenere concretamente l’economia del territorio, dando visibilità alle aziende maggiormente colpite dal sisma. Le informazioni sul DopoFestival le troverete sul sito all’interno di ogni pagina dell’evento.
DopoFestival
Città di Camerino
“Le nuvole” in concerto
Sottocorte Village – 18 luglio ore 21.30
9th European Universities Tabletennis Championship
Impianti sportivi CUS Camerino – loc. Calvie (dal 15 al 20 luglio)
Estate all’Orto botanico
Piacevoli pomeriggi all’Orto botanico ‘Carmela Cortini’ fino al 31 luglio
Dalla polvere alla luce: l’arte recuperata
Chiesa del Seminario (venerdì sabato domenica e festivi 10-13 / 16-19)
➡️VIVIAMO LE MARCHE
Approfittiamo dell’occasione dei concerti per conoscere meglio le Marche, visitarne i paesi e i luoghi più suggestivi, condividendo esperienze ed emozioni con coloro che affiancheremo nel nostro cammino, per delle giornate che ci auguriamo essere memorabili e gioiose per tutti.
www.turismo.marche.it
➡️LE ESCURSIONI
Le Guide alpine e Accompagnatori di media Montagna del Collegio delle Marche saranno a disposizione gratuitamente per accompagnare ed illustrare la storia, la cultura e le peculiarità ambientali e naturalistiche. Coloro che vorranno raggiungere i luoghi dei concerti attraverso itinerari escursionistici piacevoli ed inediti, potranno abbinare un’escursione unica nel suo genere in territori di rara bellezza ad una manifestazione così emozionante da ricordare per sempre. Le escursioni guidate (itinerari di difficoltà “E” escursionistica) potranno avere come destinazione il luogo del concerto o rappresentare un’occasione per visitare le zone circostanti prima dell’inizio dell’evento.
Per iscriversi alle escursioni è sempre necessario effettuare la prenotazione su https://www.guidealpinemarche.com/risorgimarche-2019/

domenica 28 luglio 2019

#CARTOLINEconVistasulMondo, Maratea

Maratea è un comune italiano di 5.052 abitanti della provincia di Potenza, unico centro della Basilicata ad affacciarsi sul Mar Tirreno, attraverso il golfo di Policastro.
È una delle principali mete turistiche della regione, tanto da essere soprannominata "la Perla del Tirreno" per i suoi pittoreschi paesaggi e il patrimonio artistico e storico. È anche detta "la città delle 44 chiese" per le numerose chiese, cappelle e monasteri, costruite in epoche e stili diversi, alcune delle quali rappresentano episodi notevoli della storia artistica e religiosa della regione.
Il 10 dicembre 1990 il presidente della Repubblica Francesco Cossiga ha insignito il comune con il titolo onorifico di "Città", titolo di cui comunque Maratea già si vantava in base a un decreto del 1531 firmato da Carlo V d'Asburgo. Il 10 agosto 2015 il comune di Maratea ha formalizzato la propria candidatura per entrare a far parte della lista dei patrimoni dell’Umanità UNESCO[2
Maratea è l'unico sbocco della Basilicata sul Tirreno e si incunea con i suoi trenta chilometri di costa nel Golfo di Policastro, tra la Campania e la Calabria. 
Risultati immagini per discorso istorico carmine iannini maratea
Ha un territorio vasto e per lo più montuoso che si presenta sempre vario e diverso, ora a picco, ora piano sul mare, costituendo così un paesaggio dolcemente selvaggio che ha reso giustamente famosa la costa di incantevole e rara bellezza. Maratea non è costituito da un unico aggregato urbano ma da una molteplicità di nuclei presenti su quasi tutto il territorio, particolarmente sulla costa, dove sono ubicate le frazioni di Acquafredda, Cersuta, Fiumicello, Porto, Marina e Castrocucco. 
Più all'interno ad oriente del Monte San Biagio sono le frazioni montane di Massa, Brefaro e Santa Caterina, mentre ad occidente dello stesso monte i nuclei di Curzo e Campo. Sul lato sud della vallata proprio alle pendici del Monte San Biagio, detto anche Castello, è situato, a 310 metri s.l.m., il Centro Storico di Maratea
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IL CRISTO
Relazione dello scultore BRUNO INNOCENTI
sulla statua del Redentore
Maratea 1965
La statua del Redentore in Maratea vuole significare la rinascita, la speranza nuova indicataci dal Cristo Risorto. Il punto d'incontro delle nostre aspirazioni migliori e lui, divinamente ritornante, spaziante nei cieli e in cammino, sempre, verso di noi.
Il Redentore, con il largo gesto al cielo e con lo sguardo fisso ai fedeli, presenti nell'ignoto momento della loro esistenza, è legato al Padre Celeste nella benedizione che sta per essere impartita, mentre ancora una volta poggia il piede su questa terra che fu spettatrice della sua crocifissione. Ma in virtù della sua infinita capacità di perdono,niente traspare della tragedia vissuta. Ora è serenità, speran­za, perdono luminoso e confortante a venirci incontro: un Gesù giovane, senza tempo, mondo da ogni effimera apparenza terrena. Divinamente nuovo come il simbolo incarnato della seconda parte della Santissima Trinità, l’Umano e il Divino non più contaminati dall’uomo.
Propostomi idealmente questo concetto, ho sentito il bisogno che l’opera nascente in un clima di sintesi, semplice ed espressiva, e che non vi fossero compiacenze a dettagli formali intesi a richiamare alla mente immagini di culto convenzionali. Ho inteso di attenermi a un linguaggio chiaro e il più possibile contenuto ed essenziale, perché, nelle dimensioni della statua, ritengo sarebbero stati controproducenti atteggiamenti e dettagli che avessero richiamato una realtà spicciola, contingente, minutamente reale. La statua sorgerà candida sulla cima del Monte S. Biagio, imponente, ma discreta; non un urlo dal mare verso le valli, ma un pacato richiamo ad accogliere e a raccogliere,a rinfrancare la speranza. Il candore della materia che la comporrà potrà richiamare alla mente le note di bianco su cui martella il mare nelle molteplici insenature dei golfi vicini, dove i bianchi ghiaioni contrastano fortemente con il colore incomparabile di questo mare e con il verde lussureggiante delle pendici digradanti. E le linee di forza della statua mi sono state evocate dalle possenti torri costiere qui disseminate come fari.
Il 21 maggio del 1676 circa 160 banditi terrorizzarono Maratea. Dopo  una cruenta battaglia ci fu la fuga dei banditi e dal conoscere, che in un conflitto si lagrimevole, niuno de’ paesani, era stato ferito; stimarono non dimostrarsi ingrati verso il loro Santo Protettore, a di cui onoro, con sinodale conclusione restò stabilito di farsi in ogni anno, ed in perpetuo nel dì ventuno del mese di Maggio, una processione, da tutti, niun’eccettuato.
Nel 1781 restò stabilito che:
Nel primo Sabbato di Maggio, si fosse portata processionalmente per la Città superiore, e quindi si fosse tenuta esposta sino a tutto il Mercoledi seguente. Nel Giovedi si fosse calata in Maratea inferiore, in dove si fosse portata in processione nel Sabbato appresso: e nella mattina della Seconda Domenica di Maggio, si fosse di nuovo salita in Maratea superiore, in dove sempre restar doveva. Con tal metodo la Festa della Traslazione di Maggio, per otto giorni si apriva, e si chiudeva in detta Maratea Superiore.
Insiemamente restò di Sovrano Comando definito ed ordinato, ad evitarsi ulteriori dissenzioni, che nel calare, e salire la Statua da Maratea superiore, in Maratea inferiore, e viceversa: fosse rimasta abolita ogni ombra di processione: si fosse portata velata, ed accompagnata da un Sacerdote, senza nemmeno poter essere vestito di cotta; ed avesse preceduto un obligo del Sindaco, della restituzione, dopo un stabilito breve periodo di giorni.
Rev. D. Carmine Iannini - Di S.Biase e di Maratea - Discorso Istorico 1835
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Etimologia storica della voce "MARATEA" e sua fondazione fenicia
A parte tutte le altre interpretazioni, non prive di un qualche fondamento, come la “Thea Maris” (Dea del Mare)  o la “Moira Theia” (Destino Divino) e tralasciando le indagini su qualche altro raro paese omonimo o quasi esistito in Grecia, come Maratona, la opinione più accreditata, attendibile e certa è quella della fondazione fenicia. Infatti i Fenici, avendo dimorato nel secolo VIII a.C. nell'isola greca di Corfù (Corcyra), la lasciarono per l'arrivo dei coloni greci di Corinto nel 755 a.C.  Partiti dalla vicina isoletta di Marate, navigarono dal Mar Ionio al Mar Tirreno ed approdarono nelle nostre coste 
I Fenici, originari della terra a nord-ovest della Palestina, nel Medio Oriente, grandi navigatori e conquistatori del Mare Mediterraneo, ricordati spesso nella S. Scrittura, dovevano avere buone referen­ze, se Gesù Cristo ne fece le lodi a distanza, grazie alle loro sante disposizioni di spirito, contrariamente a quelle dei duri Israeliti  Questi primi nostri antenati trasmisero alle successive generazioni buone qualità secondo l'adagio: “Tal padre, tal figlio”. Passarono i secoli e le varie generazioni, miste a quelle indigene degli Italici e degli immigrati Greci e Romani, si diffusero a largo raggio nel retroterra del Golfo di Policastro dando origine ai primi nuclei abitati di Lauria, Rivello, Trecchina, Aieta e Tortora 
Il Curzio era uno studioso. Peccato che nella sua conferenza pubblicata in un opuscolo non ri­portava note esplicative, ma accennava a memorie antiche riportate da autori greci classici come Ero­doto e Pausania. In Erodoto il termine greco è “Marathos”, città fenicia presso la isola di Arado, secon­do Plutarco e Quinto Curzio. Da una prima colonia detta di Maratei Maratei Marateni passarono a fondare la nostra Maratea, sul Monte Minerva  http://www.calderano.it/Testi/Cataldo.htm
#ConcertodiIdee
#LeParole
Semmai oltre l'orizzonte abitasse il nulla ...
Cosa persuade il mio avanzare?
Simona Salvatore
#ascoltando
Quebra de Milho - Renato Teixeira & Pena Branca e Xavantinho ao vivo em Tatuí

Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano 2024 | CANDIDATURE SONO APERTE FINO AL 30 APRILE

  Vorresti che il tuo Comune facesse parte della rete di piccoli Comuni eccellenti certificati con la Bandiera Arancione dal Touring Club It...