venerdì 12 novembre 2021

#Lebelleitalie. Il massiccio del Sirino - Basilicata

Il massiccio del Sirino è un massiccio montuoso della Basilicata che comprende alcune tra le maggiori cime dell'Appennino meridionale (Appennino lucano): Monte Papa (2005 m), Cima De Lorenzo (2004 m), Timpa Scazzariddo (1930 m) e Monte Sirino (1907 m), rappresentando l'estrema propaggine meridionale del Parco nazionale dell'Appennino Lucano Val d'Agri Lagonegrese.
La denominazione del massiccio prende il nome dalla vetta principale, che è superata in altezza solamente dal monte Papa.Il nome Sirino deriva a sua volta dal nome antico del fiume che vi nasce, Siris, l'attuale Sinni, la cui radice sanscrita sar significa scorrere, fluire. Alla foce del fiume, collegata al mar Ionio nel tratto costiero tra Policoro e Rotondella, anticamente era situata la città di Siris. Quando, nel V secolo a.C., fu vinta e distrutta dai tarantini, gli abitanti furono spinti nell'entroterra in direzione dell'alta valle del fiume, costituendo quei popoli sirini menzionati da Plinio che diedero poi il nome alla montagna.
Dall'aspetto imponente, ma compatto, il gruppo montuoso è situato a ridosso del mar Tirreno dominando il Golfo di Policastro, nella parte sud occidentale della regione Basilicata (comuni di Lagonegro e Lauria) a dominio delle valli solcate dai fiumi Noce, Sinni ed Agri.
Particolarmente ricche si presentano la flora e la fauna. Al di sopra dei 900 m fitti boschi di faggio si alternano a quelli di ontano (con le caratteristiche foglie cuoriformi), carpino, pioppo ed abete bianco; al di sotto di tale quota è l'habitat della quercia e del castagno.


Tra le specie animali in via d'estinzione è segnalata la presenza del lupo appenninico e del capriolo; tra i volatili, quella del gufo reale, dell'aquila reale, del falco pellegrino e del nibbio, con le due specie, bruno e reale. Piuttosto comuni sono i colombacci, le ghiandaie, i picchi rossi maggiori e i picchi verdi, le cornacchie grigie e i corvi imperiali.
Sul Sirino è presente un attrezzato comprensorio sciistico dove si può praticare sia lo sci alpino che lo sci di fondo. Il Comprensorio è servito da una seggiovia e da cinque moderne sciovie. A causa della posizione geografica favorevole, dell'abbondanza di precipitazioni nevose e dell'altitudine cui sono poste, le piste rimangono spesso aperte sino a primavera inoltrata. Soprattutto le due cime maggiori, il Papa e il Sirino, sono spesso meta di alpinisti ed escursionisti.
Sul Sirino è presente il Santuario della Madonna della Neve del Monte Sirino, molto venerata dai lagonegresi e dagli abitanti della Valle del Noce. it.wikipedia.org

"Trashed" from Skin's debut solo album, Fleshwounds.


martedì 2 novembre 2021

#Lebelleitalie. Giorgio Cagnotto - Tania Cagnotto

Cinque Olimpiadi da atleta, altrettante da commissario tecnico: basterebbe questo per comprendere il "peso" del valore di una leggenda come Giorgio Cagnotto. Assieme all'amico e rivale Klaus Dibiasi ha debuttato ai Giochi di Tokyo 1964, per poi passare attraverso Città del Messico 1968, Monaco 1972 e Montreal 1976, riportando a casa 2 argenti e un bronzo. E parte proprio da lì il racconto di Cagnotto, da quella che avrebbe dovuto essere l'ultima apparizione per entrambi: circostanze e concomitanze particolari fecero sì che il torinese decidesse di mettersi in corsa anche per Mosca 1980, chiudendo, allora sì, la sua carriera con un altro bronzo dal trampolino. Ma sempre assieme all'amico Dibiasi, passato nel frattempo a fare l'allenatore della Nazionale. Ruolo che poi proprio Cagnotto ha ereditato nel 2000 e che alla quinta Olimpiade da c.t. lo ha visto di nuovo sul podio, stavolta però come allenatore di sua figlia Tania.
La storia sportiva di Cagnotto, come quella già raccontata di Dibiasi e degli altri atleti protagonisti negli anni 60 e 70, è stata segnata dalla divisione Est-Ovest, dalla Guerra Fredda tra Stati Uniti e Unione Sovietica. E proprio al culmine di questo confronto, conseguente all’invasione sovietica dell’Afghanistan, i Paesi del Patto Atlantico decisero di boicottare l’edizione dei Giochi 1980 che era stata assegnata a Mosca. L’Italia prese una posizione netta: il Governo lasciò decidere se andare o no al Coni e agli atleti, ma i gruppi sportivi militari impedirono la partecipazione ai propri. Cagnotto andò e non tornò a mani vuote. ontheblue.it
Vive a Bolzano con la moglie Carmen Casteiner, anch'essa campionessa italiana di tuffi negli anni '70, con la quale ha avuto una figlia, Tania.
È l'unica donna italiana ad aver vinto una medaglia d'oro mondiale nei tuffi, oltre ad essere la tuffatrice europea con il maggior numero di podi in carriera. Alle Olimpiadi di Rio del 2016 si è aggiudicata la medaglia di bronzo dal trampolino di 3 metri e quella d'argento nel trampolino sincro in coppia con Francesca Dallapé.
Il 24 settembre 2016 sposa all'isola d'Elba Stefano Parolin, da cui ha due figlie: la primogenita Maya, nata a Bolzano il 23 gennaio 2018,[25][26] e la secondogenita Lisa, nata nella stessa città il 5 marzo 2021.

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