domenica 26 giugno 2016

Abruzzo, piccoli passi tra storie e domani

« In fondo alla cerchia dei monti una stupefacente cascata sgorga dalla roccia…sembra quasi una striscia bianca e sinuosa che, con un salto di 150 piedi, cade in un bacino spumeggiante da cui fuoriesce un fiumicello argenteo che dopo aver serpeggiato per la valle va a gettarsi nel Liri sotto Morino » (Alexandre Dumas)
Morino è un comune italiano di 1.457 abitanti della provincia dell'Aquila in Abruzzo.
Morino è un comune posto al centro della Valle Roveto, in Abruzzo, situato a 443 metri sul livello del mare si sviluppa ai piedi dei monti Ernici. Dista circa 22 chilometri da Avezzano e 25 da Sora
Nel territorio comunale ci sono quattro frazioni: Brecciose, Grancìa, Morino Vecchio e Rendinara.
In alcuni antichi documenti il paese è detto anche "Moreno", motivo per il quale si è associata la parola "morena" all'etimologia del nome attuale del paese rovetano. Morino fu donato nel 1089 da Ratterio di Antena al monastero di Montecassino. Il prezioso documento riporta la chiesa di San Pietro, situata nel territorio comunale. Tale chiesa viene citata più volte nei documenti medievali dei secoli XII e XIII. NelCatalogo dei Baroni del 1173 
Morino risulta essere uno dei feudi di Ruggero, conte di Albe. Prima del 1915, il caratteristico borgo sorgeva su un colle in posizione elevata rispetto alla Valle Roveto.
Il terremoto del 1915 devastò completamente il vecchio paese che fu abbandonato per essere ricostruito più a valle. Sono visibili i ruderi delle case e le antiche stradine di Morino Vecchio, dove spesso vengono organizzate iniziative culturali finalizzate a rivitalizzare l'antico borgo di epoca romana[6]. Morino fa parte della rete dei "borghi autentici d'Italia"
Morino Vecchio
Antico borgo della Valle Roveto distrutto dal terremoto del 1915 e abbandonato dai pochi superstiti del sisma. Il paese devastato è stato posto in sicurezza e dotato di illuminazione in occasione del centenario del sisma nel 2015. Molto suggestivi il campanile dell'antica chiesa di Santa Maria Bambina e i suoi ruderi, i resti della chiesa di San Rocco, di cui è ancora visibile l'ossario ospitato nella cappella sotterranea e di palazzo Ferrante. Le cisterne del palazzo Facchini sono tra i pochi elementi che si sono conservati integralmente. Furono realizzate in cemento armato nel 1909 dal costruttore bolognese Cesare Palazzi, la cui abitazione di Avezzano fu l'unica a restare in piedi nella cittadina marsicana dopo il sisma. Il largo viale orientale che conduce ai resti della porta Cerrito, unica porta d'accesso al paese, offre una privilegiata visione panoramica
Testo e foto da: https://it.wikipedia.org
Pietrasecca è una frazione di Carsoli (AQ), collocata tra questo comune e quello di Sante Marie, inAbruzzo.
L'abitato del centro storico presenta case costruite per difesa a picco su uno sperone roccioso, denominato Vena Cionca posto sopra la località di valle Marino. Un notevole sviluppo abitativo si ebbe dopo il 1860 e portò le costruzioni fino all'attuale Piazza delle Canapine con un'estensione che include parte di monte Dritto. 
Il paese si è poi espanso verso est dove con la costruzione di alcuni palazzi delle case popolari.
Nuove costruzioni sono sorte in località Ara delle Pietre (in dialetto locale "ar'elleprete") mentre il centro storico è rimasto quasi del tutto disabitato, se si esclude il periodo estivo quando si ripopola con gli abitanti emigrati soprattutto nella Capitale che tornano in villeggiatura. Suggestiva è la visione del paese vecchio arroccato a mo' di presepe dalla sottostante autostrada A24 Roma-Teramo
Tra Pietrasecca e il comune confinante di Sante Marie si estendono due riserve naturali, la riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca e la riserva naturale regionale Grotte di Luppa. Il paese è noto anche per la presenza di alcune falesie sullo sperone roccioso della Vena Cionca molto frequentate dagli arrampicatori.
Nel luogo si trovava con ogni probabilità un centro fortificato degli Equi, mentre la presenza romana è testimoniata da frammenti ceramici e da un'iscrizione funeraria.
Secondo la tradizione locale la fondazione dell'attuale abitato si deve al Re Pipino che non distante dall'abitato contemporaneo avrebbe fondato il castello di Luppa dove sarebbe morto nell'810 per essere sepolto in località Fosso Feca. Pietrasecca venne espugnata, insieme a Saracinesco, dai saraceni in ritirata sulla via Valeria e successivamente riconquistata dalle truppe papali. Si apprezzano ancora i resti delle opere fortilizie erette nei secoli sia con tecniche occidentali che orientali. 
La struttura della cittadella interna presenta una poderosa muraglia di cui, dopo i terremoti occorsi nei secoli, si conservano le tracce che sono ben visibili. L'imponente rocca originaria è osservabile soprattutto dal lato nord-ovest, in prossimità dell'odierno cimitero.
Da questa angolazione si può infatti osservare la maggior parte delle opere fortilizie superstiti. 
La località fu fortificata fin da epoca remota, già prima della dominanza equa, per la sua posizione strategica. Posizione che conservò in epoca romana sulla direttrice della via consolare Valeria e rafforzò in epoca medioevale per essere al confine tra i ducati longobardi di Spoleto e quelli di Benevento. I resti del castello hanno caratteristiche costruttive simili a quelle di altre strutture difensive del territorio della Marsica e della confinante Sabina, costruite tra la fine del X e gli inizi dell'XI secolo, ma recano in sé anche opere murarie arabe oltre che occidentali medioevali.
Il toponimo di Petram Siccam è citato per la prima volta in un documento del 1074. Nel XV secolo passò dal dominio degli Orsini, conti diTagliacozzo, alla baronia di Collalto Sabino e alla fine dello stesso secolo ai signori Savelli.
 
Nel 1655 è documentata una forma di autonomia amministrativa con la presenza dell'università di Pietrasecca. Uno spaccato dell'economia e della vita sociale dell'epoca è documentata nelCatasto del 1749.
L'8 dicembre del 1860, a circa due chilometri dal paese, avvenne in località Casale Mastroddi di Sante Marie la cattura del generale legittimista spagnolo José Borjès venuto in Italia per riconquistare il perduto regno borbonico di Francesco II, sperando in un'alleanza con il brigante lucanoCarmine Crocco. Deluso dal comportamento delle bande brigantesche meridionali finanziate dalla stesso re, stava andando a Roma per dissuaderlo dal continuare a spendere inutilmente il suo denaro. 
Ad 8 km dal confine pontificio fu catturato e fucilato lo stesso giorno aTagliacozzo, senza alcun processo, dai bersaglieri del regno al comando del maggiore Enrico Franchini.
A causa del terremoto di Avezzano del 1915 crollò la chiesa di Santo Stefano, ricostruita in seguito più in basso all'ingresso del paese. Agli inizi delXX secolo il paese superava i 1.000 abitanti. 
Lo spopolamento è stato determinato da scarse possibilità di occupazione nel posto e dalla conseguente emigrazione soprattutto nella vicina Roma.
Nel 1984 è stata scoperta la meravigliosa Grotta grande del Cervo che, unitamente alla già conosciuta grotta dell'Ovito, ha determinato la rivitalizzazione del centro e la valorizzazione turistica del territorio. Ciò è avvenuto soprattutto attraverso l'istituzione nel 1992 da parte dell'ente Regione Abruzzo della riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca.
ìIn occasione della scoperta della Grotta del Cervo nell'aprile del 1984 furono ritrovate dal CAI di Roma anche 18 monete di epoca romana.
Riserva naturale regionale Grotte di Luppa (Comune di Sante Marie)
« …Un sedimento, di varia consistenza e natura, onnipresente, che si stratifica anno dopo anno… È questa l'unica testimonianza del trascorrere di un tempo che altrimenti non potresti definire. »
(Ezio Burri)
La Riserva naturale regionale Grotte di Luppa è una area naturale protetta dell'Abruzzo, istituita nel 2005. Ricade totalmente per circa 30 ettari nel territorio comunale di Sante Marie, in provincia dell'Aquila. La riserva prende il nome dalla grotta della val di Luppa, situata al confine del comune di Sante Marie con quello di Carsoli nella Marsica, tra i monti Carseolani posti al confine dell'Abruzzocon il Lazio.
Nel territorio della riserva naturale controllata ricade l'inghiottitoio della Val di Luppa immerso tra i castagneti di cui è ricco il territorio montano di Sante Marie. I confini sono rappresentati a nord est dal tracciato della variante (denominata "quater") della strada statale 5 Via Tiburtina Valeria, arteria che permette di raggiungere l'area, e a sud ovest, dai rilievi di Colle Pagliare (1206 metri slm) e Pietra Pizzuta (1264 metri slm) che segnano il confine comunale.
Non distante dall'area protetta di Sante Marie si estende la riserva naturale speciale delle Grotte di Pietrasecca in un territorio ricco di importanti fenomeni carsici. In particolare a nord del monte Guardia d'Orlando, a circa 1.315 metri s.l.m. si apre l'inghiottitoio della Val di Luppa, una cavità nascosta tra la ricca vegetazione attraversata da un torrente sotterraneo.
L'origine del nome dell'inghiottitoio non è chiara, potrebbe essere collegata al nome dialettale dell'upupa o al termine latino "lapis" (ovvero "pietra"). Di certo il toponimo appare nelle opere Historiae Marsorum di Muzio Febonio, Memorie Istoriche delle tre Provincie d'Abruzzo di Anton Ludovico Antinori e da una carta del 1735 di Didacus de Revillas, in cui nell'area denominata Luppa appariva chiara una consistente circolazione idrica sotterranea. L'ingresso della cavità fu scoperto alla fine del 1800 da due escursionisti, Giovanni Voltan e Ignazio Carlo Gavini, molto attivi nella Marsica.
Tuttavia le esplorazioni dell'area ebbero inizio soltanto alla fine degli anni venti del secolo successivo grazie al circolo speleologico romano guidato dal Carlo Franchetti. Furono esplorati inizialmente 400 metri, mentre negli anni successivi si arrivò ad avere una descrizione topografica di almeno 2000 metri.

lunedì 20 giugno 2016

Si è dimesso il sindaco di Roma Ignazio Marino. e poi, 19 giugno 2016

Campidoglio, la lettera di dimissioni di Marino
....possibile che un Sindaco che ha realizzato scelte poco popolari ma anche poco populiste sia il male della città di Roma ? 
E se per una volta il confronto lo si conduca sul momento sociale, sulla fuga dalle responsabilità del Governo Nazionale sul passo breve di scelte che domani saranno poco utili ? 
Marino non sarà una scelta assoluta ma forse questo suo parlare ai cittadini diventa ragione e spiegazione che altri, in ruoli ben più evidenti dovrebbero considerare. 
E non ripetere che il domani si crea con riforme a tempo, con tagli di spesa....solo figurati....con omissioni collegate al ruolo della politica che dovrebbe sempre parlare al popolo e non invitarlo a vedere film che narrano di pugili che lottano per il bene - presunto - contro il male. 
Se vogliamo costruire pensieri attivi parliamo al popolo non neghiamo il senso "alto" del termine democrazia. 
Roma e l'Italia meritano scelte precise e.....la paura del momento elettorale sarà l'inizio di un nuovo, vero, crescere della nostra società.
Roma, per Marino 28 viaggi 'da sindaco': dal 2013 a oggi spesi 27mila euro
e diranno che era una scelta necessaria
ed offrirono una grande occasione ad una PERSONA PERBENE
peccato che intorno tutto era criticabile
peccato che non si scelse la strada difficile
"lasciare" lo scranno in Parlamento per essere uno dei Tanti che vivono la crisi.

...e poi....il passo piano e dolce
..e poi...UNA PRIMA
UNA DONNA
UN ESEMPIO - un mandato e poi si passa ad altri -
UNA SCELTA CHE APRE AL DOMANI
evitando TITOLI PRECOSTITUITI
ricordando il VALORE DEI CITTADINI.
il TEMPO STA CAMBIANDO.....e adesso si lavori.

mercoledì 15 giugno 2016

Avella Città D’Arte. EXPO 2016. #contattodiretto

Un breve viaggio per narrare un Territorio attraverso le occasioni di incontro con altri Territori.
Sapori, Suoni, Persone, Idee.
Ecco gli orari di apertura degli stand dell'expo Avella Città d'Arte :
Giovedì 30 giugno ore 18.00-23.00
Venerdì 1 luglio ore 18.00-23.00
Sabato 2 luglio ore 10.00-23.00
Domenica 3 luglio ore 10.00-23.00
A chiusura stand spettacolo serale.


Rami DEL Melo
Tappa 5 – Avella
luglio 17 @ 10:00-22:00
Escursione al Fusaro e riflessione, insieme a Giuseppe Vecchione, sulla cementificazione del territorio. 
Visita all’Azienda Agricola Sodano specializzata nel recupero della tradizionali nocciole Irpine, Avellana e Mortarella. 
Tema sociale: Cementificazione Selvaggia

Tappa 6 – Flumeri e Trevico
luglio 31 @ 10:00-23:00
Tema sociale: Ex Irisbus, Accumulatore ed Ettore Scola

Parco Nazionale della Majella | #maiellageopark

Alessandro ed Enzo Pizzoferrato hanno molto contribuito, da volontari del Servizio Civile Universale, alla definizione del tracciato tra L&...