venerdì 10 gennaio 2020

Parma 2020 Capitale Italiana della Cultura; giornate inaugurali 11, 12 e 13 gennaio.

Parma nel 2020 sarà Capitale Italiana della Cultura. Costruiremo spazi e tempi di incontro e di dialogo, riconoscendo la ricchezza multiculturale della nostra storia trasformando con essa il nostro sguardo sull’oggi. Avremo il compito di suscitare cultura nei quartieri, di creare pensiero e benessere insieme a tutte le istituzioni e le associazioni della città, arrivando, con ogni sforzo, a coinvolgere ogni singolo cittadino. Lo faremo senza dimenticare che stiamo parlando all’Italia, che dobbiamo guardare sempre fuori dai nostri confini, perché Italia significa Europa e, di nuovo, il grande Tempo che ci ha portati fino a questo traguardo
Federico Pizzarotti, Sindaco di Parma
Michele Guerra, Assessore Cultura del Comune di Parma
Passeggiata Inaugurale - People of Parma
11 gennaio ore 16.00, Parco Ducale, qui si raduneranno tutte le energie della città, del territorio e dell'intera Nazione per sfilare insieme nel primo dei tre giorni dell'Inaugurazione, portando in corteo le parole di Parma 2020.
Cittadini, residenti, visitatori di ogni età e provenienza, tutti sono invitati a prendere parte alla Parata inaugurale di Parma 2020, che, portando in corteo le parole della cultura, celebra non solo questo straordinario anno da Capitale, ma la Cultura stessa.
I partecipanti, in gruppi o singoli, si ritroveranno alle 16.00 al Parco Ducale, per partire tutti insieme alle 16.30 alla volta di Via D'Azeglio e infine Piazza Garibaldi. Il corteo, accolto da artisti e accompagnato dalle bande, consegnerà i cartelli con le parole della cultura alla casa municipale, che le custodirà e ne promuoverà il valore grazie ad un cantiere d’arte e lettere che si svilupperà nei 12 mesi successivi.
Alle 17.30 il discorso del Sindaco e il lancio della composizione per Parma 2020 di Raphael Gualazzi e al termine uno spettacolo multimediale interattivo, di cui saranno protagoniste le parole della cultura e le persone in piazza, in un iconico dialogo partecipativo.
#inaugurazione
“24 capricci per violino solo” di Nicolò Paganini
Sabato 11 Gennaio | 21.00 - 23.00 | Auditorium Paganini
Concerto a cura di La Toscanini eseguito dalla Filarmonica Arturo Toscanini sotto la direzione di Roberto Molinelli, con Yury Revich al violino.
Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo
Domenica 12 gennaio - Vernissage dalle 18:30 alle 19:30 presso il Palazzo del Governatore
Lunedì 13 gennaio  -  apertura gratuita straodinaria del Palazzo del Governatore in occasione dell'inaugurazione di Parma 2020
Time Machine esamina il modo in cui il cinema e altri media fondati sulle immagini in movimento hanno trasformato nel corso degli ultimi 125 anni la nostra percezione del tempo, attraverso una serie di tecniche di manipolazione temporale: dall'accelerazione al ralenti; dal fermo immagine al time-lapse; dalla proiezione a ritroso, al loop e alle infinite varianti di quella operazione cinematografica fondamentale che è il montaggio.
Cinema, video e videoinstallazioni proposte dunque come vere e proprie “macchine del tempo”, secondo tre diverse accezioni: come media capaci di registrare, archiviare e ripresentare fenomeni visivi e audiovisivi; come media che rendono possibili diverse forme di viaggio nel tempo; infine, come media che operano diverse forme di manipolazione temporale. È quindi un’esposizione legata a doppio filo al claim di Parma2020: la cultura batte il tempo
Nata da un’idea dell’assessore alla cultura di Parma, Michele Guerra, l’esposizione è curata da Antonio Somaini, professore di teoria del cinema, dei media e della cultura visuale alla Sorbona, con le esperte di cinematografia Eline Grignard e Marie Rebecchi.
Per maggiori informazioni visitare la pagina: Time Machine. Vedere e sperimentare il tempo
Parma è la Gazzetta. Cronaca, cultura, spettacoli, sport: 285 anni di storia
Lunedì 13 - dalle 16:00 alle 17:00 presso Palazzo Pigorini
Un viaggio attraverso i tre secoli di storia della "Gazzetta", il più antico quotidiano italiano pubblicato con continuità a partire dal 1735, e la parallela storia della città di cui porta il nome.
Una mostra prodotta da Gazzetta di Parma a cura di Claudio Rinaldi e Giancarlo Gonizzi
PETITE MESSE SOLENNELLE
13 gennaio 2020 ore 21 / Duomo di Parma
Petite Messe Solennelle di Gioachino Rossini
versione per soli, coro, pianoforte e harmonium
ARS CANTICA CHOIR
MARCO BERRINI, direttore
ALESSANDRO MARANGONI, pianoforte
MAURIZIO MANARA, harmonium
GEMMA BERTAGNOLLI, soprano
LILLY JøRSTAD, mezzosoprano
ALESSANDRO LUCIANO, tenore
BRUNO TADDIA, baritono
a cura di Società dei Concerti di Parma APS
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti.
Concerto offerto alla cittadinanza dal Comune di Parma in occasione di Parma Capitale Italiana della Cultura
https://parma2020.it/ 

mercoledì 1 gennaio 2020

L'abbazia di Monte Oliveto Maggiore #Toscana

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L'abbazia di Monte Oliveto Maggiore è un complesso monastico all'interno del comune di Asciano, sede dell'abate generale della Congregazione benedettina di Monte Oliveto ed è sede dell'abbazia territoriale di Monte Oliveto Maggiore
Seguaci dell'ordine dei benedettini, gli olivetani fondarono il loro monastero nel 1313. Il beato Bernardo Tolomei (1272-1348) costituì una comunità religiosa con il nome di Congregazione di Santa Maria di Monte Oliveto, sull'omonimo monte a metà strada tra Siena e Arezzo. Nel 1319 la fondazione ricevette l'approvazione dal vescovo di Arezzo Guido Tarlati e venne inserita nella regola benedettina; l'anno successivo iniziò la costruzione del monastero e nel 1344 la Congregazione olivetana ricevette la conferma da papa Clemente VI. I suoi membri si dedicavano principalmente alle arti al servizio della liturgia. A metà Seicento c'erano sei monasteri olivetani in Toscana.
Si accede al monastero tramite un palazzo medievale in mattoni rossi, raggiunto percorrendo un ponte levatoio e sovrastato da una massiccia torre quadrangolare dotata di barbacani e merlature. La costruzione di questo edificio, adibito a porta d'ingresso fortificata del monastero, fu iniziata nel 1393, per terminare nel 1526 ed essere poi seguita da un restauro nel XIX secolo. Sopra l'arcone d'ingresso è posta una terracotta smaltata, raffigurante la Madonna col Bambino circondata da due angeli, attribuita ai Della Robbia; nei pressi è posta un'altra terracotta robbiana, raffigurante San Benedetto benedicente.
Superato il palazzotto si imbocca un lungo e suggestivo viale di cipressi, lungo cui sono posti l'orto botanico della vecchia farmacia, distrutta nel 1896, una peschiera risalente al 1533 e alcune cappelle, quella della Madonna dell'Onigo, quella di San Benedetto, quella di San Bernardo Tolomei, quella di Santa Croce, quella di Santa Francesca Romana e quella di Santa Scolastica. In fondo al viale si trova il campanile, di stile romanico-gotico, e l'abside della chiesa che presenta una facciata gotica; nella zona absidale è stata collocata nel 2009 la statua di San Bernardo Tolomei, di Massimo Lippi. Da una porta situata a destra dell'ingresso della chiesa si accede al Chiostro Grande.
Dal chiostro di mezzo per una scala si accede al primo piano. Sulla prima rampa è posto l'affresco del Sodoma dell'Incoronazione di Maria; sulla seconda rampa l'affresco di ignoto raffigurante la Deposizione. Nel vestibolo dipinto ad encausto raffigurante Personaggi e fatti della Congregazione Olivetana di Antonio Müller di Danzica risalente al 1631 si ha una doppia scalinata di recente costruzione che permette l'accesso alla biblioteca.
La biblioteca. In fondo, la farmacia
La sala della Biblioteca, voluta dall'abate Francesco Ringhieri nel 1515, venne disegnata da fra Giovanni da Verona, che ne scolpì anche i capitelli in pietra serena, intagliò il portone di ingresso, l'armadio per i corali sulla parete di fondo e il candelabro ligneo del 1502, collocato in mezzo alla sala. Si tratta di un lungo ambiente diviso in tre navate, quella maggiore con volta a botte, le due laterali con volta a crociera, da un colonnato che sta in piedi nonostante nella stanza sottostante non ci siano colonne (vi è infatti il refettorio), poiché le colonne sono inclinate in modo da scaricare il peso sul muro portante.
La biblioteca monastica contiene 40.000 tra opuscoli, volumi e incunaboli, che tuttavia non sono quelli della originaria dotazione, andata dispersa dopo la soppressione dell'Ordine nel 1809, ma provengono dal soppresso monastero olivetano di Santa Maria di Monte Morcino Nuovo, presso Perugia.

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