lunedì 28 novembre 2022

Seconda edizione di Festival Architettura, i 9 progetti vincitori

La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura annuncia i 9 progetti vincitori della seconda edizione di Festival Architettura, che si sono aggiudicati un finanziamento complessivo di 910mila euro, destinato a sostenere, promuovere e valorizzare l’architettura contemporanea italiana attraverso manifestazioni culturali destinate a un pubblico esteso.

Le proposte selezionate dalla Commissione esaminatrice rispondono ai criteri individuati di qualità, internazionalizzazione e sostenibilità e, grazie al coinvolgimento di molteplici realtà del territorio, hanno individuato soluzioni efficaci e originali per l’attiva partecipazione di un pubblico ampio e differenziato.

I progetti nazionali saranno presentati pubblicamente, in una data tra il 15 e il 30 aprile 2023, mentre quelli internazionali entro il 15 ottobre 2023.

L’architettura italiana è capace di soluzioni originali e innovative e merita di essere sostenuta e promossa quanto più possibile, a tutte le latitudini, come avviene grazie al Festival Architettura”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.

Riflettere sul ruolo dell’architettura come catalizzatore sociale, valorizzare l’importanza dell’architettura nel nostro quotidiano e migliorare il tessuto urbano, sociale ed economico delle città sono gli obiettivi di questa edizione del Festival. Per questo, abbiamo deciso di scommettere sullo scambio di saperi, conoscenze e competenze a livello internazionale, così da poter portare all’estero le buone pratiche svolte in Italia nel campo dell’architettura contemporanea”, ha affermato il Direttore generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Onofrio Cutaia.

Di seguito i progetti vincitori del Festival:

  1. Abitare la vacanza della Associazione Culturale Plug_in - Sassari, Savona, Livorno
  2. Seed Design Action for the Future della Fondazione Guglielmo Giordano - Assisi (PG)
  3. Cara casa. Il Festival itinerante sull’abitare tra Milano, Venezia, Bologna, Genova della Fondazione dell'Ordine Architetti PPC della Provincia di Milano         - Bologna, Genova, Milano, Venezia
  4. Rigenera. Circolare della Fondazione Architetti di Reggio Emilia - Reggio Emilia
  5. Dropcity Convention 2023 della Associazione FAS / Gruppo Ferrante Aporti / Sammartini APS - Milano
  6. Stone Landscapes. New stories for Mediterranean quarries dell’Ecomuseo della Pietra Leccese - Lecce, Barletta, Foggia
  7. After History, Afterlife. Festival diffuso di architettura in Sicilia dello Studio Rizoma - Palermo, Trapani, Caltanissetta, Siracusa, Catania
  8. Ferrara Slack City Festival di Atelier Mobile - Ferrara
  9. Campania Architettura 2023. Territori plurali della Regione Campania - Napoli, Avellino, Benevento, Caserta, Salerno

Le graduatorie definitive sono pubblicate al link:  https://creativitacontemporanea.beniculturali.it/festivalarchitettura-edizione2-vincitori/

Ufficio stampa e comunicazione MiC


mercoledì 16 novembre 2022

21 novembre: Giornata Nazionale degli Alberi e Festa dell'Albero - Concorso "Trova i colossi arborei del Delta del Po"

 Il Delta del Po è un parco disegnato dall'acqua, con vaste distese di lagune, valli e paludi.

Tuttavia, anche gli alberi svolgono un ruolo ecologico e paesaggistico importante, con boschi che rappresentano quelli più estesi della pianura Padana.

Questi boschi, a seconda delle caratteristiche ambientali, sono caratterizzati da alberi di specie diverse.

Tra questi, una dozzina di specie sono quelle più diffuse e caratterizzanti:

Pino domestico (Pinus pinea). È l'albero simbolo della città di Ravenna, ammantata dalle storiche pinete di San Vitale e Classe, realizzate secoli fa dalle Abbazie Benedettine; si ritrova anche nelle pinete di Mesola e Cervia.

Leccio (Quercus ilex). È la specie che naturalmente caratterizza i boschi costieri del Delta del Po, come evidente nel bellissimo Bosco della Mesola, regno del cervo italico, foresta dominata da questa quercia sempreverde.

Farnia (Quercus robur). È la quercia della pianura Padana, che un tempo ammantava tutto il territorio dell'entroterra e, oggi, si ritrova nei boschi né troppo umidi, né troppo aridi del Delta del Po e nel maestoso filare del Bosco del Duca, a Cervia.

Roverella (Quercus pubescens). Accompagna il pino e il leccio nelle pinete e nei boschi costieri, asciutti e caldi. Se ne trovano anche nel Bosco di Santa Giustina e in un bel boschetto, proprio di roverelle, nella zona di Lido di Savio.

Carpino orientale (Carpinus orientalis). È uno degli alberi più rari dell'Emilia-Romagna, dove si ritrova soltanto nei boschi costieri del Delta del Po (in particolare nella Pineta di Classe), in cui raggiunge il limite occidentale di distribuzione.

Acero campestre (Acer campestre). Accompagna la farnia nei boschi di pianura, ma è specie molto adattabile e si trova anche in boschi aridi sulle antiche dune e in boschi più umidi. Un tempo era diffuso nelle campagne come tutore della vite.

Olmo campestre (Ulmus minor). Anche questa specie è molto adattabile e si ritrova un po' in ogni genere di bosco del Parco del Delta del Po. Gli esemplari di grandi dimensioni sono ormai rarissimi, a causa di una malattia. Attenzione a non confonderlo con l'olmo siberiano!

Frassino meridionale (Fraxinus angustifolia). È l'albero dei boschi allagati, che spesso domina come unica specie, o quasi. Punte Alberete è una delle più belle foreste italiane di frassino meridionale, ma esemplari sparsi sono anche in altri boschi.

Ontano nero (Alnus glutinosa). Si tratta di una specie non comune nel territorio del Parco, legata a boschi ripariali o umidi ben conservati. Esemplari sparsi si trovano lungo i fiumi, nel Bosco del Traversante, a Punte Alberete, ma anche nelle parti più umide di tutti i boschi.

Pioppo nero (Populus nigra). Specie molto comune, in ogni genere di bosco, ma particolarmente legata ai boschi ripariali, ad esempio lungo il Po di Goro, il fiume Reno o il Lamone. Attenzione a non confonderlo con i pioppi ibridi coltivati!

Pioppo bianco (Populus alba). Albero generalmente maestoso, che si ritrova sia nei boschi di pianura, che caratterizza in associazione con la farnia, che nei boschi ripariali, dove si associa al salice bianco. Grandi esemplari si trovano anche nelle campagne.

Salice bianco (Salix alba). È l'albero dei boschi ripariali lungo il Po di Goro, il fiume Reno, il Lamone, ma anche lungo le sponde delle paludi di acqua dolce come le Valli di Argenta (c'è un bellissimo filare lungo le rive di Valle Santa) o Valle Mandriole.

La sfida lanciata dal Parco del Delta del Po dell'Emilia-Romagna è a trovare il più maestoso tra gli esemplari di ciascuna di queste dodici specie di "alberi del Delta".

Chiunque può partecipare a questa attività di coinvolgimento scientifico dei cittadini, compilando una semplice scheda, allegata, da inviare all'Ente Parco via e-mail all'indirizzo parcodeltapo@cert.parcodeltapo.it

I criteri utilizzati dalla commissione che valuterà le proposte saranno definiti da una combinazione delle dimensioni dell'albero (altezza, diametro del tronco, forma della chioma, localizzazione, ecc.).

Un esemplare per specie sarà scelto, a giudizio insindacabile della commissione, come "colosso arboreo del Parco del Delta del Po".

Gli alberi "vincitori" saranno evidenziati con un'apposita targa 25x25 cm che indicherà l'albero come l'esemplare più grande del parco per la sua specie e ne riporterà il nome della specie, le dimensioni e i nomi degli "scopritori".

Le schede possono essere trasmesse dal 21 novembre 2022 al 31 marzo 2023. I risultati del concorso saranno comunicati e diffusi entro il 31 maggio 2023.

Info: www.parcodeltapo.it

venerdì 11 novembre 2022

Mente Locale – Visioni sul territorio 2022

 Mente Locale – Visioni sul territorio 2022 IX edizione

Un giro intorno al mondo attraverso 19 documentari 

Da martedì 15 a domenica 20 novembre 2022

Appuntamento dal 15 al 20 novembre con la nona edizione di Mente Locale – Visioni sul territorio, il primo festival italiano dedicato a promuovere e valorizzare il racconto del territorio attraverso il cinema del reale, che si svolgerà in forma diffusa, in sala nel territorio tra Bologna e Modena – Bologna, Vignola (Mo), Loiano (Bo), Savignano sul Panaro (Mo) e Bazzano (Bo) – e online sulla piattaforma docacasa.it.

  • 19 film documentari in concorso provenienti da ogni parte del mondo, molti dei quali già premiati in grandi festival cinematografici, con un’anteprima europea e cinque anteprime italiane; 
  • un evento speciale martedì 15 novembre alle 16,30 al DAMSLAB in cui approfondire con Paolo Fresu la straordinaria avventura di 35 anni di festival jazz di Berchidda e il lavoro a più mani di Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara, Alessandro Rossi e Home Movies sugli archivi per farne un film e riflettere sugli archivi come strumenti per il racconto del territorio; tanti incontri con gli autori e gli immancabili momenti conviviali costituiscono il ricco programma della nona edizione del festival.

Anche quest’anno sono tanti gli sguardi e i diversi stili di racconto e luoghi offerti dalle opere in concorso: da un Iran in cui una giovane donna cerca faticosamente la propria strada, dividendosi tra la città e una campagna remota in cui la tradizione ha il dolce suono della musica, alla Toscana dei pastori emigrati dalla Sardegna; dalla montagna di Mario Rigoni Stern alla Cina del triangolo d’oro; dai boschi di castagno da preservare alla Romagna del liscio; dall’agricoltura in Congo alle storie di chi resta in un Abruzzo interno che si spopola, fino a un road movie in autobus dalla Germania al Mali e molto altro ancora, in una selezione che dà conto di come sempre di più il linguaggio del documentario abbia allargato i propri confini.

Nel complesso, un ampio e variegato programma che sarà valutato da una giuria internazionale, quest’anno presieduta da Leena Pasanen già direttrice dell’European Documentary Network, del DOK Leipzig e di Biografilm Festival, e composta da Gianfranco Cabiddu, regista e sceneggiatore, Michele Manzolini, regista ed esperto di cinema d’archivio, Enza Negroni, regista e presidente DER-Documentaristi Emilia-Romagna e Marco Cucco, Docente DAR-Università di Bologna.

E come sempre tanti i premi in palio. Oltre ai due premi assegnati dalla giuria internazionale – premio di 2.000 Euro MENTE LOCALE Visione globale al miglior documentario del concorso; il nuovo premio di 1.000 Euro MENTE LOCALE Visioni d’archivio al documentario che ha saputo valorizzare maggiormente l’uso di materiale d’archivio – i premi di 500 Euro ciascuno assegnati dal Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano e dal Consorzio della Bonifica Renana; il premio del valore di 2.000 Euro SAYONARA FILM per la distribuzione del miglior cortometraggio in concorso e il nuovo premio “Suono e territorio” al regista dell’opera con la miglior colonna sonora, che consiste in un tamburo a cornice realizzato dall’artigiano Gianluca Carta. A questi si aggiungono le menzioni speciali assegnate da tre partner del festival: la Menzione Speciale assegnata dalla giuria di studenti del DAR – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna; la Menzione speciale assegnata da Touring Club Italiano e quella assegnata dal Segretariato Regionale MiC Emilia-Romagna.

Come sempre il festival affiancherà al Concorso Internazionale una serie di eventi collaterali, a cominciare dalla tavola rotonda di martedì 15 novembre alle 16,30 al DAMSLAB di Bologna, realizzata in collaborazione con il Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna, dove si parlerà di “Lavorare con gli archivi per il racconto del territorio”, un tema di forte attualità, cui quest’anno il festival dedica anche un premio specifico. Le testimonianze riguarderanno gli archivi fotografici del Touring Club Italiano, partner del festival dal 2016, che conserva una straordinaria documentazione su più di un secolo di storia del territorio del nostro Paese, di cui ci parlerà Tino Mantarro (Qui Touring); il recente progetto dell’archivio multimediale ‘Documentando’, nato per valorizzare e conservare la produzione documentaria italiana, che sarà illustrato da Enza Negroni (DER – Documentaristi Emilia Romagna); e un approfondimento a più voci sui lavori in corso per la realizzazione del documentario ‘Berchidda in Jazz’, prodotto da Mammut Film e basato su 35 anni sull’archivio del Festival di Berchidda:  ne discuteranno Paolo Fresu, ideatore e direttore artistico del festival, che racconterà il progetto con i registi Gianfranco Cabiddu, Michele Mellara e Alessandro Rossi

  • A seguire, mercoledì 16 novembre, la programmazione si apre alle 17 con una tavola rotonda online su docacasa.it e sulla pagina Facebook del festival, con tutti gli autori in concorso.
  • Infine, domenica 20 novembre alle 11 alla Sala dei Contrari della Rocca di Vignola si svolgerà la consueta cerimonia di premiazione, seguita da un momento conviviale con autori, giurati, partner e amici del festival in un luogo speciale: Palazzo Barozzi, un gioiello rinascimentale da scoprire. Nel corso della premiazione, ci sarà anche un’esibizione di Gianluca Carta, musicista e costruttore di tamburi a cornice e la visione in anteprima del video promozionale San Giovanni in Persiceto-Una terra da scoprire realizzato nell’ambito del progetto di Emilbanca Grand Tour con la partecipazione del protagonista Stefano Bicocchi in arte Vito. Tutti i film vincitori saranno poi disponibili nel pomeriggio dalle 15,30 alla Sala dei Contrari della Rocca di Vignola.

Anche quest’anno il festival non rinuncerà alla formula online che nei due anni precedenti lo ha fatto scoprire a un pubblico nuovo e lontano dal territorio emiliano, e quindi i film saranno visibili in streaming sulla piattaforma docacasa.it alla pagina https://festivalmentelocale.docacasa.it il giorno dopo la proiezione in sala a partire dalle ore 10.00.

Si ricorda che tutte le proiezioni sia in sala sia online sono gratuite.

  • Entrando nel vivo della programmazione, il concorso si apre mercoledì 16 novembre (ore 20.30) al Cinemax di Bazzano con tre proiezioni: Akouchetame un cortometraggio di Federico Francioni e Gael de Fournas, in cui una giovane donna marocchina perdendo suo padre perde il territorio che ha plasmato la sua identità; a seguire In light di Alice Fassi, cortometraggio sulla Fratellanza Bianca Universale e il rito annuale ai Sette Laghi di Rila in Bulgaria per celebrare il nuovo anno spirituale. Chiude la serata un lavoro sulla Sardegna, Transumanze di Andrea Mura, che racconta la grande migrazione dei pastori sardi in Toscana degli anni ’60 una storia italiana poco conosciuta di lavoro, conflitti sociali ed emancipazione nel passaggio dalla mezzadria all’industrializzazione. Al termine della serata un brindisi all’avvio del festival con degustazione di prodotti sardi.

  • Giovedì 17 novembre la programmazione si apre alle 10 del mattino con la visione disponibile solo in streaming dell’anteprima italiana di Nowhere People del regista e produttore cinese Zhandong Ma, un kolossal documentario girato in 16 anni, tra il 2005 e il 2020, che restituisce immagini e condizioni di vita del Triangolo d’Oro e dei suoi abitanti, nell’era post oppio. Il film sarà disponibile in streaming sulla piattaforma docacasa.it dalle ore 10.00 del 17 novembre fino alle ore 10.00 del 20 novembre.
  • Al Cinema Bristol di Savignano sul Panaro (ore 19.00), le proiezioni si aprono con La moda del liscio della regista e produttrice Alessandra Stefani, fondatrice di Scarabeo Entertainment, un racconto corale popolato di grandi e piccoli personaggi, che indaga la storia e l’epica di questo genere musicale e culturale della Romagna. Segue l’anteprima italiana di It’s just another Dragon dell’ungherese Taymour Boulos, un breve dialogo poetico tra due narratori, un libanese e una ungherese, sul viaggiare, e su come le storie ci possono salvare. Si prosegue con l’anteprima europea di Song of the wind di Soudabeh Beizaei, grande attrice di film di finzione iraniana (protagonista di A Man of Integrity premio della giuria al Festival di Cannes del 2017), qui al suo esordio nella regia documentaria, con un lavoro che ci trasporta in un Iran di pochi mesi prima delle proteste che oggi lo infiammano, in cui una giovane donna appassionata di musica non si piega alle regole della società in cui vive e decide di seguire il Maestro Taher Yarveisy, suonatore di tanbur, lo strumento tradizionale dedicato ai canti sacri. Conclude la serata uno documento straordinario, Silence on the riverside di Igor Galuk, autore già vincitore di una precedente edizione del festival, che rievoca un territorio e una storia dimenticata dell’Argentina della dittatura, l’ultima cronaca dello scrittore argentino Haroldo Conti, pubblicata nell’aprile del 1976, un mese prima del suo rapimento e scomparsa.

  • Venerdì 17 novembre (ore 20.30), ci si sposta allo storico Cinema Vittoria di Loiano con le proiezioni di due corti in anteprima italiana: The face of a city di Farhad Pakdel, sulle storie di quattro famiglie iraniane che emigrano in Canada e della città che si lasciano alle spalle e Perpetual becoming di Bill Kinder, regista indipendente e produttore, alla Pixar per 18 anni, che qui crea un’incantevole partitura elettronica che immerge lo spettatore in una meditazione visiva sulla Sierra Nevada. Chiude la serata l’intenso Il Sergente dell’Altopiano – la storia di Mario Rigoni Stern un documentario di Tommaso Brugin e Federico Massa che ripercorre la vita del famoso scrittore asiaghese attraverso testimonianze e riflessioni dell’autore stesso e di chi ha incrociato i suoi passi, rendendo omaggio al suo legame con il territorio e la natura.
  • Sabato 19 novembre il festival approda al Teatro Fabbri di Vignola, per il rush finale del concorso. Le proiezioni si aprono alle 14.30 con The Sower of Stars (El sembrador de estrellas) di Lois Patiño, un poetico viaggi nella notte di Tokyo per sovrapporre immagini e rimandare a uno spazio altrettanto indefinibile, il cui gioco di luci al neon e di scintillii in dissolvenza rimanda a molteplici immaginari. A seguire Amuka di Antonio Spanò, sulle vicende di alcuni agricoltori congolesi che si uniscono in cooperative e in altre forme di collaborazione per riuscire a portare i lori prodotti sui mercati. Alle 16.15 arriva Veil di Irene Felici, che esplora il particolare territorio del convento di clausura, già miglior documentario all’ultimo MATIFF – Matera International Film Festival e menzione speciale al Christian Georgia Film Online 2022. È invece un viaggio al confine del cinema documentario Sacro moderno opera prima di Lorenzo Pallotta, che racconta l’Italia delle zone interne, dei borghi sperduti, della provincia più impervia e isolata che contribuisce a definire l’identità del nostro Paese. A seguire il corto in anteprima italiana di Elisa Baccolo, Anaklia, storia della grossa speculazione edilizia fatta ad Anaklia, una città di nuova costruzione affacciata sul Mar Nero, al confine con l’Abkhazia, che doveva diventare una delle principali località turistiche della Georgia. Si torna in Italia con Dove nuotano i caprioli il documentario di Maria Conte, sulle vicende di Vallesella di Cadore, dove a metà del Novecento si sacrifica il fiume Piave-Boite-Vajont a favore dell’ammodernamento del Paese, secondo un progetto che sarà insieme strategico e drammatico e che trasformerà il territorio circostante in un paesaggio idroelettrico. L’ultimo slot di documentari parte alle 19.30 con la proiezione del poetico Innesti di Sandro Bozzolo, già vincitore di una menzione speciale all’ultimo Visioni dal mondo, è la storia della straordinaria battaglia, silenziosa, per recuperare i castagneti secolari e la loro tradizione, nel borgo piemontese di Viola Castello. La proiezioni si concludono alle 21 con l’incredibile The Yellow Queen un road movie di Lucio Arisci, da Colonia alla capitale del Mali, Bamako, a bordo di un bus giallo, sulle rotte di un inaspettato commercio solidale, sotterraneo e semiclandestino.

I PARTNER

L’organizzazione di Mente Locale – Visioni sul territorio non sarebbe possibile senza le istituzioni, i sostenitori, i partner e gli sponsor, che anno dopo anno confermano il loro sostegno al Festival riconoscendo il valore culturale e sociale dell’iniziativa.

Il festival Mente Locale – Visioni sul territorio 2022 è ideato e organizzato da CARTA|BIANCA con il contributo di: Regione Emilia-Romagna, Città di Vignola (MO), Comune di Valsamoggia (BO), Emil Banca, Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano, Consorzio della Bonifica Renana, Consorzio Tutela Lambrusco DOC.

In collaborazione con: Touring Club Italiano, Dipartimento delle Arti – Università di Bologna, Fondazione Sardegna Film Commission, DER Documentaristi Emilia-Romagna, Cinemax Bazzano, Cinema Bristol Multisala Savignano sul Panaro, Sayonara Film, Elenfant Distribution, Comune di Casalecchio di Reno (BO), , Comune di Loiano (BO), Associazione Amici del Vittoria, Associazione MAB, SHORTer, FreeU, Reggio Film Festival, StickerMule, condotta Slow Food Vignola e Valle del Panaro

Partner Tecnico: Eurovideo

Media partners: TRC, TiConsiglio.it., Taxidrivers

Con il patrocinio di: MiC, Segretariato Regionale MiC Emilia-Romagna, Comune di Zola Predosa (BO), CAI

Associato: AFIC

Assegnati ad Ecomondo 2022 i Premi “Comunità Forestali Sostenibili” da PEFC Italia e Legambiente

Dalla Valle Camonica che recupera il legno di Vaia al podcast più green:  assegnati ad Ecomondo i Premi “Comunità Forestali Sostenibili” da PEFC Italia e Legambiente, pensati per sostenere e rilanciare le buone pratiche di gestione forestale nelle aree interne di tutta Italia.

Dai tavoli-panca realizzati con il legno schiantato di Vaia per creare nuovi spazi di accoglienza in Valle Camonica alla riqualificazione energetica di un’antica struttura in Val Varaita dello Chef Stellato Juri Chiotti, passando per il podcast che fa conoscere le foreste e per le filiere chiuse e certificate, esempio di economia circolare. Sono i progetti vincitori dei premi “Comunità Forestali Sostenibili” assegnati da PEFC Italia (Programme for Endorsement of Forest Certification schemes), l’ente promotore della corretta e sostenibile gestione del patrimonio forestale, e Legambiente, nell’ambito di Ecomondo la Fiera Internazionale sulla Green e Circular Economy e con la collaborazione dei partner Fondazione Edoardo Garrone, NeXt – nuova economia per tutti, Uncem, Sisef e Compagnia delle Foreste.

Il premio, giunto alla quarta edizione, intende valorizzare progetti e percorsi messi in campo da proprietari o gestori forestali, operatori delle filiere o legati al mondo della comunicazione sulle tematiche forestali e ambientali che perseguono la creazione di valore, il mantenimento e il miglioramento della qualità delle foreste e del territorio montano, e dei servizi ecosistemici che forniscono al territorio e all’uomo.

“Nell’individuare i vincitori sono stati valutati numerosi aspetti, premiando non soltanto la sostenibilità ambientale, ma anche quella economica e sociale. Questo perché prendersi cura delle risorse forestali e montane significa impegnarsi a 360 gradi per il benessere del territorio, dalla protezione del suolo, dell’acqua, della biodiversità̀ e del clima, fino alla valorizzazione culturale e identitaria del territorio. Siamo soddisfatti dell’alta qualità delle candidature, alle quali vogliamo dare visibilità e rilievo, perché sono storie reali che ci raccontano come la gestione sostenibile delle risorse forestali può creare valore sociale, qualità dell’ambiente e opportunità di impiego”, commenta Francesco Dellagiacoma, Presidente PEFC Italia.

“Gli ecosistemi forestali – spiega Giorgio Zampetti, direttore generale Legambiente – oltre ad essere un patrimonio per la salvaguardia della biodiversità e dei territori, sono strategici alleati contro la crisi climatica, per il raggiungimento della neutralità climatica al 2050. Le realtà che premiamo oggi sono esempi virtuosi di creazione di valore, mantenimento e miglioramento della biodiversità, della qualità delle foreste, del territorio montano e dei servizi ecosistemici; e ci dimostrano come sia importante non disperdere quest’enorme ricchezza, ma anzi impegnarsi nel valorizzarla, soprattutto in termini di bioeconomia. Speriamo che siano da volano e che esperienze di questo tipo si moltiplichino per realizzare, in tutto il Paese, una gestione forestale sostenibile e responsabile, ma soprattutto competente e consapevole, che punti al ruolo multifunzionale dei boschi”.

  • Sono stati così individuati quattro vincitori, uno per ciascuna categoria: 
  • migliore gestione forestale sostenibile; 
  • migliore filiera forestale; 
  • miglior prodotto di origine forestale; migliore comunicazione forestale messa in atto da proprietari e operatori del settore e legata alla gestione forestale, ai suoi prodotti e alle sue filiere. A questi si sono aggiunti i vincitori delle menzioni speciali individuate dai partner del premio Comunità Forestali Sostenibili.
1 ) In Valle Camonica il legno di Vaia si trasforma per accogliere i turisti
  • Ad aggiudicarsi il Premio Gestione Forestale Sostenibile è la Comunità Montana di Valle Camonica, costituita da sei consorzi forestali certificati Nel 2020, la Comunità ha avviato un progetto per coniugare le difficoltà derivate al territorio da calamità ambientali quali la Tempesta Vaia del 2018, che ha colpito i boschi camuni provocando danni totali su oltre 1.000 ettari di superficie, e da problematiche sanitarie come il Covid-19, che ha comportato difficoltà economiche agli esercizi commerciali che hanno dovuto limitare l’accoglienza per via dei ristretti spazi interni. I Consorzi Forestali hanno così dato il via a una nuova filiera produttiva che ha utilizzato il materiale legnoso – proveniente da boschi certificati e gestiti in maniera sostenibile – rimasto a terra dopo Vaia e trasformarlo in tavoli- panca, forniti gratuitamente a rifugi alpini, malghe e agriturismi, per ampliare gli spazi di fruizione esterna ed accogliere più turisti. Ad ora sono stati posati circa 104 tavoli-panca in strutture ricettive rurali sul territorio di tutta la Valle. Un’iniziativa che ha riscosso un grande interesse tra i gestori delle strutture e che verrà probabilmente proseguita anche nel 2023.
2) La filiera chiusa e certificata di Braga S.p.A.
  • Il Premio Filiera Forestale è stato assegnato a Braga SpA, dal 1974 leader nella produzione di prodotti in legno, tra cui porte interne, semilavorati, casseri e pellet. Punto di forza del Gruppo Braga è il processo produttivo, in cui un ruolo fondamentale è assegnato ai boschi certificati della Società Agricola Campomo, azienda del Gruppo Braga che si occupa di selvicoltura ed è proprietaria di un complesso boschivo ubicato in tre tenute territorialmente separate, tra le province di Prato, Firenze e Bologna, dove c’è prevalenza di impianti di douglasia (Pseudotsuga menziesii). Proprio la douglasia certificata viene utilizzata per la produzione di casseri destinati all’edilizia, contribuendo alla costruzione di edifici ecosostenibili. Dalla lavorazione del tronco di douglasia si ottengono corteccia e cippato che, con alto valore ecologico, vengono utilizzati come biomasse per la produzione di calore pulito. Sempre con lo stesso legname, Braga crea i propri pallet per il trasporto della merce aumentando il valore ecologico delle spedizioni, produce un elemento strutturale della porta e utilizza gli scarti per produrre il pellet.
3) La sostenibilità di Cobola Falegnameria e la cucina stellata di Juri Chiotti
  • Il premio per il “prodotto” è stato assegnato a Cobola Falegnameria, che si occupa della progettazione /produzione ed installazione di serramenti, con focus sulla sostenibilità (nel 2021 ha ottenuto la certificazione EPD international). Cobola ha presentato per Comunità Forestali Sostenibili il progetto di riqualificazione energetica di un’antica struttura situata in Val Varaita (Cuneo) appartenuta ai nonni dello Chef Stellato Juri Chiotti, utilizzando il legname già presente in loco o materiale di provenienza certificata. Dopo aver ottenuto una Stella Michelin, lo chef ha scelto di “tornare alle radici”, realizzando un progetto di vicinanza con le montagne dei suoi antenati e valorizzando il concetto di pastore/agricoltore/cuoco che utilizza materie prime autoprodotte in loco (o acquistate da fornitori della vallata). Il progetto prevede inoltre il ripristino degli edifici adiacenti con la realizzazione di strutture ricettive, per ridare vita ad una valle meravigliosa.
4) Ecotoni, il podcast delle foreste: Premio Comunicazione
  • Ad aggiudicarsi il premio dedicato alla comunicazione è Compagnia delle Foreste, società specializzata in comunicazione e innovazione nel settore forestale, con il podcast “Ecotoni”, lanciato nel marzo 2021 e arrivato oggi a oltre 20 puntate e oltre 20.000 download. Attraverso la conduzione affidata ai giornalisti Luigi Torreggiani, abituato a rivolgersi al mondo tecnico, e Ferdinando Cotugno, che scrive principalmente su riviste e quotidiani rivolti al grande pubblico, Ecotoni ha colto la sfida di raccontare il mondo forestale e la sua complessità̀ tanto ai tecnici quanto agli appassionati, narrando i servizi ecosistemici del bosco e le storie positive di uomini e donne “woodpunk” che hanno scelto di vivere nel bosco e per il bosco con un approccio innovativo e Grazie a numerose interviste a specialisti del settore e alla collaborazione con il ricercatore forestale Giorgio Vacchiano, ma anche aneddoti, metafore, storie e momenti ironici, Ecotoni lancia mensilmente il messaggio che la gestione sostenibile delle foreste è una storia attuale, urgente, positiva e soprattutto possibile.
Menzioni speciali
  • Sono infine state assegnate alcune menzioni speciali per il Premio “Comunità Forestali Sostenibili”. La menzione dell’UNCEM – Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani è andata alla Società Agricola Forestale di gestione dei beni agro-silvo- pastorali delle Marche (SAF Marche) che, assieme ai suoi partner, ha creato il Gruppo “Bosco di Marca” e ha sviluppato il progetto CO2 S.Fo.Ma. Marche. Un progetto per la valorizzazione dei servizi ecosistemici derivati dalla Gestione Forestale Sostenibile dei boschi marchigiani in gestione alla SAF Marche, alla SAF Monti Azzurri, alla SAF Tronto e all’Azienda Speciale Consorziale del Catria.
  • La società cooperativa Ecol Forest si è aggiudicata la menzione da parte della Fondazione Edoardo Garrone con Daunia Avventura, un progetto integrato di turismo esperienziale e sostenibile da sviluppare sul territorio della provincia di Foggia coinvolgendo diversi ambiti (natura, sport all’aria aperta, prodotti enogastronomici, laboratori didattici).
  • NeXt – nuova economia per tutti ha infine assegnato la sua menzione all’Associazione Fondiaria AsFo La Chiara, nata nel 2016 ad Usseglio (TO) con l’intento di riportare a gestione i terreni della zona abbandonati o utilizzati in modo poco razionale. Il riconoscimento è stato dato al progetto “Selvachiara 4” per il recupero multifunzionale del bosco intorno all’antica borgata dei Chiotetti (Ciutet), un tempo utilizzata come stazione di pascolo intermedio e risalita ai pascoli di monte.

lunedì 7 novembre 2022

World Artistic Gymnastics Championships - Liverpool 2022

  • Jessica Gadirova è la Queen del corpo libero. Maggio sesta! Pitton: "gruppo comunque vincente!" -  
    La britannica Jessica Gadirova è la nuova campionessa del mondo al corpo libero femminile. La britannica con il punteggio di 14.200 succede alla giapponese Mai Murakami e di lascia alle spalle la statunitense Jordan Chiles, argento con 13.833, e la campionessa all around di Liverpool, la brasiliana Rebeca Andrade, bronzo a quota 13.733. Ai piedi del podio l’olimpionica di specialità Jade Carey, che a Tokyo 2021 aveva vinto la medaglia d’oro davanti a Vanessa Ferrari. Sesta piazza per l’azzurra Martina Maggio con 13.533. La stella di Villasanta, al suo primo Mondiale, ha preso il posto, all’ultimo momento della compagna Alice D’Amato, che in qualifica aveva ottenuto l’ultimo punteggio utile per la final eight di oggi. Il ritiro infatti dell’altra brasiliana Flavia Saraiva, che aveva ottenuto il personale più alto nel concorso di ammissione di domenica scorsa – sostituita dalla nipponica Shoko Miyata - ha fatto scalare l’azzurra al ruolo di prima riserva. A quel punto il DTN Enrico Casella ha optato, d’accordo con il resto dello staff tecnico, per la sostituzione delle due atlete FGI, reputando che la Maggio avesse più chance di piazzarsi, forte dei contenuti di difficoltà della sua routine.  Nelle altre specialità si sono imposti l’armeno Artur Davtyan al volteggio uomini, il cinese Zou Jingyuan alle parallele pari e l’americano Brody Malone alla sbarra, mentre la giapponese Hazuki Watanabe si è imposta alla trave.
  • Bartolini abdica ma resta alla corte del corpo libero mondiale - 
    Nicola Bartolini con il punteggio di 14.233 chiude in quinta posizione nella finale al corpo libero ai Mondiali di artistica di Liverpool. Il campione del mondo di Kitakyushu 2021 cede la corona al britannico Giarnni Regini-Moran che con il personale di 14.533 vince la concorrenza dei due giapponesi, il campione all around Daiki Hashimoto, secondo ad un battito di ciglia con 14.500, e Ryosuke Doi , bronzo a quota 14.266. il francese Benjamin Osberger finisce ai piedi del podio con lo stesso totale di Bartolini, penalizzato dall’esecuzione inferiore (8.633 rispetto all’8.333 dell’azzurro). “L’esercizio di oggi rispetto a quelli in qualifica e nella finale a squadre è stato il migliore, a livello di pulizia. Ho stoppato molte più diagonali ma si sa che in finale le giurie sono più severe. Mi piacerebbe capire dove posso migliorarmi per recuperare quei decimi che mancano”. “Nicola c’è sempre: quinto con lo stesso punteggio del quarto in una sfida mondiale di livello assoluto – ha commentato il capo missione Rosario Pitton – Non dimentichiamo che ha dato una grande mano anche alla squadra nel centrare uno storico piazzamento. Lui è il più esperto di un gruppo pieno di esordienti e rappresenta la guida del presente e per il futuro. Certo un podio oggi sarebbe stato la ciliegina sulla torta”. Nelle altre specialità in programma si sono imposti l’irlandese Rhys Mc Clenaghan, al cavallo con maniglie, davanti al giordano Ahmad Abu Al Soud e all’armeno Harutyun Merdinyan, e il turco Adem Asil agli anelli, seguito dal cinese Jingyuan Zou e dal idolo di casa Courtney Tulloch. Sul fronte femminile la statunitense Jade Carey si impone sulla rincorsa dei 25 metri, vanamente inseguita dalla connazionale Jordan Chiles e dalla transalpina Coline Devillard. Alle parallele Wei Xiaoyuan si conferma la numero uno degli staggi. Sulla piazza d’onore sale la Jones, brava a staccare di pochi decimi l’olimpionica di Tokyo 2021, la belga Nina Derwael. Domani giornata conclusiva con le altre cinque finali per attrezzo e Alice D’Amato al corpo libero 
  • Hashimoto è il Sol Levante del mondo dell'Artistica maschile. Casali e Abbadini esperienza d'oro! -
    Il giapponese Daiki Hashimoto con 87.198 vince la sfida con Zhang Boheng, secondo a 86.765, e diventa il nuovo campione del mondo all around di Ginnastica Artistica maschile, sfilando la corona iridata proprio al cinese.
    La bandiera del Sol levante sale sul pennone più alto per la decima volta nella storia della manifestazione. Il campione olimpico e oro alla sbarra di Tokyo aggiunge il suo nome a quelli di Kōhei Uchimura, vincitore di 6 titoli consecutivi dal 2009 al 2015, Hiroyuki Tomita, numero uno nel 2005, Eizo Kenmotsu e Shigeru Kasamatsu, iridati rispettivamente nel 1970 e 1974. Bronzo per l’altro nipponico, Wataru Tanigawa, a quota 85.231. Il migliore degli italiani è stato Lorenzo Minh Casali, tredicesimo con il personale di 80.331. Ventunesimo Yumin Abbadini con il punteggio complessivo di 77.230. “I ragazzi non hanno certo demeritato – ha dichiarato il capodelegazione Rosario Pitton, guida della spedizione FGI Oltremanica e Vicepresidente federale - Peccato per qualche errore di troppo di Yumin alla sbarra ma arrivare dove sono arrivati i nostri è sempre un’esperienza positiva che si porteranno dentro per i prossimi appuntamenti. Continua il segnale di crescita della maschile azzurra”
  • Andrade, prima brasiliana d'oro! Maggio e D'Amato tra le migliori 10 al mondo -
    Rebeca Andrade è la nuova campionessa del mondo di ginnastica artistica femminile. Per la prima volta nella storia una brasiliana sale sul gradino più alto del podio all around iridato, succedendo alla russa Angelina Melnikova. La ventitreenne di Guarulhos, cittadina a 15 km dal centro della capitale San Paolo, con il totale di 56.899 stacca la statunitense Shilese Jones, argento a quota 55.399, e la padrona di casa, la britannica Jessica Gadirova, terza con 55.199. Ai piedi del podio l’altra britannica, Alice Kinsella, con 55.065. “Accade tutto quando deve accadere – ha commentato la Andrade che a Tokyo perse di un soffio la sfida per l’oro olimpico con Sunisa Lee - Sono contenta della mia gara. Mi piace fare ginnastica e non sento la pressione delle finali”. Martina Maggio, la migliore delle italiane, si piazza al nono posto con 53.732, qualche decimo avanti alla compagna di Nazionale e della Polizia di Stato, Alice D’Amato, decima a quota 53.031. La campionessa italiana assoluta ha subito un brutto colpo sull’uscita dal mezzo giro + doppio avanti alle parallele asimmetriche e non ha potuto evitare, all’arrivo, di poggiare le mani sul tappeto. Un punto perso ma soprattutto una gran paura. “Abbiamo temuto che non riuscisse a proseguire – ha raccontato Enrico Casella – Le ho detto che potevamo anche fermarci lì, perché non era il caso di rischiare. Però lei è voluta salire sulla trave dove ha eseguito una routine ovviamente timorosa. Al corpo libero poi si è ripresa alla grande e adesso, se domani sta bene, faremo una valutazione sulla finale di domenica“. Finale alla quale si è qualificata Alice, con l’ottavo punteggio. Però una Maggio in forma e ripescata potrebbe puntare a quella medaglia che finora è mancata ad una Italdonne ormai abituata a vincere. “Queste ragazze non mollano mai – aggiunge il DTN – In questo Mondiale le cose non sono girate nel modo giusto, però abbiamo due ginnaste nella top 10, malgrado i tanti problemi dell’ultimo periodo. Le analisi le faremo alla fine, comunque, manca ancora una finale”. Anche la D’Amato ha commesso un errore sugli staggi, cadendo dal salto Shaposhnikova con mezzo. Uscita in doppio avanti con mezzo giro. Per il resto ha condotto una gara abbastanza regolare. Alla trave la Maggio dolorante ha semplificato la serie acrobatica: flic e un salto teso smezzato, quando di solito ne esegue due. Uscita in doppio carpio, mentre Alice ha concluso con il doppio avvitamento e mezzo. 
  • ItalGAM da impazzire! Bartolini e compagni ad un passo dal podio mondiale e da...Parigi! - 
    La squadra maschile italiana di ginnastica artistica sfiora l’impresa. Nicola Bartolini e compagni concludono la finale a otto a squadre ai piedi del podio iridato. Il titolo va alla Cina con 257.858, davanti al Giappone, argento a quota 253.395, e alla Gran Bretagna, terza con 247.229. Tutte e tre staccano il biglietto per i Giochi di Parigi. “Non doveva essere questo il nostro mondiale – ha raccontato il DTN Giuseppe Cocciaro – ma c’è mancato poco che lo diventasse. L’appetito vien mangiando e perdere una chance così grossa sull’ultimo movimento dell’ultimo attrezzo brucia un po’. Devo fare comunque i complimenti a tutto lo staff federale. Adesso andremo ad Anversa nel 2023 con un biglietto da visita ancora più autorevole del secondo posto continentale.”. L’ItalGam, con il punteggio complessivo di 245.995 è arrivata a poco più di un punto da un bronzo storico, conquistato soltanto tre volte (nel 1909, 1911 e 1913) in più di un secolo di gare, precedendo una superpotenza ginnica come gli Stati Uniti d’America. “I ragazzi hanno fatto un percorso senza errori e meritavano anche di più – ha commentato il capodelegazione Rosario Pitton – I padroni di casa hanno avuto la meglio, sfruttando il fattore campo”. “Il nostro segreto è l’unione e la consapevolezza che, insieme, possiamo superare qualunque ostacolo – ha aggiunto Lorenzo Casali, finalista all around insieme a Yumin Abbadini. Oggi abbiamo fatto quasi la gara perfetta e siamo andati vicinissimi al coronamento di un sogno collettivo.
  • Fate senza magia e Italdonne quinta. L'oro mondiale resta negli USA, che volano a Parigi con UK e Canada - L’Italdonne chiude al quinto posto mondiale con il totale di 159.463, a poco più di un punto dal terzo posto, che avrebbe garantito un pass olimpico. Gli Stati Uniti d’America confermano il titolo vinto a Stoccarda nel 2019, con il punteggio complessivo di 166.564. Piazza d’onore per le padrone di casa della Gran Bretagna con 163.363. Bronzo a quota 160.563 per il Canada, bravo ad approfittare degli errori del Giappone alle parallele asimmetriche.
    Anche le fate azzurre, nello stesso attrezzo, hanno sbagliato molto. Nella prima rotazione, dopo l’uscita in Tsukahara di Giorgia Villa e il suo 14.166 (D. 5.800 E. 8.366), Martina Maggio cade due volte sulla piantata Tkatchev e sul successivo salto Tkatchev e non va oltre un misero 11.700 (D. 5.500 E. 6.200). Chiude Alice D’Amato con 13.500 (D. 6.200 E. 7.300), dopo la terza caduta dallo Shaposnikova con mezzo. Alla trave le ragazze di Marco Campodonico e Monica Bergamelli provano la rimonta. La Villa esegue perfettamente la rondata + salto raccolto avvitato e, dopo il teso con doppio avvitamento finale, aggiunge 13.733 punti preziosi (D. 5.600 E. 8.133), concludendo in bellezza il suo mondiale. La Maggio inizia alla grande, ma cade in un salto costale che ha sempre eseguito senza problemi. L’uscita in doppio carpio porta un altro 12.900 (D. 5.600 E. 7.300), lo stesso punteggio delle qualifiche. Manila Esposito controlla molto bene tutto l’esercizio, con un’ottima entrata. Un po’ lenta nel ritmo ma sicura. Al termine del doppio carpio la giuria internazionale premia la promessa di Civitavecchia con 13.133 (D. 5.200 E. 7.933). Al giro di boa la femminile della FGI è quinta, con, davanti, quattro squadre già passate al volteggio, la specialità che assegna sempre punteggi più alti. Il recupero sembra possibile, anche perché le altre non scappano via. E intanto il Giappone sembra risalire minaccioso. Sul quadrato centrale, finalmente, si rivede la campionessa assoluta di Napoli. Martina strappa un 13.966 (D. 5.700 E. 8.266) da applausi, curando alla perfezione sia la parte artistica sia l’acrobatica. Il suo doppio teso è davvero di qualità. Meno precisa Alice che sporca qualche piroetta. Nella diagonale finale la genovese esegue un salto avanti teso con doppio avvitamento e arriva a 13.133 (D. 5.200 E. 7.933). Vista la nota di partenza sembra che non le abbiano riconosciuto il triplo avvitamento, ma due e mezzo. L’ultima routine è ancora di Manila che esprime sempre esplosività ed eleganza. Peccato per le mani a terra nel doppio raccolto, proprio sulle note conclusive del suo corpo libero. I giochi sembrano fatti, con USA e Gran Bretagna che lottano per l’oro e le nipponiche in volata sugli staggi asimmetrici. Le Fate dell’Accademia di Brescia sono davvero indietro, al settimo posto, ma sulla rincorsa dei 25 metri tentano il miracoloso sorpasso last minute, sperando che il Giappone trovi le stesse difficoltà delle italiane alle parallele. 
  • PARALLELE – Italy 39.366
  • VILLA Giorgia 14.166 (D. 5.800 E. 8.366)
  • MAGGIO Martina 11.700 (D. 5.500 E. 6.200)
  • D'AMATO Alice 13.500 (D. 6.200 E. 7.300)
  • TRAVE – Italy 39.766
  • VILLA Giorgia 13.733 (D. 5.600 E. 8.133)
  • MAGGIO Martina 12.900 (D. 5.600 E. 7.300)
  • ESPOSITO Manila 13.133 (D. 5.200 E. 7.933)
  • CORPO LIBERO – Italy 38.699
  • MAGGIO Martina 13.966 (D. 5.700 E. 8.266)
  • D'AMATO Alice 13.133 (D. 5.200 E. 7.933)
  • ESPOSITO Manila 11.600 (D. 4.800 E. 6.800)
  • VOLTEGGIO – Italy 41.632
  • MAGGIO Martina ITA 13.866
  • D'AMATO Alice ITA 14.300 (D. 5.000 E. 9.300)
  • ESPOSITO Manila 13.466 (D. 4.200 E. 9.266)
  • La Maschile c'è! L'ItalGAM centra la finale mondiale. Abbadini e Casali nei 24 AA, Bartolini tra i best 8 del corpo libero - La maschile italiana conferma quanto di buono aveva già mostrato agli Europei di Monaco di Baviera centrando la finale iridata a squadre di mercoledì. Il team guidato in pedana da Paolo Pedrotti e Marco Fortuna conquista in qualifica la quinta piazza mondiale con il totale di 247.661, alle spalle di, nell’ordine, Giappone (260.695), Gran Bretagna (252.793) Stati Uniti (252.295) e Cina (249.929).
    L’ItalGAM, argento continentale, seconda in Europa, per ora, soltanto ai padroni di casa, è partita al cavallo con maniglie e, malgrado l’errore iniziale di Nicola Bartolini, è riuscita a navigare immediatamente sopra quota 40, altitudine mantenuta anche nelle successive rotazioni, eccetto agli anelli (39.132) dove si è sentita la mancanza di due specialisti come Marco Lodadio e Salvatore Maresca. La rincorsa azzurra è stata costante, dimostrando una grande compattezza. Il campione italiano assoluto Yumin Abbadini, con il personale di 81.532, è stato il migliore degli italiani sull’All Around (16°). Lorenzo Casali, invece, mette insieme il totale di 79.765, nonostante l’errore alla sbarra, ed è l'ultimo degli ammessi. Li rivedremo entrambi tra i migliori 24, venerdì 4 novembre. Un altro punteggio buono per la squadra ma che non basta per la sfida tra i migliori otto. Bartolini, oro mondiale in carica, con 14.433 è l'ottavo miglior interprete sul quadrato centrale, l’unico che rivedremo in pedana nel fine settimana. Con una storica finale di gruppo e due individualisti nel concorso generale gli uomini della FGI raggiungono l’obiettivo dichiarato della vigilia: candidarsi per un pass olimpico, l’anno venturo, ai Mondiali di Anversa, e dimostrare completezza e compattezza
  • Le Fate azzurre partono in quarta! Maggio e D'Amato in finale All Around - 
    Un’Italia elegantissima in un nero firmato Sigoa entra nella M&S Bank Arena di Liverpool tra luci psichedeliche, dopo la presentazione stile Glasgow 2015. Le ragazze di Marco Campodonico e Monica Bergamelli si sono sistemate a bordo parallele. Il tempo del breve warm up e tocca a Giorgia Villa rompere il ghiaccio del mondiale britannico. Prima di quel momento, negli occhi degli spettatori, c’erano soltanto le evoluzioni di Stati Uniti, Brasile, Giappone e Cina che, in vari momenti delle precedenti otto suddivisioni, avevano dato spettacolo. Giorgia completa una buona routine, terminando con uno Tsukahara. Il suo 14.166 (D. 5.800 E. 8.366) è il primo punteggio di squadra. A seguire la “Queen” della ginnastica azzurra, Martina Maggio, che fa meglio di qualche millesimo e, dopo l’uscita in mezzo giro + doppio avanti, porta a casa un altro interessante 14.200 (D. 5.900 E. 8.300). Alla terza paletta verde tocca alla vicecampionessa d’Europa, Alice D’Amato, che sul finale di un esercizio superbo conclude il doppio avanti con mezzo giro, di lato, fuori del tappetino. Senza i tre decimi buttati sarebbe stata a ridosso delle migliori della specialità, invece il 14.400 (D. 6.300 E. 8.100) è il migliore sì, della prima rotazione italiana, ma non è sufficiente per la final eight. Chiude Manila Esposito che bagna così il suo debutto iridato con il punteggio di 13.966 (D. 5.700 E. 8.266). 
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  • • Parallele Asimmetriche: ITALY 42.766
  • Giorgia Villa 14.166 (D. 5.800 E. 8.366)
  • Maggio 14.200 (D. 5.900 E. 8.300)
  • D’Amato 14.400 D. 6.300 E. 8.100 uscita (0.30)
  • Esposito 13.966 (D. 5.700 E. 8.266)
  • • Trave: ITALY 37.333
  • Villa 12.300 (D. 5.300 E. 7.000)
  • Maggio 12.900 (D. 5.600 E. 7.300)
  • D’Amato 12.133 (D. 5.300 E. 6.833)
  • Esposito 10.800 (D. 4.700 E. 6.100)
  • • Corpo libero: ITALY 40.566
  • Maggio: 13.500 (D. 5.700 E. 8.100)
  • D’Amato 13.600 (D. 5.400 E. 8.200)
  • Mandriota 12.933 (D. 4.800 E. 8.133)
  • Esposito 13.466 (D. 5.400 E. 8.066)
  • • Volteggio: ITALY 42.133
  • Maggio 14.200 (D 4.60 E. 9.6)
  • D’Amato 14.233 (D. 5.00 E. 9.233),
  • Mandriota 13.700 (D. 4.60 E. 9.10)
  • Esposito 13.566
  • La formazione di Casella dopo la prova podio femminile. Pitton: "Compattezza e armonia il nostro segreto"
La prova podio, tra l’altro sull’attrezzatura Gymnova, la stessa che ritroveranno a Parigi 2024, è sempre un passaggio fondamentale per tutti i ginnasti. Un modo per assaggiare l’attrezzattura, prendere le misure e decidere la strategia di gara, insieme ai propri allenatori. Ebbene la prova dell’Italdonne è andata abbastanza bene e, soprattutto, ha fornito le ultime preziose indicazioni al DTN Enrico Casella. “Abbiamo avuto qualche piccolo problema alla parallela con Alice D’Amato, che poi si è ripresa molto bene sugli altri attrezzi. Martina regolare su tutto. Alla prima salita alla trave la Maggio ha eseguito solo flic salto, poi ha ripetuto flic salto salto. Giorgia Villa molto bene alla parallela, mentre ha faticato di più alla trave. Sulle stesse specialità è risultata sicura la Elisa Iorio, malgrado avesse pochi test alle spalle in questi ultimi mesi. Nelle altre due rotazioni, a volteggio e corpo libero, Veronica Mandriota si è fatta trovare pronta. Manila Esposito, infine, a parte qualche difficoltà nell’uscita dagli staggi, ha fatto il suo”. Dopo la verifica sul campo gara lo staff tecnico dell’Italdonne, completato, come ai Giochi di Tokyo, da Monica Bergamelli e Marco Campodonico, ha consegnato la start list di domani. Solita formula del 5-4-3 (delle cinque in gara, ne salgono quattro per attrezzo e, per la classifica a squadre, si prendono solo i migliori tre punteggi):
• Parallele Asimmetriche: Villa –Maggio –D’Amato –Esposito
• Trave: Villa –Maggio –D’Amato –Esposito
• Corpo libero: Maggio – D’Amato – Mandriota – Esposito
• Volteggio: Maggio – D’Amato – Mandriota – Esposito

Sulla rincorsa dei 25 metri vedremo lo Yurchenko con doppio avvitamento con Alice, con uno e mezzo con Veronica e Martina, un solo avvitamento per Manila ed eventualmente per Giorgia ed Elisa, qualora fossero chiamate in causa. La Villa, quindi, malgrado i dolori alla schiena accusati nei giorni precedenti alla partenza per Liverpool, viene confermata in squadra, almeno nelle qualifiche, con la Iorio riserva e pronta a subentrare, se la bergamasca non dovesse farcela. Maggio, D’Amato ed Esposito saranno impegnate su tutti gli attrezzi, ma soltanto due di loro potrebbero entrare nella finale all around, per la regola del doppio passaporto. A poche ore dall’esordio iridato sulle pedane della M&S Bank Arena di Kings Dock, sul porto di Liverpool, il capodelegazione, nonché vicepresidente FGI Rosario Pitton, ha fatto il punto su questi giorni di avvicinamento, dopo la partenza di mercoledì da Milano Malpensa. “Il Viaggio in aereo con scalo a Manchester e proseguimento con pullman per Liverpool andato tutto bene con rispetto degli orari – racconta il dirigente napoletano, alla guida della missione femminile anche agli Europei di Monaco di Baviera - Albergo Holiday Inn Express buono e comodo per la vicinanza al Palazzo dello Sport. Organizzazione generale ottima, accrediti training area, warm-up e field of play all’altezza di un Campionato del Mondo. Orientation Meeting in un bel teatro e benvenuto al St George’s Hall, prestigiosa location, tra le preferite da Re Carlo III per gli eventi internazionali. Dopo i risultati dei recenti Europei in Germania e ai giochi del Mediterraneo ad Orano siamo osservati speciali e sentiamo tutto il peso di questa responsabilità.Nonostante le forzate assenze di Asia D’Amato e Angela Andreoli, la squadra femminile resta competitiva. Le sostitute faranno certamente la loro parte. Valore aggiunto sarà la compattezza della delegazione e l’armonia che regna in entrambe le sezioni, GAM e GAF, fra atleti, tecnici, medico e fisio: Tutti per uno e uno per tutti”.

Classifica di Ecosistema Urbano 2022

 Legambiente: “Fondamentale accelerare la transizione ecologica urbana”.

Un 2021 difficile per molti capoluoghi di provincia italiani, che restano in forte affanno anche nella fase post pandemia. Pochi quelli che sono riusciti a fare la differenza puntando, davvero, sulla sostenibilità ambientale. A dare l’esempio è Bolzano la nuova regina green che dal sesto posto dello scorso anno conquista la vetta della classifica di Ecosistema Urbano 2022, il report di Legambiente realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ORE, sulle performance ambientali di 105 Comuni capoluogo che tiene conto di 18 indicatori, distribuiti in sei aree tematiche: aria, acque, rifiuti, mobilità, ambiente urbano ed energia. La classifica finale che ne esce fuori, con dati relativi al 2021, ne rappresenta la sintesi. 

  • Bolzano si lascia alle spalle 
  • Trento, che scende al secondo posto, 
  • Belluno che risale la graduatoria passando dall’ottavo al terzo posto, seguita da 
  • Reggio Emilia e 
  • Cosenza, unica città del sud a entrare anche quest’anno nella top ten della graduatoria. Chiudono la classifica 
  • Alessandria (103esima), 
  • Palermo (104esima) e 
  • Catania (105esima), che da tempo non riescono a invertire la tendenza e a risalire la classifica. Nel complesso le metropoli confermano più o meno le performance della passata edizione con qualche oscillazione di classifica in positivo, 
  • risalgono ad esempio per Venezia (che 13esima) e Torino (65esima). 
  • Oscillazione in negativo, ad esempio, per Genova che scende al 53esimo posto, per Firenze (che slitta al 43esima posto) e Milano (38esima perdendo 8 posizioni). Roma (88esima), invece, non ha risposto quasi per nulla alle domande del questionario Legambiente.

Il report Ecosistema Urbano 2022, presentato a Roma e in diretta streaming sui siti di Nuova Ecologia e Sole 24 ORE, sul canale YouTube e sulla pagina LinkedIn di Legambiente, è consultabile anche sulla piattaforma interattiva del Sole 24 ore e sul webgis di Legambiente. Nel corso della mattinata di oggi sono state anche presentate le Best Practices di Ecosistema Urbano 2022, che hanno come partner Iterchimica ed Ecomondo.

“Dalla fotografia di Ecosistema Urbano 2022 – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – non vediamo quel cambio di passo repentino che impone l’emergenza energetica, ambientale e sociale. In tutte le città serve velocizzare gli interventi, diffondere gli impianti fotovoltaici sui tetti e le comunità energetiche rinnovabili, riqualificare gli edifici, promuovere l’elettrificazione del trasporto pubblico e privato,  completare fognature e depuratori, realizzare gli impianti dell’economia circolare, a partire da quelli di digestione anaerobica e compostaggio per produrre biometano e compost di qualità, di riciclo chimico delle plastiche miste e quelli per recuperare le terre rare dai rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Queste sono le sfide che attendono il nuovo governo. La transizione ecologica dei capoluoghi italiani dipende dalle scelte dei Comuni ma soprattutto da quelle che verranno fatte a livello nazionale dall’esecutivo. Da parte nostra ci auguriamo di non perdere tempo a discutere di progetti inutili come il Ponte sullo Stretto Messina, ma daremo il nostro contributo per dare concretezza alle opere pubbliche e agli impianti per la transizione ecologica che serve al Paese”.

“Le città – spiega Mirko Laurenti, responsabile Ecosistema Urbano – devono essere protagoniste di una nuova ripartenza capace di ripensare l’organizzazione, la forma e le funzioni dei quartieri, il modo con cui le persone si muovono nei centri urbani, garantendo insediamenti multifunzionali e inclusivi. C’è urgenza e necessità di città ben pianificate, che combinino spazi residenziali, commerciali, spazi pubblici e alloggi a prezzi accessibili, per un maggior benessere delle comunità. Le aree urbane che riescono a garantire salute, alloggi e sicurezza ai gruppi più fragili, possono contribuire al new normal, affrontando la povertà e le disuguaglianze, ricostruendo un’economia urbana, rendendo più chiare legislazione urbana e governance”.

La classifica: Bolzano, prima in classifica, con il punteggio di 79,02% fa registrare valori buoni in tutti e tre i parametri legati all’inquinamento atmosferico, tutti entro i limiti di legge. Tra i dati che emergono: si conferma oltre il 66% di raccolta differenziata dei rifiuti; migliora in modo evidente negli indici legati al trasporto pubblico dove sale da 68 viaggi per abitante annui agli attuali 78 e cresce anche nel numero di chilometri-vettura per abitante annui dove passa dai 37 della passata edizione ai 43 di quest’anno. Bolzano disperde meno di un terzo dell’acqua immessa in rete (29,6%, era al 31% lo scorso anno); cresce ancora nelle infrastrutture dedicate alla ciclabilità dove sale dai 16,81 metri equivalenti ogni 100 abitanti della passata edizione agli attuali 18,99; aumenta i Kw installati su edifici pubblici ogni 1000 abitanti passando dai 3,89 della scorsa edizione agli attuali 5,99.

Trento, seconda in classifica, mantiene una sufficiente qualità dell’aria anche se fa registrare una lieve flessione nelle medie relative a NO2 e Pm10, mentre migliora di pochissimo nei giorni di superamento dell’ozono; diminuiscono leggermente i consumi idrici che passano dai 151,3 litri procapite al giorno dello scorso anno agli attuali 149,7. Cresce ancora la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato dove Trento passa da un già ottimo 83,1% della passata edizione all’attuale 83,8% (quinto posto assoluto in questo indice). Aumentano i passeggeri trasportati dal servizio di Tpl che passano da 101 viaggi per abitante/anno della passata edizione agli attuali 123, facendo di Trento la terza in questo indice tra le città medie, dopo Cagliari e Brescia.

Belluno con il punteggio di 73,74% ottiene il terzo posto. Mantiene un buon livello complessivo nella qualità dell’aria, per tutti e tre gli indici esaminati dal rapporto, pur peggiorando leggermente nelle medie relative al NO2: da 19 microgrammi al metro cubo della passata edizione sale a 22,5. Scendono i consumi idrici, da 130,5 litri per abitante al giorno agli attuali 125,9; continua a migliorare la percentuale di rifiuti raccolti in modo differenziato che cresce dal già ottimo 82,8%, registrato nella passata edizione, all’attuale 83,9% che la fa salire al quarto posto assoluto in questo indice. Salgono sia i viaggi effettuati sui bus dai bellunesi (dai 17 viaggi per abitante all’anno del report 2021, ai 65 di quest’anno), indice nel quale Belluno è terza assoluta tra le piccole città, che l’offerta di vetture per chilometro a disposizione che passa dalle 18 vetture per chilometro per abitante all’anno alle attuali 24.

Buone pratiche: Quest’anno sono in tutto 16 le buone pratiche premiate da Ecosistema Urbano. Parole d’ordine mobilità sostenibile, verde urbano e percorsi partecipati. Si va ad esempio dalla rete ciclabile strategica di Agrigento, finanziata dalla Regione Sicilia con oltre 3 milioni di euro, che permetterà a turisti e agrigentini di muoversi in modo sostenibile e sicuro nel centro urbano; alla pista ciclabile sostenibile di Genova che dal centro punta alle spiagge del levante, per arrivare la rete interconnessa di Lecce ispirata alla bicipolitana di Pesaro. Da Prato dove si sta coltivando la prima “giungla urbana”, attraverso il progetto Prato Urban Jungle che riqualificherà aree marginali trasformandole in spazi ad alta densità di verde agli esempi di riconversione sostenibile di spazi pubblici degradati o non fruibili in sicurezza dai cittadini: dal Parco delle Cave di Brescia, 900 ettari di area naturalistica riqualificata dal Comune attraverso percorsi partecipati al recupero di alcune aree periferiche ex-industriali di Perugia. legambiente.it

Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano 2024 | CANDIDATURE SONO APERTE FINO AL 30 APRILE

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