#Giornate FAI di Primavera 2023

A NAPOLI e provincia saranno diverse le aperture che guideranno alla scoperta di palazzi storici, percorsi naturalistici e luoghi prestigiosi del mondo dell’arte e della scienza: Palazzo Salerno, l’Accademia di Belle Arti di Napoli, l’Hotel San Francesco al Monte, il percorso di trekking naturalistico alla Vigna di San Martino, l’Istituto Colosimo e Villa Rosebery sulla collina di Posillipo.

Ad ERCOLANO sarà possibile visitare il Real Osservatorio Vesuviano

A SORRENTO visite alla splendida Villa Romana all’interno dei Bagni della Regina Giovanna

Sull’isola di CAPRI sarà eccezionalmente aperta la Casa del Rosaio di Anacapri, una delle più importanti dimore storiche dell’isola.

A NOLA sarà aperta Villa Albertini, bene condominiale normalmente non visitabile, che le Giornate FAI, in via del tutto eccezionale, permetteranno di visitare.

CASERTA e provincia

Anche nel casertano le delegazioni e i volontari del FAI offriranno l’opportunità ai visitatori di andare alla scoperta di borghi antichi, chiese, aree naturalistiche e archeologiche: a CASERTA si potrà visitare straordinariamente la Real Vaccheria ed il Tempietto del SS Sacramento.

Nella città di Caserta quest’anno il luogo prescelto è la Real Vaccheria e il Tempietto del SS. Sacramento, complesso risalente al 1753 e nel quale appare evidente l’operato dell'architetto Luigi Vanvitelli. I Borbone acquistarono il terreno dal Principe Michelangelo Gaetani di Sermoneta, per realizzarne una stalla, con annessa lavorazione di formaggi e di sostanze utilizzate nella tessitura della seta.
Attualmente, la Real Vaccheria e il Tempietto del SS. Sacramento sono parte integrante della Scuola Agenti Polizia di Stato e generalmente non sono visitabili. Sia sabato che domenica e visite guidate partiranno alle 9 e proseguiranno fino alle 13.

Comune di Caserta

A RIARDO, come di consueto, sarà aperto il Parco delle sorgenti Ferrarelle, Oasi Ferrarelle FAI.

Diverse le aperture proposte ad AVERSA: si potrà entrare nella magnifica Chiesa di Sant’Agostino, il Duomo di Aversa di origine medievale, il Palazzo del Seminario, sede del prestigioso museo Diocesano, il Palazzo del Tribunale, ex Castello Aragonese e Palazzo Gaudioso.

A MONDRAGONE saranno aperti diversi siti fra cui l’Area Archeologica dell’Appia Antica, candidata a Patrimonio dell’Unesco, la Basilica Minore SS. Maria Incaldana, la Chiesa di San Michele Arcangelo, la piccola Chiesa di San Mauro il Palazzo e la Torre Ducale, tra gli edifici maggiormente suggestivi della città. Sarà, inoltre, aperto eccezionalmente il Palazzo Tarcagnota per visitare parti ancora in fase di restauro.

AVELLINO e provincia

In provincia di AVELLINO si potrà andare alla scoperta del Borgo di Fontanarosa nella Valle del Calore e del Borgo di Gesualdo, dove i visitatori resteranno incantati dal fascino del Palazzo Pisapia, del Palazzo Macchioli e delle chiese barocche con i capolavori pittorici della scuola napoletana e caravaggesca.

BENEVENTO e provincia

Nel centro storico di BENEVENTO apriranno eccezionalmente Palazzo De Simone e la Chiesa settecentesca di Santa Teresa. A Fizzo, nel comune di Airola, si potrà passeggiare per ammirare il percorso dell’acquedotto che alimentava le fontane e i giochi d’acqua della Reggia di Caserta.

SALERNO e provincia

A RAVELLO aprirà Villa La Rondinaia, rifugio privato dello scrittore Gore Vidal.

A SALERNO sarà aperto al pubblico Palazzo Pedace, il Complesso conventuale di San Michele, oggi sede Fondazione Carisal e il Convento di San Giorgio, sede della Caserma “Vincenzo Giudice” del Comando Provinciale della Guardia di Finanza. Saranno aperti al pubblico anche il Convento di San Nicola della Palma, sede della Fondazione E.B.R.I.S. e il Convento di Sant’Agostino, oggi sede della Provincia di Salerno. Visite anche al Palazzo della Prefettura, dove sarà possibile visitare l’appartamento del Presidente della Repubblica e il Salone di Rappresentanza impreziosito da numerose opere di pittori del Novecento.

A VALLO DELLA LUCANIA saranno proposte visite al Palazzo Mainenti, sede del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni.

Elenco di luoghi, visite, modalità di partecipazione e prenotazioni su: fondoambiente.it


Vico Equense: il Castello Giusso nel calendario delle Giornate Fai di Primavera -
“Un evento che abbiamo fortemente voluto e che consentirà alla nostra Città di essere protagonista grazie al nostro immenso patrimonio storico, artistico e naturale – ha dichiarato il sindaco Giuseppe Aiello -. Un’iniziativa in linea con gli obiettivi dell’Amministrazione Comunale, di sostenere la realizzazione e la promozione di iniziative di pregnante valore culturale e in particolare di promozione dei Beni storico artistici, affinché la cultura diventi motore di sviluppo economico e occupazionale, leva di rigenerazione urbana, attrattività e soprattutto elemento di coesione e inclusione sociale”. Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si apriranno le porte del Castello Giusso di Vico Equense per rinnovare l’appuntamento con le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. La manifestazione di punta del FAI, giunta alla 31esima edizione, offrirà l’opportunità di scoprire e riscoprire sorprendenti tesori d’arte e natura in tutta Italia, partecipando alle visite a contributo libero proposte dai volontari della Fondazione in oltre 750 luoghi in 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o poco conosciuti.

Il Gruppo FAI Penisola Sorrentina, sostenuto dal patrocinio della Città di Vico Equense e grazie alla collaborazione dei volontari, degli studenti dell’ Università Parthenope di Napoli, curerà per questa nuova edizione anche il Castello Giusso. L’apertura nelle Giornate FAI costituirà l’occasione per ricostruire e approfondire l’evoluzione del Castello, la cui storia è legata indissolubilmente a quella della città di Vico Equense.

In concomitanza con l’evento, anche gli altri luoghi religiosi e culturali cittadini come l’ Antiquarium Aequano, il Museo Aperto Antonio Asturi e la chiesa della SS. Annunziata, verranno aperti al pubblico al fine di accogliere adeguatamente visitatori e turisti che arriveranno in città per l’iniziativa.

CASTELLO GIUSSO

Situato a metà strada tra il Golfo di Napoli e i Monti Lattari, nel cuore del centro storico di Vico Equense, il Castello Giusso è uno dei gioielli più prestigiosi della penisola sorrentina. Edificato tra il 1284 ed 1289, si narra che il Castello Giusso fu realizzato per volere del Re Carlo II d’Angiò, anche se alcune fonti danno come più probabile una realizzazione per volere del feudatario Sparano di Bari. Utilizzato sia come struttura militare che per uso residenziale, il Castello Giusso deve il suo nome ai proprietari Luigi ed il figlio Girolamo Giusso, che 
durante il XIX secolo eseguirono numerosi lavori di restauro e abbellimento. Negli anni è appartenuto a diverse personalità: prima a Gabriele Curiale, paggio della corona d’Aragona, poi a Ferrante Carafa, feudatario del paese nel 1568, dunque a Matteo Di Capua, appartenente alla famiglia dei Ravaschier. 
Nel tempo il Castello Giusso è cambiato molto e attualmente della costruzione originaria restano giusto una parte della cinta muraria ed una terrazza sul mare. I principali cambiamenti furono fatti proprio nel XVII secolo e trasformarono il castello in una residenza signorile con giardini, grotte, giochi d’acqua e piante secolari. Gli interni invece furono impreziositi e resi adatti ad ospitare la collezione d’arte, andata poi perduta, di Matteo Di Capua. Furono proprio Luigi Giusso e il figlio Girolamo, da cui il Castello prese il nome, a ristrutturare notevolmente l’edificio: furono loro a decidere per la caratteristica colorazione rosso mattone e ad affrescare i saloni delle Armi e quello dei Ventagli, ma anche a costruire la piccola cappella privata dedicata a Santa Maria della Stella.
Per le Giornate FAI di Primavera, sarà possibile partecipare ad una serie di percorsi guidati per scoprire i vari ambiti della baia: quello agricolo e naturalistico e quello legato al suo passato di sfruttamento industriale.
Ci muoveremo sia sui sentieri all’interno della baia, che su quelli panoramici dei versanti del monte San Costanzo, per scoprire la ricchezza della biodiversità di un ecosistema giustamente protetto, frutto del lavoro dell'uomo e di un quotidiano impegno per la sua conservazione.
Per partecipare alle proposte di visita in programma per GFP 2023 è richiesta la PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA.
Le visite si svolgeranno con appuntamento sia all'interno della baia: visita all'area agricola visita all'area di archeologia industriale, sia con partenza da Nerano: Trekking con laboratorio Chasing the Sun; sia con raduno al Monte San Costanzo: Trekking Panoramico. Verificare i dettagli contenuti nelle schede, per la localizzazione dei vari punti di ritrovo.
In caso di ritardi il reinserimento negli slot successivi, dove contemplati, avverrà previa disponibilità di posti.
Per prenotare:
https://fondoambiente.it/luoghi/baia-di-ieranto?gfp
Per maggiori informazioni: 3358410253
Proposte di visita:
Visita all'area agricola – ore 10:00/11:30/14:30/16:30
Una visita guidata per scoprire il valore della Baia di Ieranto come paesaggio rurale.
Scheda di prenotazione: https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/.../baia-di.../
Visita all'area della ex Cava Italsider - ore 12:30/15:30.
Il passato industriale della Baia di Ieranto, ripercorso con un itinerario di visita nell'area della ex cava Italsider.
Scheda di prenotazione:
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/.../baia-di.../
Laboratorio Chasing the Sun - ore 11:30.
Laboratorio sulla cianotipia (tecnica di impressione solare), ideato e condotta da Gaia Gargiulo, guida ambientale AIGAE
Scheda di prenotazione:
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/.../baia-di.../
Trekking da Nerano alla Baia di Ieranto ore 9:30.
Per conoscere la profonda connessione della Baia di Ieranto con il suo territorio e con l’abitato di Nerano.
Scheda di prenotazione:
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/.../baia-di.../
Trekking panoramico al Monte San Costanzo - ore 10:00.
Un percorso ad anello con un punto di vista inconsueto sulla Baia di Ieranto, alla scoperta della mitica bellezza dell’ultima propaggine della Terra delle Sirene.
Scheda di prenotazione:
https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/.../baia-di.../
Visita con il Direttore – ore 12:00
Una speciale visita guidata con il Direttore, per approfondire la storia, la cura e la gestione del Bene FAI.
ATTENZIONE: Iniziativa speciale solo per chi si iscrive o rinnova in loco. Prenotazione obbligatoria al 3358410253.
La Baia di Ieranto è raggiungibile esclusivamente a piedi, percorrendo un sentiero da trekking di media montagna (grado di difficoltà: Medio – lunghezza 2,5 km – dislivello: 250 mt. – tempi di percorrenza: 50 min. circa.
Equipaggiamento necessario: scarpe da trekking, acqua e colazione al sacco, cappello e schermo solare
È il momento di presentarvi i siti aperti nei Campi Flegrei:

APERTURE A CURA DEL Gruppo FAI - Pozzuoli e Campi Flegrei, per i dettagli consulta https://bit.ly/3mS1nF7

ORARIO
Sabato: 09:00 - 13:30 (ultimo ingresso 13:00) SOLO per la Chiesa
09:30 - 14:00(ultimo ingresso13:30)PER GLI ALTRI SITI
Domenica: 09:00 - 13:30 (ultimo ingresso 13:00) SOLO per la Chiesa
09:30 - 14:00 (ultimo ingresso 13:30) PER GLI ALTRI SITI

Attenzione: in caso di grande affluenza gli ingressi potrebbero essere sospesi prima dell'orario di chiusura indicato
Contributo suggerito a partire da: € 3,00

Insieme agli appassionati volontari del FAI e accompagnati dai giovani Apprendisti Ciceroni flegrei potrete visitare:

A POZZUOLI:
• La chiesa di S. Francesco d’Assisi e S.Antonio da Padova.
La parrocchia popolarmente nota col titolo di chiesa di sant'Antonio, è un edificio di culto di Pozzuoli situato su un colle dal quale si ammira una bella vista del golfo. Situata alla fine di una ampia scalinata, era parte di un'antica struttura conventuale, lungo l'attuale via Pergolesi, dal nome del celebre compositore che proprio in questo luogo trascorse gli ultimi giorni della sua esistenza.
La chiesa fu iniziata probabilmente dal puteolano Matteo Zolfo nel 1348 e terminata nel 1472 dal duca di Maddaloni Diomede Carafa. Egli poi l'affidò nel 1479, con l'annesso convento da lui fondato, ai Frati Minori Conventuali. Danneggiata dal terremoto del 1538, fu poi restaurata in età vicereale da Pedro de Toledo. Con decreto del 12 gennaio 1808, il re di Napoli Giuseppe Bonaparte soppresse gli ordini religiosi, e, in seguito, l'11 gennaio del 1811, il vescovo di Pozzuoli Carlo Rosini adattò il monastero a residenza estiva del seminario. Infine, il 7 settembre 1860, a seguito della venuta a Napoli di Giuseppe Garibaldi, l'edificio divenne una casa circondariale, com'è ancora oggi.
VISITE A CURA DEGLI Apprendisti Ciceroni IIS Pareto IPSEOA Petronio e ISE San Paolo
• Villa di Livia
La Villa di Livia sorge in prossimità dello Stadio Antonino Pio a Pozzuoli, su un terreno di proprietà della Famiglia Carannante. La famiglia, a proprie spese e in stretta collaborazione con la Soprintendenza, ha finanziato i lavori di restauro e di risistemazione dell’area archeologica. Si tratta di una villa di età imperiale modificata nell’Alto Medioevo. Come tutte le residenze poste in una posizione panoramica privilegiata, la struttura doveva essere composta da terrazze digradanti verso il mare. Tra i ritrovamenti, la bellissima statua marmorea di Livia - da cui prende il nome la villa - nelle vesti di Fortuna, rinvenuta alla fine del secolo scorso nella stessa proprietà, è oggi esposta alla Carlsberg Glypthotek di Copenhagen.
VISITE A CURA DEGLI Apprendisti Ciceroni ISIS Tassinari e Liceo Pitagora
• Stadio Antonino Pio
Lo Stadio di Antonino Pio, visitabile durante le Giornate FAI di Primavera grazie alla collaborazione tra il Gruppo FAI - Pozzuoli e Campi Flegrei e il Parco Archeologico Campi Flegrei , era ubicato immediatamente ad occidente della città di Puteoli. Sorge su una terrazza naturale, con il fronte settentrionale prospiciente l’antica Via Domitiana (oggi via Luciano) e quello meridionale affacciato sul Golfo di Pozzuoli. La costruzione dello Stadio di Puteoli rientra tra le iniziative sostenute dall’imperatore Antonino Pio per celebrare la memoria del suo predecessore Adriano, morto a Baia nel 138 d.C. Antonino Pio, l’anno successivo, dopo aver trasferito i resti di Adriano a Roma, istituisce a Pozzuoli, nel luogo della prima sepoltura, gare periodiche “alla greca”. Questi giochi, ricordati con il nome di Eusebeia dagli autori antichi, sembrano prevedere almeno due sezioni: una dedicata all’agone ginnico, l’altra destinata all’agone musicale, che doveva prevedere, oltre a gare strumentali, anche gare di poesia. L’istituzione di agoni “alla greca” nella latina Puteoli assume un forte valore simbolico ed ideologico, dettato dall’amore filiale.
VISITE A CURA DEGLI Apprendisti Ciceroni IIS Virgilio di Pozzuoli e IIS Maiorana di Pozzuoli
A BACOLI
• Colombario del Fusaro
Il Colombario del Fusaro visitabile durante le Giornate FAI di Primavera grazie alla collaborazione tra il Gruppo FAI - Pozzuoli e Campi Flegrei, il Comune di Bacoli e la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Napoli è un'area sepolcrale di epoca romana, di proprietà comunale. Esso è costituito da una serie di ambienti al livello della strada e da un edificio ipogeo del tipo, appunto, a colombario. Inoltre vi sono altri ambienti non completamente esplorati.
La scoperta del Colombario del Fusaro avvenne tra il 1840 ed i primi mesi dell'anno successivo, per mano del Regio Architetto Carlo Bonucci, che ne diede notizia in una lettera inviata al re Ferdinando II di Borbone, datata 16 aprile 1841. Nel corso del tempo, abbandonato all'incuria, utilizzato prima come arsenale e poi come discarica, il Colombario del Fusaro compare e scompare diverse volte, fino agli anni cinquanta, quando nei pressi del sito fu costruito un parco condominiale. Ritornato alla luce, l'intero complesso funerario passò in proprietà del Comune di Bacoli, che nel 1979 avviò un progetto di recupero, di riqualificazione e rilancio dell'intera area monumentale.
VISITE A CURA DEGLI Apprendisti Ciceroni Liceo Seneca
• Anfiteatro cumano
L'anfiteatro di Cuma visitabile durante le Giornate FAI di Primavera grazie alla collaborazione tra il Gruppo FAI - Pozzuoli e Campi Flegrei, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei e la Pro Loco Città Di Bacoli, costituisce uno degli esempi più antichi di anfiteatro in Campania. Esso si trova appena fuori l'area Archeologica di Cuma. Sorge in particolare fuori le mura meridionali della città.
L'anfiteatro fu realizzato tra il II e il I secolo a.C., come uno dei primi anfiteatri "stabili" nella regione. Esso appartiene alla tipologia più antica di tali costruzioni, con analogie con quello di Pompei e con l'anfiteatro minore di Pozzuoli, come è evidenziato anche dall'assenza dei sotterranei.
Il monumento è stato indagato solo parzialmente, tanto è vero che la cavea, suddivisa da moderni terrazzi per le coltivazioni, è attualmente occupata da un frutteto . Ne sono stati messi in luce l'ingresso meridionale, parte dell'arena e delle gradinate della cavea e il muro perimetrale a due ordini di arcate. L'anfiteatro doveva misurare 90 m nella parte lunga dell'ellisse e 70 m nella parte più corta ed era sviluppato probabilmente solo su due livelli.
VISITE A CURA DEGLI Apprendisti Ciceroni Liceo Seneca, della scuola Media inferiore Paolo di Tarso e della scuola media inferiore Annecchino-Rodari.
A QUARTO
• Fescina

La Fescina è stata recentemente oggetto di un'opera di manutenzione e valorizzazione grazie al finanziamento ottenuto grazie al concorso "Luoghi del cuore" 2020 del FAI.
La Fescina visitabile durante le Giornate FAI di Primavera grazie alla collaborazione tra il Gruppo FAI - Pozzuoli e Campi Flegrei e l’associazione Anteas-amici dei Campi Flegrei. è parte di una piccola necropoli, forse annessa a una "villa rustica", che sorgeva lungo un diverticolo della Via Campana Puteolis Capuam, che collegava il porto di Pozzuoli a Capua e da lì a Roma attraverso la via Appia. Si tratta di un Mausoleo funebre, risalente al I secolo a.C., la cui parte superiore rimase sempre in vista, adibita a deposito di attrezzi agricoli. A seguito di lavori di scavo l'intera necropoli fu portata alla luce solo negli anni '70 del secolo scorso.
VISITE A CURA DEGLI Apprendisti Ciceroni IC 3 Gadda e dell'ISIS Levi Montalcini di Quarto
Torna il weekend dedicato al patrimonio culturale italiano, da scoprire e proteggere insieme al FAI!
CON IL PATROCINIO DI
Comune di Bacoli, Comune di Pozzuoli, Comune di Quarto
SI RINGRAZIA PER IL SUPPORTO LOCALE
Parco Archeologico Campi Flegrei , Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Napoli, Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici Diocesi di Pozzuoli, Parrocchia di Sant'Antonio e San Francesco di Pozzuoli, Villa Di Livia e famiglia Carannante
HANNO INOLTRE COLLABORATO
Pro loco Città Di Bacoli, Anteas Amici dei Campi Flegrei
 Il 25 e 26 Marzo tornano le #GiornateFAI di Primavera!  Venite a scoprire 𝗖𝗼𝗿𝗳𝗶𝗻𝗶𝗼 "𝗜𝗹 𝗕𝗼𝗿𝗴𝗼 𝗱𝗼𝘃𝗲 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗻𝗮𝗰𝗾𝘂𝗲" un piccolo borgo con una 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗲 storia.  

Gruppo FAI Sulmona-Tre Valli

Scoprirete la storia degli 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗵𝗶 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗶 𝗶𝘁𝗮𝗹𝗶𝗰𝗶 che fecero di Corfinium la loro 𝗰𝗮𝗽𝗶𝘁𝗮𝗹𝗲 e si allearono nella Lega Italica contro Roma per ottenere gli stessi diritti dei cittadini romani.

Coniarono una moneta d'argento dove comparve per la 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮 la parola “𝗜𝗧𝗔𝗟𝗜𝗔”

Visiteremo il Borgo medievale, il Museo Archeologico “Antonio De Nino” che custodisce 𝗶𝗺𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 reperti della Corfinium Italica e romana e il Lapidarium, dove è presente una raccolta lapidea di epigrafi di natura funeraria ed onoraria essenziali per conoscere la vita e i costumi dell’antica Corfinium.

A seguire la splendida Cattedrale di San Pelino, uno dei monumenti 𝗽𝗶𝘂̀ 𝘀𝗶𝗴𝗻𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘁𝗶𝘃𝗶 dell'Architettura Romanica Abruzzese.

Evento 𝘀𝗽𝗲𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲: “Al calar del Sole nel tempo dell'equinozio di primavera”

𝗦𝗖𝗢𝗣𝗥𝗜 𝗧𝗨𝗧𝗧𝗜 𝗜 𝗗𝗘𝗧𝗧𝗔𝗚𝗟𝗜: https://fondoambiente.it/il-fai/grandi-campagne/giornate-fai-di-primavera/i-luoghi-aperti/?search=Corfinio%20;

Le Giornate FAI hanno il Patrocinio del Comune di Corfinio

Si ringraziano i Volontari della ProLoco Corfinio per il fondamentale supporto organizzativo. Foto di Piero Masciangioli

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