giovedì 31 luglio 2014

La Notte della Taranta 2014

Dal 5 al 20 agosto si svolge il Festival Itinerante, una rassegna che toccherà 15 comuni salentini: Alessano, Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cursi, Cutrofiano, Galatina, Martano, Martignano, Soleto, Sternatia, Zollino oltre Lecce e Sogliano Cavour.
La Direzione Artistica è di Sandro Cappelletto e Sergio Torsello.
il festival itinerante 2014
Corigliano d’Otranto
Hevia 
ZampognOrchestra
COMPAGNIA DI SCHERMA SALENTINA. La danza scherma a San Rocco di Torre Paduli di Ruffano.
Alla Bua
Sul piano dei servizi di accoglienza è tra i più attivi della Grecìa Salentina grazie al lavoro sinergico tra Comune, associazioni, imprese di ristorazione, ricettività e servizi. Punto focale di Corigliano è Il Castello: attestato sul versante sud-est dell'antica cerchia muraria, il Castello de' Monti di Corigliano d'Otranto rappresenta, secondo le parole di G. Bacile di Castiglione, il «più bel monumento di architettura militare e feudale del principio del Cinquecento in Terra d'Otranto».
Oggigiorno il Castello, venuta meno l’originaria funzione difensiva, rappresenta un punto di forza di una crescente attrazione turistico culturale ospitando lungo tutto il corso dell’anno eventi di richiamo sociale, comunitario e culturale.
Castrignano dei Greci
Ariacorte Compagnia popolare ospite Enzo Avitabile
Madreterra
Le origini di Castrignano dei Greci si perdono nella notte dei tempi: è da supporre che la configurazione del terreno e il confluire delle acque piovane in più luoghi del paese ed il ristagno delle stesse, abbiano potuto permettere i primi insediamenti abitativi agevolati anche dalla formazione di grotte naturali, infatti nella zona non pochi dovevano essere questi abitacoli.
Castrignano dei Greci è tra i Comuni più attivi nella Grecìa Salentina per la salvaguardia del patrimonio linguistico grazie al proficuo lavoro fatto nel proprio tessuto scolastico. Il territorio di Castrignano conserva inoltre delle testimonianze importanti del periodo bizantino, come la cripta di S. Onofrio. Da vedere sono la Chiesa dell’Annunziata ed il parco con le "pozzelle", tipici pozzi utilizzati per la raccolta delle acque.
Cavour
Cardisanti
Riccardo Tesi & Banditaliana e Daniele Durante
Non è facile risalire alle origini di Sogliano dal momento che mancano fonti storiche e documenti scritti. Alcuni studiosi datano la sua edificazione all'epoca pre-romana della magna-grecia, altri ritengono che le sue origini possano risalire all'epoca delle migrazioni bizantine.
A Sogliano Cavour è possibile visitare la Chiesa di Maria SS. Annunziata, la Chiesa di San Lorenzo Martire risalente presumibilmente al XV secolo la cui intitolazione si deve ai Padri Agostiniani, fondatori anche del locale complesso monastico di Sant'Agostino, risalente invece al XVII secolo ed ora sede del Municipio.
I Padri Agostiniani in questo periodo favorirono il passaggio dal rito greco a quello latino nel territorio di Sogliano e non solo. Vi è infine la Chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, piccola struttura del XIII secolo che sorge su un complesso di grotte basiliane dedicate a San Trifone.
Zollino
Kaìlia
Mimmo Cavallaro & Cosimo Papandrea Tarantaproject con Mimmo Epifani & Ebifani Barbers
Fiorente città di origine messapica Zollino conserva testimonianze megalitiche importanti quali dolmen e menhir (impressionante per dimensione il menhir “Stazione”); da segnalare anche le pozzelle, il frantoio ipogeo e la chiesa matrice di S. Pietro e Paolo. Durante l’epoca medioevale il paese assimilò fortemente l’influenza bizantina, tanto che il rito religioso greco si estinse solo nel 1688.
Fortemente impegnata nella salvaguardia della tradizione linguistica grika, ospita numerose manifestazioni tra cui vanno ricordati I Canti della Passione (in concomitanza con il comune di Sternatia), i riti del Fuoco di fine Dicembre, durante i quali vere e proprie montagne di paglia prendono fuoco in un rito propiziatorio contro la brutta stagione, e la Sagra della “Sceblasti”, caratteristica puccia ricca di sapori la cui ricetta è segretamente custodita nelle tradizioni di Zollino. Tipica è anche la produzione locale di legumi valorizzata con la Fiera di S. Giovanni.
Cursi
Fonarà
Anna Cinzia Villani e MacuranOrchestra con Quartiere Tamburi ospite Alfio Antico
Secondo gli storici Cursi sarebbe di origine romana: i romani vi stabilirono una stazione di corrieri, “Diarii cursores”, per la trasmissione di dispacci militari. Da qui le origini del nome e della raffigurazione sullo stemma civico di un corriere che porta in mano un plico di lettere e dispacci. Anche nel comune di Cursi è presente un Convento degli Agostiniani, fondato intorno al XV secolo e poi dedicato a San Rocco.
Di epoca più lontana è invece la Cripta di Santo Stefano che, scoperta nel 1955, è l’ennesima testimonianza di una sicura presenza dei monaci basiliani nel Salento.
Non si conosce con certezza a quale Santo fosse dedicata; secondo la tradizione a santo Stefano o a san Giorgio ma con molta probabilità a san Pietro in quanto nell'ipogeo il santo è raffigurato ben due volte. L'economia di Cursi è da secoli strettamente connessa all'attività dell'estrazione della pietra leccese, tanto da essere considerato il più importante bacino estrattivo della penisola salentina.
Sternatia
Ambrogio Sparagna con Orchestra Sparagnina ospite Peppe Servillo
Ariantica
Il borgo di Sternatia senza dubbio appare come uno dei più suggestivi della provincia di Lecce, con il suo frantoio ipogeo, la chiesa matrice con lo splendido campanile e il palazzo baronale, ma è il sentirsi griki fino in fondo che balza agli occhi di chi visita questo paese, nella musica, nel sentire parlare il griko tanto tra gli anziani quanto tra i giovani.
Sternatia, o Chora (come è chiamato dai più anziani), è il paese ellenofono più visitato dai turisti Greci e più frequentato dagli studiosi di lingue minoritarie e di tradizioni popolari, perché è l'unico paese ad aver conservato l'uso della lingua greco-salentina anche tra le giovani generazioni.
Tra gli eventi si segnalano i Canti della Passione, una rassegna dedicata ai canti popolari in griko durante il periodo pasquale, canti che coinvolgono anche altri paesi della Grecìa Salentina creando un circuito che vede riproposti canti in lingua grika in tutti i luoghi in cui si cantava e si canta ancora la Passione. Da visitare a Sternatia è il Complesso dei Domenicani, antica sede conventuale di questo ordine ecclesiastico risalente alla fine del 1500 e intitolata a Santa Maria di Tricase.
Martignano
Fabbrica Folk
Nidi D'Arac con Rosapaeda
Il più piccolo tra i Comuni della Grecìa Salentina, delizioso esempio di una grecità ancora viva e pulsante, in cui sopravvivono discreti segni di una cultura materiale e di una spiritualità fortemente legate all’Oriente. Nel centro storico troviamo il settecentesco Palazzo Palmieri in cui nacque Giuseppe Palmieri, uno dei maggiori esponenti meridionali dell’Illuminismo, oggi Parco culturale e sede del FRONT OFFICE TURISTICO SALENTO GRIKO. Attigui il frantoio semi-ipogeo e la seicentesca Cappella di S. Giovanni, interamente affrescata.
Carpignano Salentino
Sciacuddhuzzi
Ruggiero Inchingolo & Suoni dal Mediterraneo ospite Nour Eddine
° Roberto Inchingolo e Carlo “Canaglia” con Nour Eddine
Il violino di Ruggiero Inchingolo e il tamburello di Carlo De Pascali- Canaglia si fondono con i
suoni di Nour Eddine, compositore, cantante e coreografo dalle antiche origini berbere. Il suo
repertorio deriva da un progetto di recupero della tradizione dei rituali gnawa e jahjuka.
Situato sulla via per Otranto protende il suo territorio verso il mare Adriatico, con un patrimonio di ulivi straordinario. Attento custode di uno dei capolavori più importanti di arte bizantina in Italia, la Cripta di Santa Cristina, ospita manifestazioni di spessore quali L’Olio della Poesia, di scena nel borgo di Serrano (frazione di Carpignano), o di tradizione e costume come La Festa te lu Mieru (festa del vino).
E’ gemellato con il Comune greco di Agios Georgios. Le origini di Carpignano Salentino sono tra le più remote e ne sono testimonianza il menhir Grassi e il menhir Croce Grande o Staurotomèa, risalenti all’età del bronzo e entrambi molto ridotti in altezza anche a causa di chi un tempo sperava di trovare sotto di essi leggendari tesori, le famose "acchiature".
Altre testimonianze sono le neviere, anfratti sotterranei profondi circa tre - quattro metri, riadattati intorno al XIII–XIV secolo come depositi per conservare la neve, dato che in passato il clima salentino era molto più rigido di quello attuale.
Calimera
Triace ospiti Elena Ledda e Mauro Palmas
Kalàscima ospite Bukhu
Tra i dieci Comuni della Grecìa Salentina è quello che porta nel nome (in greco “buongiorno”) il segno evidente di una tradizione bizantina.
Attivo nel dibattito sulla conservazione della lingua grika, Calimera è custode di un patrimonio culturale straordinario, grazie al lascito di illustri cittadini. Le origini del paese, che si trova lungo la Via Traiana Calabra, l’antica strada che collegava Otranto a Lecce e Brindisi, rimangono incerte.
Oggi noto per la sua vivacità culturale, Calimera era in passato nota per la produzione del carbone, attività che proveniva dall'utilizzo del legname del grande bosco. Tra i culti radicati tra i calimeresi spiccano ancora oggi quelli per santi di origine orientale: S. Eligio, protettore dei maniscalchi, S. Elia, antico patrono di Calimera, S. Vito, protettore degli animali e S. Biagio, protettore dei carbonai e della gola. Il comune di Calimera ospita la Casa Museo della Cultura Grika e della civiltà contadina ed il Museo di Storia Naturale del Salento.
Lecce
ORE 20.30 Ex Convento dei Teatini
Ensemble del Sud con Brizio Montinaro
Diretto da Marcello Panni
ORE 21.30 Piazza Sant'Oronzo
Bandadriatica ospite Burhan Ocal
Mascarimirì ospite Antonio Corba
Lecce è conosciuta in Italia e non solo come La città del Barocco, ed offre al viaggiatore più esigente uno straordinario patrimonio artistico.
Dal Castello Carlo V, imponente mastio normanno rimaneggiato dalla nuova architettura militare del 1500, alla scenografica Piazza Sant’Oronzo, con il suo anfiteatro romano, il Sedile e la colonna con la statua di S. Oronzo; la deliziosa chiesetta di San Marco e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie.
Ma come non sorprendersi davanti ad una delle creazioni più alte del barocco leccese, La Basilica di Santa Croce con l’annesso convento dei Celestini, un tripudio di forme e decori simbolo di tutta la produzione barocca tra cinquecento e seicento. Ed ancora la Chiesa dei Gesuiti e la chiesa di S. Irene, la spettacolare macchina scenica di piazza duomo, la chiesa del Rosario e l’imponente Porta Rudiae, una delle tre porte della città antica.
Alessano
Enza Pagliara ospite Nassouli El Mehdi
Zimbaria
Una radicata tradizione attribuisce la fondazione della città di Alessano ad Alessio I Comneno, imperatore bizantino, ma non esistono documenti che permettono di far luce con certezza sulle origini della città. I Normanni assegnarono ad Alessano un ruolo preminente su tutto il Capo di Leuca, che conserverà per lungo tempo.
Nel XV e XVI secolo Alessano visse la sua stagione di massimo splendore sotto la signoria di importanti famiglie nobiliari (i Della Ratta, i Del Balzo, i De Capua ed infine i Gonzaga). Montesardo con la sua caratteristica posizione di piazzaforte naturale, ha origini che si perdono nella notte dei tempi.
Di recente sono state scoperte tracce importanti di strutture di epoca messapica (resti della cinta muraria del IV secolo a.C., tombe, fondamenta di edifici).
Soleto
Stella Grande e Anime Bianche
Kamafei con Kissmet
Probabilmente di origine messapica, Soleto era in epoca preromana al centro di un incrocio di strade che mettevano in comunicazione le messapiche Nardò e Roca. Nella Grecìa Salentina è conosciuta come la città della Guglia, simbolo prezioso e magico dell’arte di lavorare la pietra, legata alla leggenda ed al mito del filosofo e alchimista Matteo Tafuri.
Ma Soleto è anche la città della “mappa” quella ritrovata in una campagna di scavi archeologici, risalente a 500 anni a.C. e custodita al Museo Nazionale Archeologico di Taranto, riconosciuta come la mappa più antica dell’Occidente. Splendidi gli affreschi della Chiesetta di S. Stefano nel cuore del centro storico.
Tra gli eventi si segnala la rassegna “SoletoPerAlnero” festival che rende omaggio al mistero e al “lato oscuro dell’animo” e promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Soleto grazie al supporto di Unione Europea e Regione Puglia.
Cutrofiano
Astèria
Canzoniere Grecanico Salentino con Accordone
Nella Grecìa salentina Cutrofiano porta la più importante tradizione artigianale risalente al medioevo legata alla lavorazione della terracotta del Salento, è infatti fiorente la lavorazione artigianale delle terraglie confezionate con i locali banchi di argilla giallastra: vasi, stoviglie e oggetti ornamentali, costruiti dagli artigiani di Cutrofiano sono venduti su tutte le piazze di ogni comune della provincia, apprezzate a livello nazionale ed anche all’estero.
Tipica, nel mese di Agosto, è la Mostra della Ceramica che attrae un gran numero di visitatori e turisti. Da visitare sono il Museo della Ceramica e quello Malacologico, il Parco dei Fossili ed un interessante centro storico. Su tutto la sontuosa Chiesa madre, titolata a Maria SS. della Neve, e la Congrega dell'Immacolata.
Galatina
Malicanti ospite Mike Maccarone
Officina Zoè con Hosoo e Transmongolia e compagnia TarantArte
Centro di tradizione e cultura greca, è posto nelle immediate vicinanze della Grecìa Salentina.
Il toponimo deriva da “Kali Athinà”, la bella città di Atene, e la tradizione vuole che sia stata fondata dai coloni greci che la dedicarono a Minerva, il cui animale sacro era la civetta; lo stemma civico riproduce proprio questo animale sovrastato da una corona baronale e dalle chiavi pontificie incrociate.
Le prime notizie certe sul centro risalgono all’età feudale. Grazie agli studi condotti dal Prof. Andrè Jacob sappiamo per certo che, nel 1200, Galatina era un centro importante di cultura, lingua e rito greco. Al tempo stesso le funzioni religiose erano celebrate anche in rito latino, diffusosi in tutta la Terra d’Otranto ad opera dei Normanni, che avevano occupato il Salento a partire dai primi anni dell’XI secolo.
Nel corso del XIV secolo la città divenne feudo dei del Balzo e poi degli Orsini-del Balzo che contribuirono notevolmente alla sua crescita, sia dal punto di vista socio-economico che artistico.
Martano
Maria Mazzotta, Redi Hasa e Ovidio Venturoso con Rita Marcotulli
Petrameridie ospite Tony Esposito
Le origini di Martano, come per altri centri del Salento, non sono certe, sicché storia e leggenda si mescolano. Secondo alcuni storici la nascita di questa cittadina è dovuta agli antenati di Minosse, congiunti agli Ateniesi di Japige. Da alcuni reperti storici si può invece affermare che Martano sia stato fondato dal centurione romano Martius, al quale spettarono le terre del Salento come dono per il valore dimostrato in battaglia, all’indomani delle lotte che portarono i romani, a cavallo del 267 A.C., alla conquista di queste terre.
Legata alla storia vi è la cultura, e forte è a Martano il legame con le proprie tradizioni grike che si è evoluto nel tempo con un intenso lavoro di recupero della memoria e con un rilancio delle attività contadine che oggi producono, con consorzi e cooperative, prodotti agroalimentari di qualità esportati in tutto il mondo. Da visitare è il suo bel centro storico nonché il sito archeologico di Apigliano, mentre tra gli eventi sono da segnalare la Mostra Mercato Agorà e la Sagra della Vulìa Cazzata.

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