venerdì 5 febbraio 2021

La #Bacheca: #AlpineWorldSkiChampionships 1970

The FIS Alpine World Ski Championships 1970 were held 8–15 February in Gröden/Val Gardena, Italy.
For the only time, results from a World Championships were included in the World Cup points standings, then in its fourth season. Two seasons earlier, results from the Winter Olympics (concurrent World Championships) were also included in the World Cup standings.
The French team again led with ten medals: three gold, five silver, and two bronze.
TELESCIANDO IT MONDIALI SCI ALPINO 1970 cerimonia d'apertura
La Val Gardena è un paradiso per gli sciatori, sia principianti che appassionati. Ma per pochi giorni all'anno le piste da sci della Val Gardena appartengono all'assoluta élite mondiale dello sci - avrete la possibilità di vedere le superstar della scena dal vivo lottare per i migliori piazzamenti in Coppa del Mondo FIS.
La storia delle gare di Coppa del Mondo in Val Gardena risale agli anni '70. La pista Saslong, con le sue famose e temibili gobbe di cammello e con una velocità di oltre 100 km/h, è uno dei luoghi più belli e conosciuti della Coppa del Mondo. Quando si svolsero i Campionati del Mondo di sci del 1970 in Val Gardena, tra le altre località, tutto il mondo dello sci osservò con attenzione la pista Saslong. Diverse decine di gare maschili e femminili si sono svolte su questa e su altre famose piste della regione: Ronc, Ciampinoi e Cir. Oggi la Val Gardena ospita una gara annuale di Super-G e una discesa libera maschile. www.valgardena.it
TELESCIANDO IT MONDIALI SCI ALPINO 1970 VAL GARDENA DISCESA FEMM ZRYD E MIR
Quel che si può affermare, nel caso di Elizabeth “Betsy” Clifford, è che infiltrò il mondo dello sci alpino con la forza dirompente della sua freschezza adolescenziale, per poi eclissarsi altrettanto velocemente così come aveva raggiunto l’apice. La Clifford nasce ad Ottawa, il 15 settembre 1953, ed è tanto abile fin da bambina nel condurre gli attrezzi che la nazionale canadese, non proprio ricca di campionesse in divenire – ci sono anche Judy Leinweber e Karen Dokka – seppur possa contare sul traino di una fuoriclasse come Nancy Greene che fa sue le prime due edizioni della Coppa del Mondo oltre a mettersi al collo l’oro in gigante e l’argento in combinata alle Olimpiadi di Grenoble, la inserisce nella squadra che proprio ad inizio 1968 conquista risultati importanti sulle piste europee. Betsy, in effetti, che ai Giochi, non ancora 15enne, diventa la più giovane sciatrice del suo paese a prender parte ad una rassegna olimpica ottenendo un 23esimo posto in discesa libera e non portando a termine le due gare di slalom e gigante, è subito nona ad Oslo proprio tra le porte larghe della disciplina più tecnica dello sci, per poi chiudere in ottava posizione lo slalom sulle nevi di casa a Rossland. La stagione 1969/1970, in effetti, è quella del definitivo salto di qualità per la Clifford, capace di ottenere due secondi posti in slalom a Grindelwald, quando è anticipata di soli 0″18 dalla francese Michella Jacot, e a Bad Gastein, quando deve inchinarsi nettamente all’altra transalpina Ingrid Lafforgue. Ed è proprio nelle serpentine tra le porte strette che la canadese esprime appieno la sua classe, arrembante ma anche estremamente redditizia, ottenendo in stagione ben quattro podi e sette piazzamenti tra le migliori dieci che le valgono a fine anno il quarto posto nella classifica di specialità. Nondimeno la Clifford sa destreggiarsi pure tra le maglie larghe del gigante, ed è proprio in questo esercizio che infine coglie la prima vittoria in carriera, il 14 febbraio 1970, sulle nevi della Valgardena.
Fortuna vuole che quella gara valga per la 21esima edizione dei Campionati Mondiali di sci alpino, e nel giorno di San Valentino, sulla pista “Ciampinoi“, con il tempo di 1’20″46, la Clifford, scesa col pettorale numero 2, riesce a tenersi dietro un trio di francesi d’assalto, Lafforgue, Macchi e Jacot, rispettivamente distanziate di 7, 14 e 16 centesimi. 
Per la ragazza di Ottawa, ottava anche nello slalom iridato, che oltre a saper sciare bene, illumina la scena con un sorriso che conquista, è l’apoteosi, e non ancora compiuti i 17 anni può guardare tutte dall’alto al basso, diventando la più giovane medagliata d’oro in una rassegna mondiale. Il che è una bella ipoteca per il futuro. sport660.wordpress.com
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