mercoledì 18 maggio 2022

#Primavera2022, IN GIRO PER L'ITALIA. #Giro105 | Carpi

Di origine preistorica e risalente alla civiltà villanoviana, Carpi è stata inizialmente un borgo medievale di cui conserva ancora numerose testimonianze come il Piazzale Re Astolfo, centro della città fino all'inizio del '500 e tuttora il cuore della città medievale, e La Sagra, inserita nel circuito europeo degli edifici romanici.È, però, il suo importante patrimonio storico-culturale risalente all’età rinascimentale che le ha conferito l’appellativo di “perla del Rinascimento”. A partire dal XIV secolo, infatti, Carpi divenne sede della Signoria di Carpi e poi contea dei Pio di cui il Palazzo dei Pio, recentemente restaurato e sede dei principali musei della città, ne è la più grande testimonianza. Durante la Seconda Guerra Mondiale, poi, questo territorio, in particolare la frazione di Fossoli, è stato coinvolto nei tragici eventi della deportazione ebraica verso i campi di sterminio nazisti, di cui ora ne viene onorata la memoria nel Museo Monumento del Deportato Politico Razziale, presso Palazzo Pio. Oggi, Carpi è una città vivace dalle tante attività industriali e artigianali, conosciutissima per il suo distretto del tessile, dagli scambi commerciali e culturali e dai numerosi eventi dedicati alla vita artistica e scientifica della comunità locale e non.
Il centro di Carpi, le sue piazze e i suoi monumenti
Camminare per le strade del centro di Carpi è molto piacevole. La passeggiata tra Piazza dei Martiri e la vivace Piazza Garibaldi è un grande classico da percorrere e tanti sono i punti d’interesse da vedere. Molti dei monumenti da non perdere te li indichiamo di seguito, dedicando loro un paragrafo, ma ce ne sono altri, come ad esempio il bel Teatro Comunale e l'Ex Sinagoga Ebraica
I Musei di Palazzo dei Pio
Sono costituiti dal Museo del Palazzo e Museo della Città.
Il primo è dedicato all’arte e alla storia del Palazzo dei Pio e della corte rinascimentale. Qui sono custoditi i nuclei più importanti della collezione museale: i dipinti, le xilografie, i legni antichi e le ceramiche decorate. Nel secondo si racconta, invece, la storia del territorio carpigiano, della nascita e della crescita della città, dai primi insediamenti dell’età del Bronzo fino al Novecento, tracciandone lo sviluppo ambientale, sociale, economico, culturale ed urbanistico. Non manca una sezione dedicata alla maglieria.
Il Museo Monumento del Deportato Politico Razziale
E' stato progettato dallo studio BBPR di Milano in onore delle vittime dell’olocausto nazista che al campo di Fossoli, una frazione vicina, venivano raccolti e smistati verso i campi nazisti. Le tredici sale presentano un’architettura sobria con pareti intonacate di grigio, su cui sono incise, in colore rosso, frasi di prigionieri tratte dalle Lettere dei condannati a morte della Resistenza europea e alcuni graffiti ispirati a opere di Longoni, Picasso, Guttuso, Cagli e Léger. Nel cortile esterno, parte integrante del percorso di visita, sono presenti sedici stele in cemento armato, alte sei metri, con i nomi dei campi di concentramento e sterminio in Europa.
L’Acetaia Comunale
E' collocata nel sottotetto di Palazzo Scacchetti, residenza municipale, ed è composta da tre batterie di botticelle pregiate, denominate Maria Beatrice, Caterina e Adelaide, e da due botti madre. Le batterie hanno dalle sei alle otto botticelle, realizzate con legni diversi e con capacità a scalare variabile. L’acetaia è curata dalla comunità carpigiana della Consorteria dell’Aceto Balsamico Tradizionale Modenese di Spilamberto e l’aceto annualmente prodotto viene utilizzato dall’Amministrazione per farne dono a ospiti illustri della città o per essere utilizzato anche durante corsi di degustazione.
La Basilica Cattedrale dell'Assunta
Iniziata nel 1515 su committenza di Alberto Pio come centro religioso della grande piazza, fu progettata da Baldassarre Peruzzi che seguì il modello bramantesco e raffaellesco della basilica di San Pietro in Vaticano, ricalcando elementi classicheggianti, derivati dai modelli della cultura romana rinascimentale. I lavori, interrotti nel 1525 e ripresi nel 1606, si dimostrarono solo parzialmente rispettosi dell’originaria concezione dello spazio, poiché la chiesa costruita risultò mancante di una campata verso la piazza. L’attuale aspetto interno è dovuto a interventi tardo ottocenteschi, che hanno modificato l’architettura e la decorazione, di stile neorinascimentale, eseguita da pittori carpigiani. Sugli altari si trovano opere d’arte con ancone in legno, marmo e scagliola, paliotti, dipinti di scuola emiliana del XVI e XVII secolo e sculture.
Palazzo Foresti
Fu costruito nel 1892 su progetto dell’ingegnere Achille Sammarini in stile neorinascimentale per Pietro Foresti, industriale del truciolo e collezionista d’arte che qui vi collocò la sua pregevole raccolta. La facciata, in mattoni stuccati, presenta due balconi con bifore ornati da elaborate terrecotte. Di notevole interesse è la bifora tardo quattrocentesca in terracotta con Madonna collocata nel cortile interno, proveniente dalla vicina contrada della Cavallina. All’interno si possono ammirare affreschi ottocenteschi di Lelio Rossi, Carlo Grossi, Andrea Becchi e Fermo Forti. Il Palazzo ospita oggi un’importante collezione di dipinti di scuola italiana del tardo Ottocento-primo Novecento, tra cui alcune opere di De Nittis, Fattori, Malatesta, Graziosi e Muzzioli. emiliaromagnaturismo.it
APPUNTAMENTI DI RILIEVO
Il Festival della Filosofia - terzo weekend di settembre
Sicuramente uno degli eventi più attesi e più importanti dell’intero anno, la cui fama ha superato i confini locali diventando nazionale, Il Festival della Filosofia si svolge tra Modena, Sassuolo e Carpi. Tutti gli anni, centinaia di persone vengono sul nostro territorio per partecipare al ricco programma di lezioni magistrali, eventi e mostre che hanno come protagonisti filosofi e intellettuali anche di fama internazionale.
#ascoltandoI Vespri Siciliani: Act V: Ah, vieni, il mio mortal dolore · James Levine · Giuseppe Verdi · Plácido Domingo · Sherrill Milnes · Ruggero Raimondi · Martina Arroyo · John Alldis Choir · New Philharmonia Orchestra

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