sabato 14 maggio 2022

#Primavera2022, IN GIRO PER L'ITALIA. #Giro105 | Il Giro d'Italia a Napoli

NAPOLI, 10 MAG - Teatro di storie di grandi campioni, da Girardengo a Binda, da Eddy Merckx - che proprio a Napoli vinse il suo primo Giro d'Italia - a Moser, e di tappe leggendarie, il passaggio della Carovana Rosa nel capoluogo partenopeo non è mai banale.
Napoli è stata presente nelle prime tre edizioni del Giro. La prima volta risale al 1909, quando la carovana giunse a Napoli da Chieti.
Indimenticabile l'arrivo del '68, nell'unica edizione che si è conclusa a Napoli. Trionfatore assoluto del Giro di quell'anno fu Eddy Merckx, vincitore, sotto la pioggia del suo primo Giro d'Italia. 
A Napoli, al termine di una Caserta-Napoli a cronometro, in una Piazza Plebiscito invasa di bici, avrebbe poi vinto Francesco Moser, in maglia rosa, sbrindellando i ciottoli della Doganella, come corresse ancora una 'Roubaix', nel 1979.

Per passare al '96, quando con uno sprint dei suoi SuperMario Cipollini fece suo l'arrivo nel capoluogo partenopeo. 
  • comune.napoli.it - (Mi regalo un Giro a Napoli- Il Natale a maggio) - Va bene così, cinquanta anni dopo la prima partenza del '63, e con la discreta certezza che non ce ne sarà una terza, anagraficamente, da condividere. 
  • Sabato 4 maggio 2013 la città di Napoli ospiterà la Grande Partenza della 96° edizione del Giro d'Italia. Dopo anni di assenza dal capoluogo campano, ritorna il più grande evento ciclistico che la storia e la tradizione sportiva del nostro Paese conoscano. Infatti, è dal lontano 1963 che la Grande Partenza non veniva ospitata nel capoluogo campano. L'ultima volta che la carovana rosa ha toccato la città è stato nel 1996; nell'edizione di quell'anno, la VIII tappa Polla - Napoli con un percorso di 135 chilometri, vide trionfare uno strepitoso Mario Cipollini ed il giorno seguente, quando il gruppo partì alla volta di Fiuggi, primo tra i corridori fu un altro italiano, Enrico Zaina, classificatosi al secondo posto nella classifica finale.comune.napoli.it
Poi una pausa lunga 13 anni quando, nel 2009, Napoli raccolse il testimone dalla vesuviana Ercolano per lanciare i corridori verso il traguardo della ciociara Anagni. 
Sabato 30 maggio 2009 Tappa 20: Napoli - Anagni
  • Napoli, con tutto quello che questa straordinaria città ha rappresentato e rappresenta per storia, cultura, monumenti, tradizioni, paesaggi, ambiente e stile di vita dell’estroversa popolazione, con valenze uniche, internazionali, ritrova il Giro d’Italia del quale è stata un traguardo nella prima edizione. Era la 3^ tappa con partenza da Chieti per 242 chilometri. Una tappa “breve” per gli usi ed i costumi dell’epoca con la vittoria di Giovanni Rossignoli. Poi, a seguire, i vincitori nella città partenopea sono Albini, Belloni, Aymo, Girardengo, Zanaga, ancora Belloni, Girardengo, Binda, Piemontesi, terzo successo di Belloni nel ’29, Di Paco, Mara, Guerra, Loncke, Guerra, ancora Di Paco, Olmo, tris per Guerra così come per Di Paco e siamo nel 1938. Nel 1940 Servadei, Ricci ’45, Coppi ’47, Logli ’48, Biagioni ’49, Brasola ’50. Casola ’51, Van Steenbergen ’52, Milano ’53, ancora Van Steenbergen ’54, Zucconelli ’55, Vito Favero ’57, Poblet ’59. Nel 1963 il Giro parte da Napoli con la vigilia e la prima parte del Giro avvelenati dalle polemiche per la doppia maglia tricolore fra Bruno Mealli e Marino Fontana. Lotta dura, di competenze e poteri, fra la federazione d’allora ed il movimento professionistico. Tutto poi rientrò nel corso del Giro. Basso nel ’66, Guido Reybrouck nella tappa finale del Giro ’68, il primo dei cinque vinti da Merckx, ancora Basso nel ‘69 ed un altro grande velocista, Cipollini nel 1995 per la storia del Giro a Napoli dove la passione ciclistica che si richiama anche a grandi manifestazioni del passato quali il Giro di Campania, la Roma-Napoli-Roma, alla pista dell’Arenaccia è strenuamente sostenuta da un ristretto e competente gruppetto di veri appassionati innamorati del ciclismo e delle sua storia. Altimetria praticamente piatta per la corsa che passa per Pozzuoli ed entra in provincia di Caserta per Castel Volturno, Mondragone – zona di squisite mozzarelle -, Campo Felice e trovare quindi il Lazio, con la provincia di Frosinone. Cassino con la sua storia e l’imponente abbazia benedettina che la domina dal’alto, fu fondata da S. Benedetto da Norcia nel 529 e ricostruita dopo la distruzione subito nel corso del secondo conflitto mondiale, poi Ceprano, Frosinone, capoluogo della Ciociaria sono i centri principali che scandiscono l’avvicinamento ad Anagni, città che ospita per la prima volta la corsa rosa. C’è da percorrere la dolce ascesa che porta dal fondo valle all’abitato che è anche il traguardo finale dopo avere percorso il circuito finale.

L'ultima volta risale al 4 maggio del 2013. Era l'anno delle World Series dell'America's Cup nello specchio d'acqua di Castel dell'Ovo, ma in quell'occasione a volare via come un catamarano spinto dal vento fu il velocista britannico Mark Cavendish, che bruciò sul traguardo l'italiano Elia Viviani e il francese Nacer Bouhanni. ansa.it 
5 Maggio 2013 Ieri a Napoli era l’Italia. Il Giro d’Italia è tornato a partire sullo stivale, è tornato Italia, ancor più che italiano. Il sole, il mare, il caldo delle gente più che del maggio all’ombra (rada) del Vesuvio. Mancavano solo pizza e mandolino, poi lo stereotipo sarebbe stato completo. Quella che poteva essere una stucchevole celebrazione dell’italiano, è invece riuscita perfettamente. Chapeau. Per via Caracciolo, la “salita” di Posilipo, piazza del Plebiscito, in ogni angolo di Napoli nessuno pensava ai mezzi pubblici senza benzina. Nessuno pensava ai problemi che troppo spesso imbrattano la vita e lo sport di queste parti. Qui non se ne parlerà, non per negligenza o altro. Semplicemente non c’è stato niente di tutto questo. La tv ci ha restituito una Napoli incantevole, cornice di una grande festa. Una vetrina che non è scivolata nell’essere uno specchietto per le allodole. Il Giro è questo, tricolore fino al midollo. Sole, mare e gente in spiaggia. Lasciamo alle classiche del Nord il loro freddo, la loro pioggia. Basta Olanda, basta Londra (per citarne due tra le più recenti sedi di partenza). Viva l’Italia e il suo spettacolo naturale. La diretta ci ha restituito una città nascosta dai suoi problemi, dalle sue sofferenze che in tanti, in troppi, non conoscevano. Non poteva esserci avvio migliore, scenario migliore. zonacesariniblog.wordpress.com

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