giovedì 16 maggio 2019

#Primavera2019, IN GIRO PER L'ITALIA. #Giro102 #lMolise #Abruzzo

Centro Murattiano. Piazza Gabriele Pepe
Campobasso è un comune italiano di 49 148 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia e della regione Molise.
Veduta del castello Monforte da Piazza della Vittoria
Prima città della regione per popolazione, sorge a 701 m s.l.m. (a m. 792 il castello Monforte), risultando così, per altitudine, il terzo capoluogo di regione dell'Italia peninsulare, dopo Potenza e L'Aquila, e il quarto capoluogo di provincia, considerando anche Enna.
La città, di probabile origine longobarda, si trova nella zona compresa tra i fiumi Biferno e Fortore. Il centro storico raccoglie numerose testimonianze delle diverse epoche della città, dalla duecentesca chiesa di San Leonardo, al quattrocentesco castello Monforte, e alla neoclassica cattedrale della Santissima Trinità. Nel 2018 Campobasso è stata insignita dal Ministero dei Beni Culturali del titolo di borgo di notevole interesse storico.
Via Chiarizia: salita verso il castello; a sinistra la chiesa di San Leonardo
Sull'origine del nome Campobasso ci sono molte ipotesi e poche certezze; tanti sono stati coloro che con i loro studi e ricerche hanno cercato di trovarne il significato.
Il Galanti, asserisce che in origine l'abitato fosse diviso in due borghi, uno chiamato Campus de Prata e l'altro Campus Bassus. Il primo insediamento, posto a una quota più alta, sarebbe andato distrutto e gli abitanti si sarebbero trasferiti nell'altro che avrebbe così dato il nome alla futura cittadina.
Secondo il Masciotta, il nome della città deriverebbe da Campus Vassorum, cioè campo dei vassalli. Nel X e XI secolo i vassalli erano coloro che abitavano, essendone soggetti, gli spazi circostanti i castelli del feudatario.
Il Gasdia, ritiene più semplicemente che il nome Campobasso sia in rapporto con la sua posizione topografica. Nella sua “Storia di Campobasso” egli afferma: “Chi primo s'affacciò alla conquista di questa regione, dopo l'affaticato salire e discendere e risalire del cammino montuoso, respirò discendendo verso questo minuscolo altipiano prativo. O fossero Bulgari guidati da Alzecone, o Longobardispoletini o beneventani, o conquistatori della normanna nobiltà, o pacifici monaci di San Benedetto da Norcia che, armati della Regula, del salterio e dei sacri arnesi agricoli risalissero da Santa Sofia di Benevento a ridar vita a questa regione…dissero: ecco il Campo Basso, ecco la località bassa dove pianteremo il bivacco, la dimora, la badia”.
Il Michelangelo Ziccardi, sulla base di alcune indicazioni storiche di Tito Livio, farebbe risalire il nome della città al fatto che un certo console romano Basso abbia costruito un campo militare, da cui Campus Bassi poi trasformatosi con il tempo in Campobasso
«Le montagne intorno fino all'eccelsa Maiella ordinavansi in file; e le loro cime, toccantisi in apparenza e per dubbie liste distinte appena, la immensità de' bacini accennavano del Biferno del Trigno e del Sangro, ne' quali tante altre minori valli convengono. Numerose borgate, quale in iscorcio e quale in prospetto, ad animar questa scena, coronavano Campobasso, se non che tolti dalla neve gli oscuri così de' boschi come de' tetti.»
(Dall'opera "La Pace" di Michelangelo Ziccardi
Palazzo Mazzarotta, sede del Museo Sannitico, visto da vico Pizzoferrato
Mark Knopfler - Who's your baby now
Miglianico è un comune italiano di 4.780 abitanti della provincia di Chieti in Abruzzo. Il suo territorio si estende tra i fiumi Foro e Venna ad una distanza di circa 5 km dal litorale Adriatico.
La fondazione del paese risale al periodo medievale (987 d.C.), in quanto il nome Miglianico parrebbe derivare dal latino Aemilius. Tuttavia lo sviluppo del borgo avviene intorno alla rocca sorta in epoca alto medioevale, come testimoniano i resti di conci monumentali (riferibili al X secolo e XI secolo) gravemente danneggiati dall'ultimo conflitto mondiale ed ora restaurato ed adattato ad abitazione. Nei primi tempi l'abitato appartenne ai Conti di Chieti, alla Badia di San Giovanni in Venere. Inoltre, è anche molto probabile che in epoca normanna il castello
abbia costituito un importante presidio militare in difesa del fiume Foro.
In questo periodo viene citato nel Catalogus baronum (1014) come Mellianum, feudo di tre militi, quando viene presidiato da un certo Riccardus Trogisii, esponente di spicco di un ramo di una famiglia normanna venuta in Abruzzo al seguito di Roberto di Loretello e sub feudatario di boemondo, conte di Manoppello. Nel XIV secolo, la località è ricordata come "Molianico, Milianica e Millanica" con le chiese S. Angeli, S. Martini S. Andree in Milianica[4]. Nel XV secolo fu degli Orsini e nel termine del XVIII secolo fu dei Valignani di Chieti ma, successivamente, fu dei Todeschi di Pianella.
Miglianico segue le vicissitudini del Regno delle Due Sicilie ed è incorporata al Regno d'Italia nel 1860.
Miglianico è indubbiamente divenuta famosa grazie agli artisti Francesco Paolo Michetti e Gabriele d'Annunzio, i quali hanno immortalato nella pittura e nella prosa la celebre festa patronale di San Pantaleone. Tuttavia, seguendo la corrente del realismo e dell'impressionismo, Michetti nella sua tela Gli storpi o il Voto, ha ben superato il realismo classico di quei tempi, illustrando molto bene, e con pennellate rapide e aspre la scena del procedere carponi e strisciando dei fedeli verso il busto reliquiario del santo, adagiato davanti l'altare della chiesa. La scena si svolge ad andamento orizzontale, l'atmosfera è oscura e opaca, i fedeli sono raccolti in preghiera, ed alcuni con dei cenci addosso, piuttosto che degli indumenti veri e propri, avanzano premendo il petto sul terreno, mentre un fedele è arrivato al busto, che abbraccia e bacia con passione, in segno di fedeltà estrema. Quest'eccessivo amore, descritto con caratteristiche talmente passionali da rasentare il fanatismo e la follia pura, è stato descritto da D'Annunzio nella novella Gli idolatri, il quale con Michetti dovette aver assistito, nel 1884 circa, alla processione di Miglianico. La novella fu inclusa nella raccolta San Pantaleone e pubblica nel 1886, riedita nel nuovo gruppo de Le novelle della Pescara nel 1902.
Francesco Paolo Michetti
Studio per figura femminile o Pastorella, 1900 ca. (Fondazione Cariplo)

Paesaggio abruzzese, o Ritorno all'ovile (1910)
Nel 2009 Miglianico ha ospitato, durante i XVI Giochi del Mediterraneo di Pescara, il torneo di golf. https://it.wikipedia.org/wiki/Miglianico
#PercorsiQuotidianiMUSICA
...e i sogni di notte
che chiedono amore
cadono al mattino senza te
cammina da solo
urlando ai lampioni
non resta che cantare ancora


Vinicio Capossela - Scivola vai via (Official Video)

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