venerdì 30 luglio 2021

#NarrazioniOlimpiche Tokyo 2020, #Storie: Lucilla Boari - Rivalta sul Mincio

Lo fa al ritmo del tormentone estivo 'Mille' di Fedez e Orietta Berti, che va forte anche in Giappone e qui viene 'pompato' dal dj nelle fasi morte della gara ("sono contenta che l'abbiano messa, perché Fedez è uno degli artisti che mi piace") e proprio nell'anno in cui la federazione compie 60 anni. Per questo si commuove non solo lei ma anche il presidente federale (e dell'ente europeo di questo sport) Mario Scarzella.
"E' una cosa storica - dice emozionato -, il bronzo di  Lucilla Boari dimostra che con la determinazione e la serietà si possono raggiungere i risultati più difficili". Poi si commuove. "Lei è Sanne, la mia ragazza" quando in collegamento video con Casa Italia compare la fidanzata.
Anche oggi, in una giornata per il resto di magra assoluta, e' una donna a smuovere il medagliere azzurro ora a quota 20 (21 con la Testa) e ancora una volta in una prima assoluta. Lei, la diretta interessata, ci sperava fin dalla notte scorsa, "e infatti - rivela dopo la gara - la notte scorsa non ho dormito pensando a quanto desideravo finire sul podio". La mancanza di riposo non le ha impedito oggi di rendere al meglio in gara, non tanto in semifinale contro la russa Elena Osipova, a sua volta costretta in finale ad inchinarsi alla classe della fuoriclasse sudcoreana An San, quanto nella finale per il bronzo contro la fortissima statunitense Mackenzie Brown, battuta con una prestazione superlativa. www.ansa.it
Aveva appena 19 anni, Lucilla Boari, quando nel 2016 ha partecipato alla sua prima Olimpiadi sfiorando la medaglia. Il tempo era però dalla sua parte e a Tokyo 2020 è riuscita finalmente a conquistare la sua prima medaglia olimpica: un bronzo nella gara individuale che è entrato nella storia del tiro con l’arco italiano.
Lucilla Boari ha scritto una pagina indelebile della storia del tiro con l’arco italiano alle Olimpiadi. Una vera e proprio impresa per la 24enne mantovana, che ha saputo resettare dopo aver pagato dazio in semifinale opposta alla russa Elena Osipova. (OA Sport)
E non è tardata la risposta di Lucilla che, commossa, ha detto: "Grazie alla mia ragazza". "I sacrifici fatti per arrivare fin qui sono tanti, è un traguardo che sognavo fin da piccola - ha raccontato l'atleta -. (Quotidiano.net
Lucilla Boari, un bronzo che sa di rivincita: “Cicciottella?
Il commento su quel passato che ritorna, ahilei, è così simpatico: «Mi aspetto di leggere un bel titolo sui giornali» www.informazione.it
Una gioia infinita quella Lucilla: "Se è un sogno, svegliatemi" dice con un sorriso. Ha 24 anni, tira con l’arco da quando ne aveva 7, e ha fatto qualcosa che nessuna italiana era mai riuscita a fare prima di lei: vincere una medaglia olimpica. "È un bronzo, sì, ma onestamente vale oro" dice orgogliosa della sua impresa, storica per l'arco italiano. Impresa frutto di una passione straordinaria per il suo sport presa dai genitori e di grandi sacrifici: è dovuta andare via da casa a 16 anni e lasciare il paese dove è nata, Rivalta sul Mincio (Mantova), per trasferirsi a Cantalupa, un piccolo paese in provincia di Torino dove la Federazione di Tiro con l’Arco ha il suo centro federale.
Rivalta sul Mincio è una frazione del comune italiano di Rodigo, in provincia di Mantova.
Il paese fa parte della Provincia di Mantova, e non è da confondersi con le omonime Rivalta presenti in altre regioni. Il suo nome probabilmente deriva dalla sua posizione geografica: lungo la riva più alta del Fiume Mincio, il quale è sempre stato l'elemento caratterizzante del paese stesso.
L'ambiente naturale in cui Rivalta è immersa costituisce una caratteristica fondamentale del paese stesso. Essa infatti si integra perfettamente con il Parco del Mincio, di cui è attivo il Centro Parco del Mincio, proprio a Rivalta, sulle rive del fiume omonimo. La palude, parzialmente bonificata mediante la costruzione di canali, rappresenta un'eccezionale riserva faunistica e contiene una gran varietà di piante e specie vegetali. Annesso al Centro Parco del Mincio è presente il Museo etnografico dei mestieri del fiume, che mira a raccogliere e preservare le vecchie tradizioni fluviali e di sostentamento della zona, ed un ostello della gioventù che può ospitare gruppi, comitive e famiglie in riva al Mincio.

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