domenica 7 agosto 2022

2022 World Athletics U20 Championships

Rachele Mori campionessa del mondo U20! - Mori, Mori, c’è Mori! È campionessa del mondo, Rachele Mori. È la regina del martello a Cali, in Colombia, nella penultima giornata dei Mondiali under 20, al termine di una finale indimenticabile, interrotta per quattro ore a causa della pioggia e poi ripresa dalla livornese con ancora più veemenza e convinzione, fino al dominio iridato con la misura di 67,21. Una gara rocambolesca, incredibile, snervante. Un’attesa infinita, sciolta in un urlo liberatorio al quarto lancio, la spallata dell’ideale k.o. per tutte le avversarie: “Eccolooooooooooo”, grida Rachele, nipote di Fabrizio Mori, che l’oro mondiale (dei grandi) lo vinse a Siviglia nel 1999 nei 400hs. La 19enne delle Fiamme Gialle consegna all’Italia la sua prima medaglia d’oro nei lanci nella storia dei Mondiali under 20, a conferma del momento favorevole del martello femminile dopo il quarto posto di Sara Fantini a Eugene. Quattro ore di stop, quattro ore eterne prima di riprendere a lanciare, dalle 15.45 alle 19.45 locali, quando in Italia è notte fonda. La pressione è al massimo per Rachele Mori, donna da battere, leader mondiale stagionale e in testa anche dopo i primi due turni, quando il temporale si abbatte sullo stadio Pascual Guerrero, inonda la pedana e rende impossibile proseguire la sfida. A quel punto la livornese allenata da Massimo Terreni, e cresciuta con Riccardo Ceccarini, ha già messo un primo mattoncino, un’ipoteca sul titolo con il 62,97 del secondo lancio. Al rientro in pedana, l’azzurra è tutt’altro che provata mentalmente, almeno all’apparenza: appare serena, allunga a 63,82, poi sfonda la linea immaginaria dei sessantacinque metri con 65,84 e allarga le braccia in segno di festeggiamento, quindi fa esplodere la “curva” dei compagni azzurri con il 67,21 del quinto lancio, il punto esclamativo sul suo trionfo. Esulta in tribuna Nicola Vizzoni, è commosso zio Fabrizio, ormai è una cavalcata trionfale verso il successo e non ce n’è per nessuna: chiuderà con oltre quattro metri di vantaggio su tutte le rivali, con l’argento alla messicana Paola Bueno Calvillo (62,74) e il bronzo alla giapponese Raika Murakami (61,45). Le lacrime versate già prima dell’ultimo lancio, il bacio alla pedana, la festa con la bandiera, l’abbraccio con tutta la squadra: aspettare, sì, ne è valsa la pena. È il sesto oro azzurro in diciannove edizioni della rassegna iridata under 20, dopo Ashraf Saber nei 400hs (Seul 1992), la doppietta di Andrew Howe a Grosseto 2004 (lungo e 200), il titolo dell’alto di Alessia Trost a Barcellona 2012 e la vittoria della 4x400 maschile a Tampere nel 2018. Che testa. Che sangue freddo. Che Mori.

Amani 6,52, è bronzo nel lungo - Nella serata dell’oro di Rachele Mori nel martello, gli azzurri festeggiano anche per il bronzo di Marta Amani nel salto in lungo con il personale di 6,52. Altri cinque piazzamenti da finale per l’Italia: quarta la 4x100 uomini (Eduardo Longobardi, Loris Tonella, Alessandro Malvezzi, Alessio Faggin), quinta la 4x100 donne (Gaya Bertello, Ludovica Galuppi, Agnese Musica, Ilenia Angelini), sesto e settimo i triplisti Federico Morseletto (15,97 PB) e Federico Bruno (15,81 PB), ottavo Mattia Furlani nell’alto (2,05), gara che vede al dodicesimo posto Edoardo Stronati (2,00).
Una meraviglia sotto la pioggia. Da sesta a terza, da una gara discreta alla giornata più bella della sua vita sportiva. Marta Amani regala all’Italia il bronzo del salto in lungo, indovinando il primato personale di 6,52 (+0.7) nel momento del dentro-fuori, al sesto e ultimo turno, quando ormai la partita sembrava chiusa, con una serie stabile però senza picchi. Ma la tempra di questa ragazza, milanese di Villa Cortese, non ancora diciottenne e già campionessa italiana assoluta indoor ad Ancona al primo anno di categoria juniores, è tale che bisogna attendere fino all’ultima chiamata. Lo stacco è al limite della perfezione (solo 2,6 cm lasciati in pedana, secondo la rilevazione ufficiale World Athletics), l’azione in volo è composta ed efficace, la pioggia la disturba ma le motivazioni sono ancora più scroscianti e prevale la voglia di balzare su quel podio: un centimetro in più del personale realizzato agli Assoluti di Rieti (6,51), inghiottite in un colpo solo l’australiana Surch (6,45), la polacca Matuszewicz (6,31), la sudafricana Fouche (6,31), allungando con decisione rispetto al 6,24 che la collocava in sesta piazza (seguito da 6,22, due nulli e 6,21) con il rischio di mandarla a casa con un po’ d’amaro. Resta a sette centimetri l’argento della padrona di casa Natalia Linares (Colombia, 6,59), a quattordici la medaglia d’oro della bulgara Plamena Mitkova (6,66), una saltatrice 2004 come la Amani, e quindi avversaria di categoria anche nella prossima stagione. L’accento è sulla ‘ì’ finale, come tiene sempre a ribadire Marta: nel sangue dell’azzurra scorre l’atletica leggera, da parte di mamma Marina Favaro, ex quattrocentista azzurra che le ha trasmesso anche la passione per la velocità (ieri 24.01 nei 200, in stagione 53.42 nei 400) oltre che quella per il lungo, coltivata sul campo di Bienate Magnago con coach Fiorella Colombo difendendo i colori del Cus Pro Patria Milano. 

Mori in finale con la miglior misura - Tre azzurri approdano nella finale mondiale U20 di Cali, nella terza giornata iridata in Colombia. Rachele Mori firma la miglior misura nel martello con 64,83 e centra la qualificazione diretta (era richiesto 62,00). Marta Amani salta 6,32 (+0.7) nel lungo, seconda prestazione complessiva del turno eliminatorio. Cesare Caiani si prende la finale dei 3000 siepi con l’ultimo tempo di ripescaggio (9:02.35). Promossi in semifinale Riccardo Ganz nei 400hs (51.96) e Loris Tonella nei 200 (21.24/-1.4). Nella serata italiana, finale del disco per Benedetta Benedetti poco dopo la mezzanotte, semifinali per Alessia Seramondi e Ludovica Cavo nei 400hs dalle 22.05, semifinale anche per Tonella nei 200 (dalle 22.35).

Mondiali U20: Furlani settimo nel lungo - Settimo posto mondiale, contro avversari di due anni più grandi, in un contesto globale che sta imparando ad affrontare e che anno dopo anno conoscerà sempre meglio. Mattia Furlani porta a casa l’esperienza dei Mondiali U20 di Cali, in Colombia, con la settima piazza nella finale del salto in lungo allo stadio Pascual Guerrero. La misura di 7,76 (+0.7), centrata al terzo turno di salti, dopo aver rischiato l’eliminazione per i due nulli iniziali, lo lascia a quattordici centimetri dal podio, nella gara vinta dal campione in carica, il francese Erwan Konate, capace di piazzare il salto decisivo al quinto turno con 8,08 (+0.4). Cuba e Brasile sul podio: argento ad Alejando Parada (7,91/+0.1), bronzo a Gabriel Luiz Boza (7,90/+0.2). Quarto lo statunitense Curtis Williams (7,86/+0.8), quinto l’irlandese Reece Ademola (7,83/+0.6), sesto lo statunitense che partiva da leader stagionale Johnny Brackins (7,81/+0.6), quindi il settimo posto di Furlani, frenato dai primi due nulli, bravissimo a raddrizzare la finale al terzo, e poi privo della solita brillantezza nei tre salti finali, con 7,36, 7,45 e il nullo conclusivo. Nel pomeriggio di oggi, la mattinata di Cali, il 17enne reatino campione d’Europa U18 era andato in pedana per la qualificazione del salto in alto (ok 2,04, tre nulli a 2,08), per la finale che lo attende nella serata italiana di venerdì, dopo aver agguantato ieri il pass per la finale del lungo con 7,85 al primo salto. Il suo Mondiale non è ancora finito ma l’esperienza da mettere nello zainetto è già tantissima. E alla sua età, è proprio questo che conta. “Amareggiato per non aver raggiunto un obiettivo che era possibile - il suo commento post-gara - molti salti nulli lunghissimi che non mi hanno permesso l’apice, ma va bene così, non avevo nulla da perdere, sono arrivato qui con l’obiettivo di dare il meglio di me stesso siccome era una categoria con avversari più grandi. Testa alle prossime”.
Cali: finale nell’alto per Stronati e Furlani, ok Cavo - Finale del salto in alto per due ai Mondiali U20 di Cali. Superano il turno di qualificazione gli azzurri Edoardo Stronati, con 2,08 alla prima prova, e Mattia Furlani, al quale basta il 2,04 saltato alla prima, nonostante i tre errori a 2,08, a poche ore dalla sua finale del salto in lungo prevista alle 23.16 italiane. Sulla pedana del martello stacca il pass anche Davide Vattolo, conquistando la finale con un lancio a 72,02. Nel primo round dei 400 ostacoli il crono più veloce è di un’azzurra, Ludovica Cavo, che in 57.77 continua a migliorarsi con quasi due decimi tolti al record personale e lascia un’ottima impressione. Passaggio diretto in semifinale anche per Alessia Seramondi, seconda nella sua batteria in 59.03, al via da capolista mondiale di categoria in questa stagione con 57.29. Nella serata italiana è atteso nelle semifinali dei 100 metri anche Alessio Faggin, autore di un gran progresso in batteria con 10.25 (secondo U20 italiano di sempre).

Cali: Furlani un salto da finale, Faggin 10.25 - Buon esordio azzurro ai Mondiali U20 di Cali. A Mattia Furlani basta il primo salto per centrare la qualificazione alla finale del salto in lungo, in programma nella serata italiana di domani (alle 23.15): 7,85 la misura del campione d’Europa under 18 che in Colombia sfida atleti di due anni più grandi, nella categoria superiore. La sorpresa del giorno è il 10.25 (+0.2) di Alessio Faggin nei 100 metri, primato personale migliorato di quasi due decimi (aveva 10.44), primo posto nella sua batteria e disco verde per la semifinale di domani, con il secondo crono italiano U20 di sempre al pari di Pavoni e Melluzzo, a un solo decimo dal record di Filippo Tortu (10.15). Avanza in finale Agnese Carcano nei 3000 siepi (10:37.08), promossa in semifinale Martina Canazza negli 800 con 2:08.69. Nella sessione pomeridiana (la serata italiana) in gara anche la staffetta 4x400 mista. Questa la formazione per la batteria: Tommaso Boninti, Zoe Tessarolo, Marco Zunino, Gloria Kabangu.

Cali: prima giornata con 16 azzurri  Saranno 16 gli atleti italiani in gara nella prima giornata dei Mondiali under 20 di Cali (1-6 agosto). Tra loro c’è anche il due volte campione d’Europa U18 Mattia Furlani che comincerà la propria avventura iridata nel salto in lungo alle 18.45 italiane, nella mattinata della Colombia, insieme all’altro azzurro Samuele Baldi, alla ricerca della finale di martedì: il 17enne reatino ha avuto l’onore di partecipare alla conferenza stampa ufficiale della World Athletics con il presidente Sebastian Coe e di conoscere il primatista del mondo Mike Powell e il recordman europeo Robert Emmiyan. Il primo azzurro in gara sarà lo specialista delle multiple Alberto Nonino, nei 100 metri che inaugurano le due giornate del decathlon alle 16.15. Dalle 16.40 il turno di qualificazione del getto del peso con Anna Musci, dalle 17 le batterie dei 1500 metri che includono anche Thomas Serafini. Ancora mezzofondo con il primo round dei 3000 siepi dalle 17.32 (Agnese Carcano) e degli 800 (Martina Canazza) dalle 18.08. Alle 19 le batterie dei 100 metri vedranno al via Alessio Faggin e Eduardo Longobardi per chiudere la sessione della mattinata locale.

Nel pomeriggio di Cali, quando in Italia saranno le 22.05, scoccherà l’ora della qualificazione nel disco femminile: l’Italia si presenta con Benedetta Benedetti. Dieci minuti più tardi (22.15) scatteranno le batterie dei 110hs con Damiano Dentato. La staffetta 4x400 mista andrà in pista per il turno iniziale alle 23.20. Superata la mezzanotte italiana il programma prevede l’ultima fatica giornaliera per Nonino nel decathlon (400 alle 0.25) e le eliminatorie del peso con Emmanuel Musumary (0.38).

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